Reduce dal suo lungometraggio Baby Gang (QUI la nostra intervista), Stefano Calvagna, il “lupo solitario” del cinema italiano non solo ha realizzato nel difficile periodo dell’emergenza da Coronavirus lo short Chiamata dar Maestro (visionabile qui: https://www.youtube.com/watch?time_continue=5&v=qMJMHygGULI&feature=emb_title), in omaggio a Franco Califano, ma si accinge ora ad affrontare anche una nuova sfida dietro la macchina da presa: Distanziati.
Un viaggio nel (post) lockdown
Distanziati è un viaggio all’interno delle vite dei cittadini romani che stanno ripartendo, o che ancora non hanno avuto modo di ricominciare a lavorare, dopo le restrizioni stabilite dal governo a causa della pandemia che ha bloccato il mondo negli ultimi mesi. Il periodo di quarantena imposto per preservare la nostra salute ha, purtroppo, generato gravi problemi all’economia e ai lavoratori. Il cineasta romano entrerà quindi all’interno dei negozi ad intervistare proprietari e dipendenti, e si interfaccerà anche con coloro che non hanno ancora avuto l’opportunità di riaprire la propria attività, poiché reputata a rischio di contagio. Veri cittadini, con le loro voci e i loro occhi, racconteranno cosa significhi lavorare nel periodo che ha seguito la “fase 1” del lockdown, senza edulcorare la realtà, senza la necessità di veicolare messaggi politici o pareri medici.
Emozioni, paure e desideri di una Roma che riparte
Quando la normalità sembra ormai lontana e la quotidianità ha cambiato il suo significato, Distanziati è un docufilm mirato a cedere la parola a chi ha ricevuto sostegni, a chi si è sentito abbandonato dal proprio Stato, perfino agli artisti e lavoratori dello spettacolo che si sono sentiti dimenticati da tutti, a chi sa di poter ricominciare, a chi non ne ha la certezza. Emozioni sincere, paure e speranze espresse con spontaneità e totale libertà, in una Roma che ricomincia, che ritrova vita e movimento dopo le sconvolgenti immagini delle sue strade vuote.