Vincitore del Terra di Siena Film Festival 2014 (Gran Premio della Critica SNCCI), esce finalmente oggi nelle sale La Terra e il Vento, l’opera prima di Sebastian Maulucci. Nel cast una rosa di giovani attori guidati da Lorenzo Richelmy, Robin Mugnaini e Laura Gigante.
Il 25enne Leonardo (Lorenzo Richelmy) è un enfant prodige dell”alpinismo su alte vette: Everest, Himalaya, India, Nepal. Ha persino un sito internet sulle sue imprese e dei documentari su di lui. Abbandona gli studi per darsi alle missioni di alpinista scalatore rifiutando la famiglia e la tradizione rurale che il fratello, succube dei voleri familiari, cerca di portare avanti. Ma proprio quando Leonardo è in partenza per una nuova missione in Nepal, il suo fratellastro Riccardo (Robin Mugnaini), che gestisce l’azienda agricola di famiglia in Toscana dopo la morte di suo padre, lo blocca chiedendogli di aiutarlo a risolvere una questione di eredità. Leonardo è costretto a rimandare il viaggio e si concede una pausa in Toscana.
Lo zio di Riccardo vuole rilevare la tenuta e gestirla a modo suo. Dal canto suo la matrigna Paola (Stefania Micheli), madre di Leonardo, non è in grado di gestire la cosa. Riccardo vorrebbe anche lui dedicarsi ai viaggi e allo studio delle civiltà antiche, ma non si sente di lasciare in mani poco sicure l’eredità del padre. Chiede a Leonardo di entrare in società con lui per difendere la tenuta. Leonardo è costretto a confrontarsi con quanto si era lasciato alle spalle, ma in Toscana, grazie a Riccardo, riscopre la bellezza della terra e della natura. Solo che lui segue il vento, è un avventuriero e non sa se accettare la richiesta di Riccardo. E’ combattuto. Le cose si complicano quando Leonardo si invaghisce di Chiara (Laura Gigante), sorella di Riccardo, provocando nel fratellastro una dura reazione ed un’ostilità esplicita.
La Terra e il Vento, prima di tutto, si rivolge ai giovani d’oggi: a coloro che non hanno ancora scelto il proprio destino e continuano a rifugiarsi nelle proprie radici per paura di un salto nel buio, ma anche a quelli che hanno deciso di estirpare il proprio passato per inseguire un’onda avventurosa verso ignoti ed inesplorati cammini. Commedia all’apparenza spensierata ma ritratto del conflitto multi generazionale che il nostro Paese sta vivendo nell’indecisione tra la fuga dei cervelli e la riesumazione delle proprie tradizioni “must” Made in Italy, il film abbraccia la coralità di una storia di due famiglie “allargate” e la singletudine delle riflessioni soggettive intrise da sensi di colpa e ambiti progetti di evasione en plein air.
I protagonisti, divisi tra il restare legati alla Terra o fuggire come il Vento, rifugiano in una tenuta in Toscana per dimenticare i problemi quotidiani. Ma la realtà irrompe comunque conducendo per mano ognuno – attraverso le relazioni di gruppo o introspezioni psicologiche, a trovare il proprio destino. “Volevo avvolgere la storia – afferma Sebastian Maulucci – in uno sguardo che fosse insieme partecipe e distaccato, osservativo e narrativo al contempo che è poi il mio rapporto con tutti i personaggi, un misto di affetto e approvazione ma anche di distanza critica, che mi ha permesso di svelare luci e ombre di ognuno oltre che concedermi qualche parodia di certi cliché sociali oggi di moda”.
La Terra e il Vento è un film sulla famiglia, sull’amore, sulla gioventù, sui valori svaniti e su quelli emergenti, ma anche sull’ambiguità dei rapporti e l’incertezza dei sentimenti all’interno del conflitto oggi sempre più acuto tra la vecchia e la nuova generazione. E i due poli si rispecchiano nei due fratellastri protagonisti: l’uno col suo rifiuto categorico di tradizioni e vincoli famigliari proiettato verso un futuro avventuroso, l’altro con la missione di continuare la tradizione paterna dell’impresa agricola, (forse unica possibilità di salvezza per l’umanità alla fine del mondo), nella speranza di ridare linfa vitale ad una attività ormai destinata all’estinzione.
“La libertà non può tener conto dei legami, ma senza legami nessuno è mai davvero libero”.