Diretto da Piergiuseppe Zaia, da giovedì 8 ottobre arriva al cinema Creators – The Past, il primo kolossal di fantascienza made in italy che vede all’opera un grande cast internazionale composto da: William Shatner, Bruce Payne, Gerard Depardieu, Marc Fiorini, Eleonora Fani e Jennifer Mischiati. Di grande spessore sono anche i doppiatori, da Giancarlo Giannini a Luca Ward, da Maria Pia Di Meo a Mario Cordova. Prodotto dallo stesso Zaia insieme ad Eleonora Fani, questo film rappresenta il primo capitolo di una trilogia che, ispirandosi alle profezie Maya del 2012 sulla fine del mondo, racconta di un imponente allineamento di corpi celesti e dei suoi effetti su ogni forma di vita nel cosmo.
Il film
Un imponente allineamento galattico si sta realizzando ed i suoi effetti influenzeranno ogni forma di vita nel cosmo. Otto Dei governano e dirigono l’universo: sono i Creators. In un’epoca lontana, essi forgiarono uno strumento che avrebbe custodito il sapere divino della creazione: la Lens; otto Lens per otto Creatori. Ognuno di loro diede vita ad un sistema stellare, racchiudendone i segreti e la chiave della sua essenza all’interno della Lens stessa. A distanza di anni alcuni pianeti e le loro creature cominciarono ad uscire dal disegno divino a cui erano predestinati. Ora è tempo per il Concilio Galattico di riunirsi e decidere le sorti dei cieli ma serve il potere di tutte le Lens per governare l’universo e le sue leggi. Il nostro pianeta sta andando alla deriva e il Reggente della Terra (Marc Fiorini), non volendosi conformare agli obiettivi del Concilio, non si presenta all’appello e nasconde la Lens nella dimensione umana. Questo scatenerà una corsa contro il tempo in una battaglia galattica all’ultimo sangue tra chi auspica il ritorno all’ordine stabilito dai Creators e chi, invece, vuole costituire un ordine nuovo.
Piergiuseppe Zaia racconta…
“Nella struttura olistica dell’intreccio, i vari personaggi in gioco (i Creators e gli uomini) sono inseriti in un sistema di entanglement quantistico, ovvero una correlazione a distanza di mondi e dimensioni; lo spettatore è preso per mano da assonanze musicali che lo aiutano a passare da un personaggio all’altro e da una location ad un’altra attraverso l’uso dei leitmotiv, di ispirazione wagneriana, mentre corrispondenze simboliche suggeriscono all’intuizione dell’audience possibili correlazioni che svelano il volto nascosto dell’apparenza. La trama si svolge su dimensioni parallele, che ripropongono eventi simili trasposti sui diversi livelli della realtà come accade tra microcosmo e macrocosmo; in questo contesto conserva ancora il suo valore la frase ermetica “come in alto così in basso per il miracolo di una cosa unica” una buona coniugazione tra la fisica più avanzata, l’alchimia e la tradizione rinascimentale, mi riferisco in particolare all’olismo di Giordano Bruno e ai grandi mistici come Marsilio Ficino e Pico della Mirandola. I Creators si trasformano, assumono volti e fattezze che mutano, come le maschere veneziane, identità sfuggenti legate ad un mondo di apparenza dove ognuno vede solo la verità che vuole o che è in grado di vedere, un po’ come i personaggi felliniani. Il film si conclude con un messaggio salvifico per l’umanità, come l’inizio nasce dalla fine, e la fenice risorge dalle sue ceneri; perciò non bisogna mai perdere la speranza, perché i disegni dell’eterno sono imprevedibili e il cambiamento può essere lì, fermo e in attesa proprio dietro l’angolo“.
Jennifer Mischiati è Sofy
In Creators – The Past, mentre il mondo va alla deriva, una ragazza addotta, Sofy, collo di clessidra tra due dimensioni, cercherà di trovare la Lens e portarla in salvo. Protagonista ed eroina del film, Sofy è stata interpretata da Jennifer Mischiati (foto copertina): “è stato bello prendere parte a Creators – The Past, – ha commentato l’attrice – recitare in questo film, che è stato girato anche in greenscreen, è stata un’esperienza nuova ed unica nel suo genere. Sul set mi sono divertita a “giocare” in questo grande studio completamente verde e ricreare scene che in realtà non esistono. La cosa che mi ha maggiormente entusiasmata è stata fare piccoli stunt per i salti o le cadute, mi sentivo una bambina in un parco giochi“.