Vincitore del Golden Globe come Miglior Film Straniero, giovedì 15 marzo esce al cinema Oltre la Notte, il film scritto e diretto da Fatih Akin con una eccellente Diane Kruger premiata per questa prova come Miglior Attrice all’ultimo Festival del Cinema di Cannes.
La vita di Katja (Diane Kruger) viene improvvisamente sconvolta dalla morte del marito Nuri (Numan Acar) e del figlioletto Rocco (Rafael Santana), rimasti uccisi nell’esplosione di una bomba. Grazie al sostegno di amici e familiari, Katja riesce ad affrontare il funerale e ad andare avanti. Ma la ricerca ossessiva degli assassini e delle ragioni di quelle morti insensate la tormenta, riaprendo ferite e sollevando dubbi.
Danilo (Denis Moschitto), avvocato e miglior amico di Nuri, rappresenta Katja nel processo finale contro i due sospetti: una giovane coppia appartenente a un’organizzazione neonazista. Il processo è un’esperienza durissima per Katja, che però non si arrende. Vuole giustizia.
Presentiamo ora qui sotto un estratto dell’intervista rilasciata dal regista Fatih Akin.
Com’è nato questo film?
Ho tratto spunto da alcuni omicidi commessi dall’NSU (Nationalsozialistischer Untergrund o Clandestinità Nazionalsocialista), in Germania, nel 2011. Questo gruppo neonazista tedesco si è macchiato di una serie di omicidi a sfondo razziale, tra il 2000 e il 2007. Sono crimini che mi hanno profondamente turbato, anche perché la mia famiglia è di origini turche e mio fratello conosceva una delle vittime, uccisa ad Amburgo. Il grosso scandalo è stato che la polizia ha concentrato le indagini su persone all’interno della comunità delle vittime, chiamando in causa gli ambienti della droga e del gioco d’azzardo. Le pressioni della polizia erano tali che perfino la stampa e la comunità stessa cominciavano a condividere quei sospetti.
Qual è la molla che scatta in Katja, la protagonista del film?
Tempo fa ho cominciato a riflettere sul concetto di vendetta. Esiste veramente? Quale tipo di persona cerca la vendetta? Io ne sarei capace? Katja ha una sua moralità, una sua idea di giustizia. In questo senso, incarna qualcosa che è latente in ognuno di noi, e che dovrebbe restarlo sempre. Non mi interessava il punto di vista degli assassini. Sapevo esattamente quale doveva essere l’oggetto del mio interesse e della mia empatia. Oltre la Notte è diventato un film molto personale per me. Pur essendo una donna tedesca, bionda e con gli occhi azzurri, Katja è il mio alter ego. Questo film parla di un sentimento universale, il dolore, e delle sue molte declinazioni.
Come giudica l’interpretazione di Diane Kruger?
Diane è stata strepitosa. Quello che fa di lei una grande attrice è che è impavida e curiosa, non ha mai paura di rischiare. E poi ha una capacità di concentrazione incredibile. Credo proprio che le piaccia veramente recitare, anche nelle scene più dolorose. E sono convinto che uno dei motivi per cui è stata così straordinaria in questo film è che da anni aspettava un ruolo importante in tedesco. In fondo è nata ad Hanover e si sente tedesca, anche se ormai è un’attrice internazionale. È stata felice di recitare nella sua lingua madre – anziché in inglese o in francese – perché questo le ha consentito di esprimersi ancora più liberamente. Ho scoperto che è dotata di un grande intuito e che avverte immediatamente quando c’è qualcosa che non va in una scena. Ecco perché sono stato sempre molto attento a quello che diceva, in casi simili.