"Dickens - L'Uomo Che Inventò Il Natale"

Dan Stevens è Charles Dickens, ovvero L’Uomo Che Inventò il Natale

"Dickens - L'Uomo Che Inventò Il Natale"

Presentato in anteprima al 35° Torino Film Festival, arriva domani al cinema il film più atteso delle feste, ovvero Dickens – L’Uomo Che Inventò il Natale, la pellicola diretta da Bharat Nalluri che si è basato sull’omonimo libro di Les Standiford. A prestare il volto al celebre scrittore inglese è stato Dan Stevens, affiancato sul set da Christopher Plummer, Jonathan Pryce e Justin Edwards.


Dickens – L’Uomo Che Inventò il Natale racconta il tortuoso viaggio che ha portato alla creazione del personaggio di Ebenezer Scrooge, del piccolo Tim e degli altri famosi protagonisti di Canto di Natale, la favola natalizia per eccellenza di Charles Dickens, l’autore di maggior successo della Londra Vittoriana che volle dare una svolta alla sua carriera. Lo scrittore inglese ha mescolato momenti della sua vita reale ed elementi fantastici per dare forma ai personaggi indimenticabili di un racconto senza tempo.

Il film

Dopo aver pubblicato una serie di racconti di successo, il rinomato scrittore Charles Dickens (Dan Stevens) sta facendo i conti con i suoi primi insuccessi. A causa delle richieste della sua numerosa famiglia e delle sue abitudini stravaganti, il suo portafoglio si è svuotato molto rapidamente, rendendolo smanioso di scrivere un altro best seller. Tormentato dal blocco dello scrittore e alle strette con il suo editore, inizia a coltivare un’idea a prova di bomba: una storia natalizia che sia in grado di catturare l’immaginazione dei suoi fan e al contempo riesca a risolvere i suoi problemi economici. Ma dovrà lavorare senza sosta: mancano sole sei settimane per scrivere e pubblicare il libro prima che inizino le festività.

Dan Stevens è Charles Dickens

Dan Stevens è Charles Dickens

Dickens si isola dal mondo per mettersi all’opera, ma nella sua abitazione di famiglia – nella quale abita anche quel dissoluto del padre (Jonathan Pryce) – concentrarsi è impossibile. Lavorando fino a tarda notte lo scrittore mette insieme i suoi ricordi per dare forma ai fantasmi del Natale del presente, del passato e del futuro, posizionandoli in rotta di collisione con il tirchio misantropo Ebenezer Scrooge (Christopher Plummer). Basato sul libro del 2008 di Les Standiford The Man Who Invented Christmas: How Charles Dickens’s A Christmas Carol Rescued His Career and Revived Our Holiday Spirits, il film dà vita all’immaginazione di uno degli autori più amati del mondo nel momento della creazione di uno dei capolavori che hanno dato forma alle celebrazioni natalizie degli ultimi 150 anni.

Canto di Natale

Il volumetto Canto di Natale ha conquistato e divertito lettori, artisti, autori e film-makers per quasi due secoli attraverso i suoi temi incentrati sui concetti di famiglia, benevolenza, buone intenzioni e festività. In effetti il racconto ha settato nuovi standard per quello che riguarda il festeggiamento del natale, usando come base lo spirito tradizionale del Natale Vittoriano e aggiungendoci una serie di usanze ancora popolari ai giorni nostri. Ma se in molti lettori conoscono la famosa favola, in pochi sanno la storia che c’è dietro. Les Standiford, autore del libro che ha ispirato il film , ha scoperto che Canto di Natale stava quasi per non essere mai pubblicato: “non avevo idea che Dickens in persona dovette pagare per la sua stessa pubblicazione – racconta – anche se nessun editore era interessato, il libro ha decisamente cambiato la direzione della sua carriera”. Così Standiford ha deciso di scriverne uno lui stesso.

Christopher Plummer è Ebenezer Scrooge

Christopher Plummer è Ebenezer Scrooge

Pubblicato nel 1843, Canto di Natale fu un ultimo tentativo di Dickens di guadagnare qualche soldo per supportare il dispendioso stile di vita al quale si erano abituati lui e la sua famiglia. Ma il libro – finemente illustrato – finì per essere qualcosa in più di una semplice macchina per fare soldi. Riuscì infatti a rinnovare e a far crescere l’entusiasmo per una festività alla quale nessuno era più interessato. L’Uomo Che Inventò il Natale descrive nel dettaglio le sei intense settimane durante le quali l’autore scrisse e auto-pubblicò il suo libretto.

Parlare con i propri personaggi

Gli autori del film volevano una sceneggiatura nella quale Dickens sembrasse un uomo moderno: imperfetto, impetuoso e divertente allo stesso tempo. La scrittrice Susan Coyne ha realizzato la sceneggiatura, confezionando una narrazione divertente nella quale Dickens, durante la creazione della storia di Ebenezer Scrooge, ha a che fare con i suoi stessi personaggi. Nel film, Dickens ha lunghe discussioni con le sue creazioni man mano che le loro storie prendono forma davanti ai suoi occhi: “i personaggi diventano reali – spiega la Coynesapevamo già che Dickens parlava davvero con i suoi personaggi, quindi questa parte è basata su fatti reali, noi abbiamo aggiunto le sue impressioni personali. Parlava spesso dei personaggi delle sue opere come se fossero più veri delle persone presenti nella sua vita reale”. Colpito dal blocco dello scrittore, Dickens sviluppa una relazione antagonistica con i suoi personaggi, in particolare con Scrooge: “era diventato la sua nemesi, e Dickens stesso diventò un personaggio della storia che stava cercando di scrivere. È come se fosse entrato nel suo stesso racconto”.

Canto di Natale

Canto di Natale

Un racconto senza tempo

Il regista Bharat Nalluri è rimasto colpito dalla quantità di strati di significato che Coyne è riuscita ad apportare alla sceneggiatura: “nel sotto testo troviamo anche qualcosa che ci parla del mondo nel quale viviamo. In un certo senso ci mostra Dickens, che ha creato questi personaggi magnifici e spesso molto comici, mentre li usa per raccontarci storie che hanno avuto un impatto importante sulla società”. L’influenza di Dickens si fa ancora sentire durante le celebrazioni natalizie, quando le famiglie si riuniscono, quando vengono scambiati i regali, quando la generosità si fa reale e grandi cene sono preparate in ogni angolo del mondo. Perchè, come afferma in conclusione Narulli, “Dickens ha un’importanza reale perché ci dona speranza, ci fa ridere, ci fa piangere e ci fa riflettere sul mondo che ci circonda”.

“Canto di Natale permea la nostra cultura in una maniera mai eguagliata da altre storie a tema natalizio, se non forse la natività stessa”.

Dan Stevens

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