Domenica 31 maggio è il 90° compleanno di Clint Eastwood, uno dei più celebri attori e registi a livello mondiale capace di vincere – durante la sua lunghissima e prolifica carriera – cinque Premi Oscar (per la Miglior Regia e il Miglior Film con Gli Spietati nel 1993; uno alla memoria Irving G. Thalberg nel 1995; per la Miglior Regia e il Miglior Film Million Dollar Baby nel 2005).
Una svolta chiamata Western
Clint Eastwood debutta sul grande schermo nel 1955 e inizia la sua carriera cinematografica partecipando (in ruoli secondari) a numerose pellicole. Dopo essere stato il protagonista nella serie Gli Uomini Della Prateria (1959), la grande svolta di Clint avviene in Italia, dove viene arruolato da Sergio Leone per la trilogia del dollaro, ormai diventata leggendaria: Per Un Pugno Di Dollari, Per Qualche Dollaro In Più e Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo. Grazie a questi tre film, interpretati come protagonista, Eastwood raggiunge fama mondiale. Il suo volto, prestato al ruolo del freddo Uomo Senza Nome, diventa il simbolo del genere spaghetti-western. Una volta tornato negli USA, negli anni ha proseguito la sua strada nel western in film come: Impiccalo Più In Alto, Lo Straniero Senza Nome, Il Texano Dagli Occhi Di Ghiaccio, Gli Avvoltoi Hanno Fame, Il Cavaliere Pallido. Nel 1992 ecco un western fuori dai canoni (un genere ormai sorpassato dai tempi e da archiviare) che gli fece vincere l’Oscar come Miglior Film e Regia: Gli Spietati. (Clint Eastwood definì questa sua pellicola come “ideale per l’ultimo western“: il suo personaggio, l’antieroe della storia, è arrugginito e ormai sul viale del tramonto esattamente come il genere cinematografico a cui appartiene il film).
Antieroe burbero, il Clint Eastwood diretto da altri
Una nuova consacrazione arriva nel 1971, nel poliziesco Ispettore Callaghan: il Caso Scorpio è Tuo! di Don Siegel (primo capitolo della saga dedicata a Harry Callaghan, seguiranno altri 4 titoli), dove Clint Eastwood incarna l’antieroe duro, burbero e scontroso, che riprenderà anche ne L’Uomo Nel Mirino, Gunny (girati da lui) e Nel Centro Del Mirino. La critica inizialmente non apprezza le sue doti interpretative e lo sottovaluta. Quando i film si fanno però più impegnati allora il giudizio cambia. Così ecco che tra gli anni Settanta e Ottanta arrivano grandi film come: I Guerrieri (1970), Joe Kidd (1972), Una Calibro 20 Per Lo Specialista (1974), Filo Da Torcere (1978), Fuga Da Alcatraz (1979) Fai Come Ti Pare (1980). Negli anni Ottanta arrivano altre prove d’attore (diretto da altri) in: Corda Tesa (1984), Per Piacere… Non Salvarmi Più La Vita (1984), Scommessa Con La Morte (1988), Pink Cadillac (1989). Nel 2012, dopo oltre vent’anni, torna davanti alla macchina da presa per Di Nuovo In Gioco di Robert Lorenz (2012, foto copertina).
Il Clint Eastwood regista: dai Settanta ai Novanta
Parallelamente alla carriera d’attore, Clint Eastwood ha avuto un enorme successo (forse superiore) come regista. L’esordio avviene nel 1971, con il film drammatico/giallo Brivido Nella Notte. Oltre ai già citati film con lui protagonista – Lo Straniero Senza Nome (1973), Breezy (1973), Il Texano Dagli Occhi Di Ghiaccio (1976), L’Uomo Nel Mirino (1977), Il Cavaliere Pallido (1985), Gunny (1986), Gli Spietati (1992) – Clint Eastwood tra anni Settanta, Ottanta e Novanta ha diretto: Assassinio Sull’Eiger (1975), Bronco Billy (1980), Firefox – Volpe di Fuoco (1982), Honkytonk Man (1982), Coraggio…Fatti Ammazzare (1983), Bird (1988, primo film biografico da lui diretto sul sassonista Jazz Charlie “Bird” Parker), Cacciatore Bianco, Cuore Nero (1990), La Recluta (1990), Un Mondo Perfetto (1993), I Ponti di Madison County (1995), Potere Assoluto (1997), Mezzanotte Nel Giardino Del Bene E Del Male (1997), Fino A Prova Contraria (1999).
Anni Duemila, film-capolavoro
Negli anni duemila la carriera di regista ha preso il sopravvento su quella d’attore. Dopo Space Cowboys (2000) e Debito di Sangue (2002), nel 2003 ha diretto il bellissimo Mystic River, film tratto dal romanzo La Morte Non Dimentica di Dennis Lehane (sulla storia di tre amici cresciuti nella Boston operaia, divisi da una terribile tragedia e ricongiunti a distanza di anni: Sean Penn e Tim Robbins vinsero rispettivamente l’Oscar come Miglior Protagonista e Non Protagonista). Nel 2004, ecco il sopracitato doppio Oscar (Regia e Film) per Million Dollar Baby, film ambientato nel mondo della boxe (il soggetto è tratto da un racconto della raccolta Rope Burns di F.X. Toole), che ha visto premiati anche in questo caso con l’Oscar Hilary Swank (Protagonista) e Morgan Freeman (Non Protagonista). Più personali sono invece film come Gran Torino (2008, lui interpreta un veterano della guerra in Corea e operaio in pensione di una fabbrica di automobili, a cui non piace il modo in cui la sua vita e il suo quartiere si sono trasformati) e Hereafter (2010).
Le storie vere da raccontare
Sempre negli anni Duemile, diverse sono le pellicole che Clint Eastwood ha diretto partendo da fatti e storie reali (prima di affrontare, come vedremo tra poco, il genere biografico). Nel 2006 narra la Battaglia di Iwa Jima (durante la guerra nel Pacifico nell’omonima isola giapponese tra le forze statunitensi al comando dell’ammiraglio Raymond Spruance e le truppe dell’esercito imperiale giapponese al comando del generale Tadamichi Kuribayashi) prima dal punto di vista statunitense in Flags of Our Fathers, poi da quello giapponese in Lettere da Iwo Jima. Nel 2008 dirige Changeling basandosi sui fatti accaduti a Los Angeles nel 1928, quando a una donna (interpretata da Angelina Jolie) alla quale è scomparso il figlio viene portato dalla polizia un altro bambino: definita malata di mente, la donna tenacemente porterà alla luce la vicenda del serial killer di bambini Gordon Stewart Northcott. Un anno dopo, nel 2009, porta sul grande schermo Invictus – L’Invincibile, adattamento cinematografico del romanzo di Joh Carling (Ama Il Tuo Nemico) a sua volta ispirato agli eventi che ebbero luogo in occasione della Coppa del Mondo di rugby del 1995, tenutasi in Sudafrica poco tempo dopo l’insediamento di Nelson Mandela come presidente della nazione. Infine ecco il più recente Ore 15:17 – Attacco Al Treno (2018), che racconta la storia dell’attacco terroristico al treno Thalys del 21 agosto 2015 e di come esso sia stato sventato proprio da Stone, Sadler e Skarlatos, che interpretano loro stessi.
Gli Anni Dieci, il cinema biografico
Dopo il già citato primo film biopic del 1988 (Bird), l’interesse per il genere biografico ha caratterizzato i più recenti ultimi lavori di Clint Eastwood regista: J. Edgar (2011), incentrato sulla figura dell’ex capo dell’FBI John Edgar Hoover; Jersey Boys (2014), basato sulla vera storia del gruppo blues The Four Seasons; American Sniper (2014), incentrato sull’autobiografia del militare Chris Kyle; Sully, basato sull’autobiografia del pilota Chesley Sullenberger; Il Corriere – The Mule (2018), basato sulla storia vera di Leo Sharp un veterano della Seconda Grande Guerra che divenne un corriere per il cartello di Sinaloa; e Richard Jewell (2019), incentrato sulla vera storia dell’omonima guardia di sicurezza. Ora siamo negli Anni Venti, ci aspettiamo un altro grande film: auguri Clint.