Domani arriverà nelle sale italiane La Quinta Onda, il fanta-thriller diretto da J Blakeson tratto dal best seller di Rick Yancey, primo romanzo di una trilogia. Protagonista ed eroina di questo film ricco di effetti speciali è la giovane Chloë Grace Moretz.
Quattro ondate, una più mortale dell’altra, lasciano gran parte della Terra decimata. In un’atmosfera di terrore e sfiducia, Cassie Sullivan (Chloë Grace Moretz) è in fuga, nel disperato tentativo di salvare il fratellino. Mentre si prepara per l’inevitabile e fatale quinta onda, la ragazza si allea con un giovane che potrebbe rappresentare la sua ultima speranza, se solo potesse fidarsi di lui.
La pellicola è tratta dall’omonimo libro pubblicato nel 2013 (per 20 settimane nella classifica dei best seller del New York Times) che, dopo aver ricevuto consensi di critica e pubblico, è stato seguito da The Infinite Sea, anch’esso molto apprezzato. Per la seconda metà del 2016 è invece prevista l’uscita del terzo The Last Star, sempre con Cassie Sullivan protagonista.
Nella storia, la vita quotidiana di molte persone viene presa di mira in modo violento: terremoti, impulsi elettromagnetici, malattie. Per rappresentare tutto ciò, i filmmakers hanno voluto creare un approccio realistico al film così da coinvolgere il pubblico evitando di dare al racconto un aspetto unicamente fantasioso. “Mi piace lavorare con la fantascienza perché ti permette di esplorare argomenti seri in modo traslato, senza prenderli di petto – racconta J Blakeson – si può esplorare una storia di fantascienza su un’invasione aliena per raccontare una storia di emozioni e problemi quotidiani in modo più interessante”.
Tobey Maguire, tra i produttori del film, ha trovato la scrittura di Rick Yancei “magnificamente visiva”, sottolineando la sua capacità di raccontare un’invasione aliena rimanendo ben ancorato alla realtà: “l’idea che questa invasione abbia luogo per mezzo di ondate per disperdere e distruggere la società poco per volta, è singolare e allo stesso tempo credibile”. La perdita di corrente, le malattie, i terremoti e gli tsunami: non sono proprio queste le paure che viviamo nella vita oggi? E quindi, in questo senso, per Maguire “il libro si allontana dai classici della fantascienza”.
Il film di Blakeson si può suddividere in tre generi: c’è una trama fantasy che riguarda l’invasione aliena, una trama thriller che racconta come gli alieni stanno conquistando il pianeta, e poi c’è il cuore del film che è la storia di come una famiglia che si perde dovrà riunirsi. All’inizio della storia, Cassie Sullivan sembra essere la classica ragazza della porta accanto: “è completamente inesperta – spiega la Moretz – è una semplice ragazza del liceo che non ha mai dovuto imparare a sopravvivere”. Non è mai stata neanche una Girl Scout e non ha poteri da supereroe: “è esattamente come noi: quando arriva la prima ondata, la sua reazione è perfettamente consona ai fatti”.
Con l’espediente dell’invasione aliena, il giovane regista emergente J Blakeson ha voluto presentare una storia di emozioni e problemi quotidiani: “volevo che questo film non raccontasse quanto è terribile il mondo, bensì quanto è bello e quanto è importante mantenerlo così: volevo che Cassie mantenesse la perseveranza e speranza, in modo da avere una tonalità composta di sfumature emotive e visive che non fossero tristi e depresse”.
La Quinta Onda ha permesso a Blakeson di affrontare anche il periodo dell’adolescenza: “è un periodo che ti fa provare tutto in modo più intenso, le emozioni dei teenager sono sempre in superficie, e sembra che il mondo stia sempre per finire, ogni giorno”. Una ragione che spiega la popolarità del libro è il fatto che nel corso della lettura la storia si evolve: da romanzo per adolescenti a romanzo di fantascienza.
L’autore del libro, Rick Yancey, spiega che il libro intende mettere a fuoco temi universali con cui tutti abbiamo a che fare: “tratta argomenti che ruotano intorno a cosa ci rende umani e in particolare mi interessava che il lettore riflettesse su quel che ci resta nel momento in cui ci viene portata via ogni cosa”. Quali sono le cose veramente importanti? “Nel XXI secolo abbiamo tante trappole, come per esempio la tecnologia, che ci allontana dal fattore umano”. Ne La Quinta Onda, tutto questo ci viene portato via, ed ogni personaggio deve affrontare la nuova realtà con i propri strumenti individuali. Ma, oltre a tutto questo, la storia è anche un thriller: “è una storia di sopravvivenza, la storia di chi cerca di stare a galla quando ogni cosa sembra perduta, ed è anche una storia d’amore, una storia sull’amore in tutte le sue forme”.
Altro fattore non indifferente nella trama è la fiducia: “nel film, come nella vita vera, non si può capire chi è buono o cattivo semplicemente guardandolo in volto – osserva Blakeson – spesso nei film, i cattivi sembrano buoni e viceversa, e non è facile distinguerli”. In questo film, tutti sono uguali, “e Cassie impara che se si perde fiducia nell’altro, si rischia di finire per un sentiero oscuro. Essere umani significa proprio fidarsi a vicenda, in modo da poter vincere la guerra”.
“Cassie Sullivan è una grande eroina, ma non ammette di esserlo”.
Chloë Grace Moretz