Un ragazzo insicuro e bruttino; una ragazza vivace e determinata; una lunga notte di peripezie che li porterà a conoscersi e infine ad innamorarsi. Questi gli ingredienti principali di Ci Vuole un Fisico, il film scritto, diretto ed interpretato da Alessandro Tamburini che sarà al cinema dal 3 maggio.
Alessandro (Alessandro Tamburini) e Anna (Anna Ferraioli Ravel) si conoscono per caso. Entrambi avrebbero un appuntamento galante in un bel ristorante del centro, ma entrambi ricevono buca dal loro partner. E così il destino li fa incontrare. In principio Alessandro non sopporta quella ragazza che lui considera brutta ed invadente. Ma nel corso della nottata avrà modo di conoscerla meglio e forse anche di conoscere meglio se stesso.
Quella lunga notte sarà costellata di eventi ed incontri rocamboleschi e così tra risse, balli sfrenati, bagni notturni e altre avventurose situazioni, i due protagonisti compiranno il loro cammino di crescita che li porterà all’alba a fare i conti con il proprio passato. Per Alessandro sarà il confronto con Francesca (Francesca Valtorta), la ragazza di cui è innamorato da sempre, per Anna la confessione di un grande cambiamento. E quando il sole sorgerà sulla città, quei due ragazzi non saranno più gli stessi ma si ritroveranno più grandi, più maturi e più innamorati.
Alessandro Tamburini racconta così il suo Ci Vuole Un Fisico:
“Quante volte ci siamo sentiti brutti, inadatti, imperfetti? Ci siamo innamorati di una persona senza ricevere alcuna attenzione perché magari più bella di noi, più interessante, più affascinante? Questa è la storia di due ragazzi un po’ goffi, impacciati nei rapporti umani che, nel loro riconoscersi, trovano la forza di allontanare paure e problemi. Due antieroi moderni, che rispecchiano alla perfezione i lati deboli di ognuno di noi, considerati “brutti” prima da loro stessi che dagli altri. Ci Vuole Un Fisico racconta una storia d’amore tra due fantasmi nella società delle apparenze, che impone canoni ai quali è sempre difficile sottostare”.
“Durante la notte che passeranno insieme verranno pervasi da sentimenti contrastanti: spesso l’odio, il fastidio, perché l’uno ricorda all’altra i propri difetti, le proprie sconfitte; altre volte la curiosità, la tenerezza, l’empatia, perché finalmente hanno trovato qualcuno che li capisce, con il quale riescono finalmente ad essere sé stessi. Aver avuto la prima ragazza a trent’anni, come testimonia la mia personale esperienza, significa essersi imbattuto in una lunga serie di “no” ricevuti, di difficoltà, debolezze, di tragicomiche brutte figure”.
“Proprio per questo ritengo sia indispensabile e funzionale al racconto l’idea che ad interpretare il personaggio di Alessandro sia proprio io. Insicuro cronico, timido e goffo, applicherò tutto il mio vissuto al protagonista, in modo da renderlo tenero e verosimile”.