La paura dal 3 agosto bussa al cinema con Annabelle 2: Creation, l’horror diretto da David F. Sandberg che dà seguito al grande successo del 2014 Annabelle. Il nuovo film, che è in realtà un prequel, è nato dalla sceneggiatura di Gary Dauberman e rappresenta il nuovo capitolo dell’universo Conjuring di James Wan.
In Annabelle 2: Creation, diversi anni dopo la tragica morte della loro bambina, un fabbricante di bambole e sua moglie accolgono in casa una suora e sei ragazzine provenienti da un orfanotrofio che è stato chiuso. Presto però diventeranno il bersaglio della creatura posseduta del fabbricante di bambole, Annabelle.
Con Creation il pubblico ripercorrerà le origini di questa bambola diabolica: dalla sua prima casa nella stanza di una bambina, al suo primo possesso dell’anima di una bambina. Dopo uno spaventoso cammeo in L’Evocazione – The Conjuring, seguito da un ruolo protagonista in un film tutto suo, è apparso chiaramente ai realizzatori che gli spettatori erano pronti a scoprire la genesi di questa bambola tanto terrorizzante quanto affascinante. Per elaborare la storia, il team si è rivolto a Gary Dauberman, lo stesso autore della sceneggiatura di Annabelle, che desiderava ardentemente tornare a scrivere su di lei: “il primo film che ho scritto ha mostrato il mito della bambola – spiega – mentre in questo progetto abbiamo voluto scavare nella sua storia, e cercato di scoprire da cosa nasce il male che c’è in lei”.
Il tema della bambola è sempre ambiguo per Dauberman: “le bambole portano gioia alla gente, giusto? Sono dei doni che si tramandano per generazioni. Così ho voluto collocare Annabelle in un luogo pieno d’amore – una famiglia felice – gettando le fondamenta di un grande contrasto con tutte le cattiverie che seguiranno”. Avendo come protagonista un giocattolo, i bambini di conseguenza sembravano essere un’adeguata aggiunta al racconto. Tra le tante idee apportate, lo sceneggiatore riferisce: “ho avuto l’idea di introdurre dei bambini orfani, e da lì ho dato spazio alla mia fantasia. Poi ho dovuto cercare di capire che cosa rende così insolente e malvagia questa bambola particolare“.
All’inizio la storia è ambientata verso la metà degli anni ’40, mentre la maggior parte delle azioni si svolgono appena un decennio più tardi, nella metà degli anni ’50, in accordo con la cronologia già stabilita nel primo film. Dal momento che Annabelle è stata creata come un gesto d’amore – l’amore di un padre verso la figlia – Dauberman ha voluto centrare l’origine della sua natura malvagità su una somma tragedia: la perdita di una figlia e la conseguente disperazione dei genitori. Il regista David Sandberg spiega: “i Mullins sono una famiglia che ha vissuto un’esperienza orribile, e non l’ha affrontata nel migliore dei modi. In effetti hanno lasciato entrare il diavolo nelle loro vite, ed ora, per espiare alcune colpe, prendono un’altra decisione sbagliata”. La scelta è quella di alleviare la loro solitudine degli ultimi 12 anni, ospitando a casa sei giovani orfanelle che di recente hanno perso l’unico alloggio, e la loro tutrice, una suora: “sarà una pessima idea – continua Sandberg – perché, ovviamente, c’è anche la presenza di Annabelle”.
“Questi film sono un magnifico esempio del perché amiamo il cinema – conclude Sandberg – è il luogo sicuro dove possiamo sperimentare una vasta gamma di emozioni, dalla paura all’eccitazione. E in questo caso possiamo vedere come i mondi di ‘Conjuring’ e ‘Annabelle’ siano legati e forse intuire anche cosa succederà”.