Charlie Chaplin vs Buster Keaton. È meglio la felicità possibile di Chaplin o il cinema impossibile di Keaton? Da oggi la Cineteca di Bologna riporta al cinema in una volta sola due capolavori: Il Monello e Sherlock Jr. – La Palla n°13. Due classici della storia del cinema in un doppio programma in versioni restaurate dal laboratorio L’Immagine Ritrovata.
Da un lato, il celeberrimo The Kid – Il Monello, capolavoro eterno con cui Chaplin, per la prima volta, fece ridere e piangere gli spettatori di tutto il mondo, mescolando farsa e poesia, melodramma e comicità, e raccontando la condizione umana e i suoi sentimenti più profondi attraverso la storia di un bambino abbandonato e di una famiglia reinventata.
Dall’altro, uno dei film più incredibili di Keaton, Sherlock Jr. – La Palla n° 13, nel quale il geniale comico dall’espressione impassibile è un proiezionista aspirante detective che sogna di entrare e uscire dallo schermo cinematografico in un susseguirsi di gag surreali e irresistibili.
Iniziamo dal primo, girato nel 1921, “un film con un sorriso – e, forse, una lacrima”: così recita la prima didascalia del Monello. “Ed è qui che affonda le sue radici questa commistione, questo sguardo aggraziato in bilico tra risata e dolore, che caratterizzerà tutta la produzione successiva di Chaplin”, scrive Tom Gunning. “Secondo alcuni critici, questa nuova intensità emotiva affranca l’arte di Chaplin dalle sue radici slapstick. Secondo altri, essa finisce per corrompere quella fonte inesauribile di comicità disordinata trasformando il genio anarchico del cinema in un clown sentimentale. La verità è che Il Monello mostra fino a che punto lo slapstick irriverente di Chaplin s’intrecci al sentimento. E più che rendere Charlot accettabile ai gusti borghesi dell’epoca, la nuova estensione emotiva di Chaplin pone le basi del suo fascino senza tempo”.
L’indimenticabile co-protagonista del film è naturalmente “il più prodigioso dei comprimari chapliniani”, come lo definisce Cecilia Cenciarelli, curatrice del Progetto Chaplin della Cineteca di Bologna: “Jackie Coogan fu l’interruttore che accese l’ispirazione per Il Monello: a Chaplin furono sufficienti una manciata di minuti in cui vide Coogan calcare il palcoscenico dell’Orpheum Theatre per immaginare alcune delle scene cardine del film e imbastirne la trama”.
Passando al secondo film, Sherlock Jr. segna l’inizio di un acceso dibattito, che continua ancora oggi, sul carattere surrealista dei film di Buster Keaton, al quale hanno preso parte registi, filosofi e drammaturghi. Nel 1924, anno di uscita del film, René Clair scrisse che per il “pubblico surrealista” Sherlock Jr. rappresentava un modello paragonabile a ciò che per il teatro aveva rappresentato Sei Personaggi in Cerca d’Autore di Pirandello.
L’uso che Keaton faceva del sogno e dei raccordi – di cui andò sempre molto fiero – fu definito rivoluzionario da Antonin Artaud e Robert Aron, che nel suo saggio del 1929 intitolato Films de révolte sottolineò come il surrealismo di Keaton fosse “superiore” a quello di Man Ray e di Luis Buñuel, poiché Keaton era riuscito a conquistare la libertà espressiva rispettando le regole del cinema narrativo. Lo stesso Buñuel, che dagli inizi del 1930 programmò i film di Keaton al Cineclub Español di Madrid, ne ammirava in particolare l’assenza di sentimentalismo, la capacità di trasformare gli oggetti e l’uso del sogno.
Il Monello e Sherlock Jr., due capolavori del cinema muto, arrivano nelle sale italiane con una colonna sonora, eseguita dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, che presenta per la prima volta al pubblico, un’importante novità: il recupero della partitura originale di Charlie Chaplin per Il Monello, finalmente alla giusta velocità, grazie al minuzioso lavoro filologico di Timothy Brock, direttore e compositore che da anni dedica il suo impegno al cinema di Charlie Chaplin e alle sue musiche. Dello stesso Timothy Brock, e inedite, sono invece le musiche per Sherlock Jr. di Buster Keaton.
EXTRA – Il lavoro di restauro della Cineteca di Bologna da Chaplin a Keaton
Un’uscita in sala emblematica per la Cineteca di Bologna, che in questi anni ha contribuito, assieme all’Association Chaplin, alla valorizzazione dell’arte di Charlie Chaplin attraverso la digitalizzazione e catalogazione del suo archivio e, naturalmente, attraverso il restauro della sua intera filmografia. Un lavoro che ora si sposta su Buster Keaton, grazie alla collaborazione con l’americana Cohen Film Collection, con il desiderio di riportare al pubblico di studiosi e appassionati l’arte di un genio i cui film hanno spesso subito destini infelici a causa delle riedizioni che si sono succedute nel tempo.
Un altro immenso maestro dell’epoca muta tornerà quindi a vivere grazie alla Cineteca di Bologna e al suo laboratorio L’Immagine Ritrovata: dopo il lungo lavoro dedicato a Charles Chaplin, ora Buster Keaton e la sua intera opera cinematografica saranno al centro di un pluriennale progetto di restauro che restituirà al pubblico di tutto il mondo le scorribande “a rotta di collo” di un protagonista assoluto dell’epoca d’oro del cinema muto.