Tratto da un fortunato libro di fumetti, arriva domani al cinema Kingsman: Secret Service film diretto da Matthew Vaughn che racconta con ironia il mondo dello spionaggio. Il cast vede protagonisti: Colin Firth, Samuel L. Jackson, Mark Strong, Taron Egerton e Michael Caine.
Quando il padre di Gary “Eggsy” Price, 5 anni, sacrifica la propria vita durante un’esercitazione militare di massima segretezza, la sua famiglia riceve una medaglia non convenzionale e un numero telefonico da usare una volta sola nel caso avesse bisogno di un favore di qualsiasi tipo. Diciassette anni dopo troviamo Eggsy (Taron Egerton) allo sbando: ha lasciato gli studi, è disoccupato e vive un’esistenza senza prospettive all’interno dell’appartamento di sua madre.
Dopo essere stato arrestato per aver rubato una macchina, Eggsy sfrutta la medaglia che aveva ricevuto per la morte di suo padre per poter uscire di prigione, e viene aiutato da Harry Hart (Colin Firth), una spia impeccabile che ha un debito di gratitudine nei confronti di Eggsy dato che suo padre gli ha salvato la vita.
Hart è sbigottito quando si rende conto di come vive Eggsy ma è comunque colpito dalle sue qualità e vuole offrirgli l’occasione di cambiare completamente vita, ammettendolo al programma della Kingsman, un’organizzazione di intelligence indipendente super segreta. Eggsy dovrà riuscire a completare una serie di test altamente competitivi e spesso rischiosi che ogni futuro agente Kingsman è tenuto a superare cercando di far fronte al disagio che avverte in un ambiente in cui tutti sono istruiti e bene educati.
Nel frattempo Harry è alle prese con il caso delle misteriose scomparse di alcuni illustri professori, scienziati e celebrità, e sta cercando di acciuffare l’uomo da lui ritenuto responsabile: Richmond Valentine (S. L. Jackson), un miliardario super tecnologico, ex ecologista deluso, il cui desiderio di salvare il mondo ha lasciato il posto a un progetto malefico dalle conseguenze devastanti. Con l’aiuto di Harry, Eggsy riuscirà a diventare una spia gentiluomo. Ma il vero obiettivo è un altro: Harry ce la farà ad avere la meglio sul malvagio piano di Valentine?
Kingsman. Secret Service affronta con ironia il genere dello spionaggio raccontando la storia di una spia gentiluomo che prende sotto la sua ala protettiva un ragazzino come tanti per insegnargli l’arte dello spionaggio. La vicenda segue il passaggio di questo ragazzo di strada da una realtà sociale opaca e senza sbocchi, a un mondo avventuroso in bilico fra vita e morte. Matthew Vaughn e il noto scrittore di fumetti Mark Millar hanno ideato la storia del film: “Eravamo d’accordo sul fatto che volevamo esplorare le origini di una spia d’élite, focalizzandoci però su un candidato inusuale”, spiega Millar.
Millar ha raccontato a Vaughn di aver letto un articolo di giornale su come Terence Young, regista del primo film di Bond Agente 007 – Licenza di uccidere, aveva scritturato Sean Connery contro il volere dell’autore del romanzo, Ian Fleming. Fleming vedeva 007 più simile a un tipo come James Mason o David Niven. Dice Millar: “Young si rese conto di dover trasformare Connery, un rozzo ragazzo di Edimburgo, in un gentleman, e prima di iniziare a girare il film lo portò nei suoi ristorante preferiti, insegnandogli tutto, a mangiare, a conversare, a vestirsi da gentiluomo”.
Da questa conversazione ha avuto origine l’idea di Kingsman: Secret Service, ma ci sarebbero voluti anni prima che Millar iniziasse a scrivere la graphic novel The Secret Service, sui cui è basato il film. Mentre immaginavano di ambientarlo in America, Vaughn ha insistito nel conservare l’ambientazione inglese, quindi Millar si è messo alla ricerca di un illustratore inglese in grado di catturare le sottili differenze fra le classi sociali britanniche: l’illustratore leggendario Dave Gibbons.
The Secret Service, apparso in libreria nel febbraio 2012, racconta la storia di una spia gentiluomo che addestra suo nipote, un ragazzo semplice e un po’ scapestrato, trasformandolo in un sofisticato agente segreto, esplorando i due lati estremi della cultura inglese. Nel trattamento per il cinema, Matthew Vaughn e la scrittrice Jane Goldman, hanno apportato alcune modifiche alla storia di Millar, portando il film verso una direzione leggermente diversa. Il contesto dell’organizzazione spionistica è meno istituzionale, e la spia gentiluomo non è più lo zio del ragazzo di strada bensì un ex collega di suo padre, che aveva perso la vita proprio per salvare la sua.
La Kingsman è un’organizzazione elitaria di agenti che operano ai margini del governo. Il loro stile militare riflette una squadra unita e altruistica, estremamente efficiente. “Sono i cosiddetti ‘buoni’”, spiega Colin Firth, che interpreta Harry, il cui nome in codice è Galahad, secondo la leggenda di re Artù. Per questo l’attore spiega: “gli agenti Kingsman sono i moderni Cavalieri della Tavola Rotonda“.
La spia gentleman è un classico del cinema inglese che popola sia i racconti realistici di John Le Carrè, che ha descritto un genere di detective solitario, sia i fantasiosi film degli anni ’60 di James Bond, colmi di tecnologie e testosterone. Colin Firth, che ha interpretato il personaggio di Le Carrè, Bill Heydon, nel film La Talpa, ha osservato: “nel protagonista c’è un po’ di Harry Palmer, la spia protagonista dei romanzi di Len Deighton, un po’ di Bond, e un po’ di le Carre, il tutto amalgamato per il gusto dello spettacolo”.
Ogni buona spia deve avere una sua controparte negativa e Valentine (incarnato da Samuel L. Jackson) è forse il personaggio più malvagio e folle mai apparso in un film di spionaggio. Genio miliardario, il cui progetto di “salvare il mondo” prevede la cancellazione della razza umana, Valentine incarna il prototipo dei personaggi negativi dei classici dello spionaggio. Tuttavia questo imprenditore esperto di tecnologia è anche ispirato ai moderni superpoteri del mondo quali i CEO dei grandi media e i giganti tecnologici.
“L’espediente di affiancare due personaggi contrastanti è sempre indovinato”, dice Firth. “Sono due personaggi ben abbinati. Sono entrambi formidabili, pericolosi ed estremamente potenti. Ma i loro strumenti sono completamente diversi”. Samuel L. Jackson concorda: “Giochiamo al gatto e al topo, con Harry e Valentine che fingono di non conoscersi fino al momento in cui non si trovano l’uno davanti all’altro e si sfidano apertamente”.
In Kingsman: Secret Service, Matthew Vaughn gioca con le convenzioni di un genere consolidato, distorcendole e sovvertendole, ma mai denigrandole. Riassume dicendo: “Il film è una lettera d’amore moderna, simpatica e irriverente a tutti i film di spionaggio finora realizzati. Volevo che fosse spettacolare e che catturasse lo spirito dei film di spionaggio degli anni ’60 e ’70 in maniera moderna. Il mio film è post-moderno nel modo in cui allude ai vecchi film, reinventandoli”.
“Viviamo in un’epoca in cui tutti sospettano delle istituzioni e dei governi. La fiducia che nutrivamo un tempo è stata minata, quindi è interessante esplorare l’idea di un’organizzazione che ha degli ideali puri, non compromessi dalla politica e dalla burocrazia”.
Colin Firth