A Bologna (via Santo Stefano 91/a) sabato 15 dicembre alle ore 19.00 inaugura la mostra Cina 1978. Appunti di Viaggio, una serie di scatti in bianco e nero del fotografo Paolo Gotti che documentano diversi aspetti di quella che era la Cina di quarant’anni fa. La mostra, una Temporary Gallery, sarà accessibile fino al 31 gennaio 2019.
Nel luglio del 1978, Paolo Gotti prende parte a un viaggio d’inchiesta organizzato dall’Istituto politico culturale Edizioni Oriente di Milano per osservare da vicino la società cinese, dal punto di vista di una pluralità di interessi che vanno dall’educazione alla sanità, dalla giustizia all’industria. Il reportage sarà poi pubblicato nella rivista quadrimestrale Vento dell’Est, attiva dal 1965 al 1979.
La delegazione, di cui fanno parte una ventina di persone tra cui personalità del calibro di Silvia Calamandrei, Lisa Foa, Franco Marrone, Paola Manacorda e Claudio Meldolesi, viaggia nella parte settentrionale del paese partendo dalla capitale Pechino per poi visitare le città di Dalian, Shenyang, Changchun, Harbin e i pozzi di petrolio di Daqing, fino ai confini settentrionali della Manciuria. L’indagine si inserisce all’interno di una situazione politica segnata dai clamorosi avvenimenti seguiti all’arresto della “banda dei quattro” che rappresentò la fine più evidente di quel movimento politico noto come Rivoluzione Culturale, lanciata da Mao nel 1966 contro le strutture del Partito Comunista Cinese.
L’obiettivo del viaggio era quello di comprendere quanto stava avvenendo e le ragioni che avevano scatenato un’inversione di rotta che avrebbe portato nel tempo a un nuovo schieramento del paese nello scacchiere internazionale, ma questo avveniva registrando non tanto i luoghi della politica quanto piuttosto quelli frequentati dalla gente comune: fabbriche, scuole e asili, quartieri urbani e zone rurali.
Sono queste immagini, scattate da Paolo Gotti, a immortalare alcuni tra gli aspetti più singolari della società cinese di quaranta anni fa – così diversa dalla Cina contemporanea – visti attraverso l’emozione di uno sguardo occidentale: dai mezzi di trasporto spesso bizzarri e improvvisati alle insegne disegnate con i gessetti e ai grandi pannelli illustrati con fumetti promozionali, dalle ricamatrici tradizionali alle esercitazioni delle soldatesse armate di fucile, dalle scuole speciali per bambini ipovedenti fino alle fabbriche, come quelle dei locomotori, che avrebbero portato in futuro il paese a diventare la potenza economica che è oggi.
La mostra, con il patrocinio dell’Istituto Confucio dell’Università di Bologna, nasce dalla riscoperta dell’archivio relativo a quel viaggio, che recentemente ha riconosciuto a Paolo Gotti l’assegnazione del Premio UVA promosso dall’Università di Verona. Per l’occasione sarà presentato il calendario 2019 Cina 1978. C’era una Volta con fotografie a colori di quel viaggio.