The Darkest Minds è il primo film live-action della regista Jennifer Yuh Nelson, nota per avere diretto due episodi della serie Kung Fu Panda. Il film è un adattamento dell’omonimo romanzo best-seller di Alexandra Bracken, il primo di una trilogia che comprende The Darkest Minds, Never Fade e In the Afterlight. Il film, al cinema dal 14 agosto, è interpretato da Amandla Stenberg, Harris Dickinson, Miya Cech, Mandy Moore, Ptrick Gibson, Lidya Jewett e Gwendoline Christie.
Quando Ruby (Lidya Jewett) si era svegliata il giorno del suo decimo compleanno, qualcosa in lei era cambiato. Qualcosa di abbastanza allarmante da spingere i genitori a chiuderla in garage e chiamare la polizia. Qualcosa che l’aveva fatta arrivare a Thurmond, un duro “campo di riabilitazione” del governo. Anche se Ruby era scampata all’epidemia che aveva ucciso la maggior parte dei bambini in America, la misteriosa malattia aveva lasciato in lei e negli altri sopravvissuti qualcosa di gran lunga peggiore: spaventose capacità che non erano in grado di controllare.
Ora, a sedici anni, Ruby (Amandla Stenberg) è considerata pericolosa. Quando la verità che aveva celato viene a galla, riesce per un pelo ad evadere da Thurmond. La ragazza fugge, alla disperata ricerca dell’unico rifugio sicuro per quelli come lei: East River. Ruby si unisce a un gruppo di ragazzi, anch’essi in fuga dai “campi”. Liam (Harris Dickinson), il loro coraggioso leader, è molto preso da lei ma, per quanto lo desideri ardentemente, Ruby non può rischiare di avvicinarsi troppo. Non dopo quello che è successo ai suoi genitori. Quando arrivano a East River, nulla è come appare, men che meno il misterioso leader del rifugio. Ma ci sono altre forze in gioco, persone disposte a tutto pur di usare Ruby nella loro lotta contro il governo. Ruby dovrà compiere una scelta terribile, una scelta che potrebbe portarla a rinunciare all’unica possibilità di avere una vita degna di essere vissuta.
Tratto dall’omonimo celebre romanzo per ragazzi, The Darkest Minds prende il via in un’America turbolenta in cui il 98% della popolazione infantile è morto per una misteriosa malattia e il 2% di sopravvissuti, ritenuto nemico dello stato, è costretto alla fuga. “Il film parla di giovani in grado di sopravvivere grazie ai loro poteri ed è un film d’azione, ma è anche pieno di sentimento”, dichiara la regista Jennifer Yuh Nelson.
In The Darkest Minds gli spettatori si identificheranno nei conflitti dei personaggi e si immergeranno nell’incubo in cui vivono: “volevamo trasmettere la sensazione di una realtà attuale che riconosciamo – afferma la Nelson – i poteri dei ragazzi sono unici, in contrapposizione con una realtà altrimenti normale. Provate a immaginare di uscire ora per strada e di vedere qualcuno che compie azioni straordinarie. L’idea era di non collocare il film in un periodo storico distante o in un luogo oscuro e futuristico, ma di far credere agli spettatori che tutto ciò che vedono potrebbe accadere”.
Nella storia c’è un tema senza tempo, come spiega il produttore Dan Levine: “è un tema universale, incentrato su alcuni bambini che crescono, diventano adolescenti e scoprono di essere diversi. La gente non li capisce, specialmente gli adulti e il governo, quindi vengono rinchiusi in campi speciali. La storia segue questi bambini mentre crescono e diventano dei giovani adulti in grado di stare in piedi e proteggersi da soli. Penso che la paura di non riuscire a trovare il proprio posto nella società e la ricerca dell’accettazione ci seguano anche nell’età adulta”.
“La storia parla di un mondo non molto diverso dal nostro – osserva Amandla Stenberg, che interpreta Ruby Daly – ma si sono verificati alcuni eventi funesti e la maggioranza della popolazione infantile è morta. I bambini sopravvissuti hanno sviluppato delle abilità mentali inspiegabili e, a causa di esse, gli adulti li temono e li hanno confinati in alcuni campi. La storia si focalizza su una ragazza che, dopo essere fuggita dal campo in cui è relegata, trova una sua famiglia nel mondo esterno”.
Chiunque abbia vissuto l’adolescenza può immedesimarsi nella storia, come sostiene Levine: “questo è un elemento che distingue veramente questo film che parla del presente e di qualcosa di molto reale, che potrebbe accadere prima o poi, nonostante gli elementi fantasy e il tema dei poteri straordinari. A noi la storia dà l’idea di essere reale, radicata nella realtà e di poter avere luogo non in un futuro distopico, caratterizzato da un nuovo ordine mondiale, ma anche domani”.
“Vi sono diversi temi ricorrenti nella storia – aggiunge il produttore Shawn Levy – è un film incentrato sul senso di appartenenza che, nel nostro caso, riguarda un gruppo di bambini dotati di poteri particolari. Ma non c’è nessuno che non abbia dovuto fare i conti con la ricerca della propria identità. È una ricerca che spesso raggiunge il punto culminante durante l’adolescenza, che è di fatto il punto focale del nostro film. Anche se tratta eventi e temi forti, il film è fondamentalmente improntato alla speranza, la speranza che sia possibile avere dei legami ed essere accettati”.
The Darkest Minds trascende le diverse età dei personaggi, come spiega la Nelson: “non è un film sull’essere adolescenti. Tutti abbiamo vissuto la fase in cui non ci siamo sentiti del tutto a nostro agio con ciò che eravamo. Il punto è affrontare ciò che non ci piace di noi stessi, che è visto come un difetto, e crescere fino ad abbracciare questo lato. È riuscire a penetrare ciò che ci rende unici e usarlo come un punto di forza. La storia segue una ragazza che, all’inizio, è impotente, fondamentalmente spaventata e si vergogna di ciò che è. Seguendola fino alla fine, la vediamo crescere e diventare una persona forte e autonoma, in grado di fare cose di cui non pensava di essere capace. Chiunque può identificarsi in questo percorso”.