Dopo l’anticipazione del 1° Maggio, arriverà nelle sale italiane il prossimo 4 giugno Fuorigioco, opera prima di Carlo Benso. Una storia di scottante attualità che mette al centro della trama Gregorio Samsa (Toni Garrani), un manager d’azienda sui 55 anni che nel pieno della propria esperienza e competenza professionale, viene licenziato. Un uomo che, come tanti, si trova improvvisamente di fronte al nulla. Perdendo il proprio lavoro, il proprio ruolo nella società, perde se stesso.
Come ogni mattina, Gregorio si sveglia spaventato dagli incubi che lo tormentano nel sonno e dalla nuova giornata che lo attende. Una giornata vuota, senza alcun impegno, nessun appuntamento,nessuna relazione da sbrigare. Un tempo gigantesco da riempire, un vuoto a cui dare un senso. Un’altra giornata nella quale, ogni sua azione, ogni suo pensiero rafforzerà l’ossessione di essere vittima di un complotto.
Considera il suo licenziamento un errore madornale per l’azienda ed è determinato a fare qualsiasi cosa pur di riavere il suo posto. Dalle finestre di fronte al suo appartamento, Gregorio è attratto dalla bellezza di una ragazza, passa le sue giornate a spiarla, mentre il mondo esterno entra in casa con fragore attraverso il televisore acceso. Immagini di un mondo in guerra. Un mondo scaraventato nella violenza dalla disperazione di una crisi sociale e politica ormai inarrestabile.
Fuorigioco è una storia che riflette il nostro presente, un presente scomodo da raccontare. Un mondo che invece di creare alternative politiche, economiche e culturali in grado di ridare stabilità e sicurezza sociali, tiene in vita un sistema ormai obsoleto e morente con la gigantesca paranoia delle leggi di mercato. Se noi esistiamo solamente in funzione di un lavoro, di un ruolo nella società, di fronte alla crisi che ci sta travolgendo non abbiamo scampo, la frustrazione ci divorerà fino al totale fallimento.
“Se a un uomo tu gli levi il suo lavoro, il suo posto nella società, mi dici che cazzo gli rimane?”