Dopo lo splendido Young Adult, Charlize Theron torna a farsi dirigere da Jason Reitman in Tully, la commedia scritta dalla sceneggiatrice Diablo Cody che sarà al cinema dal 28 giugno. Nel cast anche Mark Duplass, Ron Livingston e Mackenzie Davis.
Il film
Marlo (Charlize Theron), madre di tre figli di cui uno neonato, su iniziativa del fratello (Mark Duplass) assume una tata per la notte. Titubante all’inizio della sua stravaganza, col tempo Marlo stringe un legame unico con la giovane, premurosa, sorprendente e a volte provocatoria bambinaia di nome Tully (Mackenzie Davis).
L’idea
L’idea di Tully è nata nel 2015, poco dopo che Diablo Cody ha dato alla luce il suo terzo figlio. Con due bambini piccoli che richiedevano molto tempo ed energie, Cody non illudendosi di poter gestire l’impegno estenuante e la privazione del sonno che arrivano con un neonato, ha assunto una tata notturna per assistere il bimbo dalle 22:00 fino al mattino seguente. I servizi di babysitteraggio notturno sono divenuti popolari negli ultimi dieci anni, in particolare tra le donne professioniste nelle principali metropolitane. Per la Cody è stata una rivelazione: “è pazzesco quanto mi fossi affezionata a quella tata notturna, perché la reputavo la mia salvatrice”.
Le difficoltà post partum
Quell’esperienza ha dato alla Cody l’idea di un film sulle difficoltà post partum di una neo mamma e sulla sorprendente bambinaia che la riporta in vita. Voleva raccontare la storia di una donna che è sopraffatta dalle esigenze della maternità dopo aver dato alla luce il suo terzo figlio; una donna che ama i suoi figli ma teme di essere inghiottita dal ruolo di madre e tagliata fuori da sé stessa. L’idea corrisponde ai criteri che si è imposta come scrittrice: “la mia missione è scrivere ruoli per donne mai visti prima – spiega – non mi risulta esserci un film sulla depressione post partum”.
Diablo Cody voleva anche contrastare le convenzioni cinematografiche e televisive di madri serene e familiari gioiosi nelle stanze d’ospedale: “a volte non vuoi vedere nessuno – riflette – le persone si aspettano che le donne siano completamente estasiate in ogni fase del processo, altrimenti vengono percepite come ingrate o anche fredde. In realtà, quando partorisci provi una valanga di emozioni”. L’interpretazione del film sulla gravidanza e l’eventuale conseguente malumore, è arguta e onesta. Marlo a seconda di chi si trova di fronte, che si tratti di un parente, un funzionario scolastico o uno sconosciuto in un bar, offre una descrizione maledettamente divertente sulla sua gestazione. Una volta a casa con la piccola Mia, la vita di Marlo è completamente assorbita dai suoi tre figli.
Una moderna Mary Poppins
In un disperato bisogno di aiuto, recupera il numero di telefono della tata notturna. Quella persona è Tully, un vulcano di allegria, amante dei bambini e felice di condividere la loro crescita. Con un aspetto più giovane dei suoi 26 anni, Tully non è quel che Marlo si aspetta da una tata notturna: “all’inizio, Marlo è a disagio con Tully – afferma la Cody – non capisce bene con chi ha a che fare, è diffidente, ma allo stesso tempo Tully riesce a parlare con Marlo in modo determinato e bizzarro, e rapidamente si crea una connessione”. Simile ad una moderna Mary Poppins, Tully aiuta Marlo anche al di là dell’assistenza all’infanzia: conoscendosi meglio, Tully diventa l’amica di cui Marlo ha tanto bisogno. Le evoca gli anni in cui aveva la stessa età di Tully, facendola sentire ancora giovane.
La crisi di mezza età
Nel proseguire la realizzazione della sceneggiatura, la Cody ha messo in evidenza alcuni temi, come le pressioni subite dalle madri contemporanee: “nonostante tutti i progressi che abbiamo compiuto in termini di inserimento delle donne nei posti di lavoro, del diventare capofamiglia e avere la libertà di perseguire percorsi diversi nella vita, c’è ancora l’ aspettativa che le donne siano il collante che tiene insieme la famiglia. C’è ancora la sensazione di essere le sorveglianti della sfera domestica. Marlo lavora nell’ambito delle risorse umane: non è il lavoro dei suoi sogni ma il suo reddito è importante. Eppure, deve preparare le merende per la scuola, altrimenti non è una brava mamma”. Per la sceneggiatrice, questo è sicuramente un film sulla crisi di mezza età: “non si vedono di frequente raffigurazioni sulla mezza età femminile. In un certo senso sembra quasi una perdita di autostima perché stai invecchiando e giorno dopo giorno ti senti meno attraente. E le donne vivono in un mondo in cui vengono giudicate in base al loro aspetto”.
Marlo/Tully
Charlize Theron è rimasta colpita dall’assenza di stereotipi nella sceneggiatura, che mette in luce quanto sia difficile prendersi cura di un neonato, e di quanto cambi la propria vita: “le circostanze sono diverse per tutti, ma le battaglie per diventare genitore sono reali. È estenuante e nulla può prepararti per questo. Non puoi saperlo finché non ci sei effettivamente dentro. A volte può sembrare di essere in un tunnel buio senza uno spiraglio di luce. Il film è molto onesto riguardo a ciò che si attraversa da neo genitore, cose che spesso non vengono rivelate”.
Mackenzie Davis, che interpreta Tully, ha apprezzato il modo in cui il film affronta i temi della vita domestica e della divisione dei ruoli: “penso che il film descriva accuratamente la complessità del lavoro invisibile che viene svolto quotidianamente dalle donne. Marlo è sposata con un uomo adorabile, un buon padre, ma è tre, quattro, cinque volte più indaffarata di lui. Poiché è in maternità chiusa in casa, la sua giornata lavorativa non inizia né finisce mai; si prende incessantemente cura degli altri, trascurandosi. Penso che Tully le mostri come tutto ciò esaurisca spiritualmente una persona, ma Marlo è anche fisicamente provata. Nessuno considera la sua fatica, quindi non ottiene l’aiuto di cui ha bisogno”.
Il tema dell’acqua
L’acqua è un motivo ricorrente nel film, a cominciare da una vignetta surreale che conduce al momento in cui a Marlo si rompono le acque. Le sequenze dell’acqua interrompono la narrativa lineare del film, mentre le onde simboleggiano la vita esausta e sconvolta post partum di Marlo. “Volevo dare al pubblico la sensazione che forse non tutto è come sembra – conclude la Cody – e l’unica sensazione che posso pensare sia paragonabile alla privazione del sonno, è quella di essere sott’acqua. Marlo si sente come se stesse annegando. Normalmente si associa l’annegamento con l’oscurità in solitudine, ma quando Marlo si trova sul fondo viene raggiunta da Tully, questa creatura mitica che è lì per salvarla”.
“Siamo talmente abituati a quello che i film ci raccontano sulla genitorialità, che pensiamo sia la verità. Tully capovolge tutto”.
Charlize Theron