(©Dorotea Tasca)

Dolore e sentimenti ne La Vacanza di Enrico Iannaccone

(©Dorotea Tasca)

Il 3 settembre uscirà nelle sale La Vacanza, il nuovo film scritto e diretto da Enrico Iannaccone che ha diretto un cast composto da Antonio Folletto, Catherine Spaak, Carla Signoris, Veruschka e Luca Biagini.

Il film

Valerio (Antonio Folletto) è un trentenne che sembra essere in grado di vivere la sua vita tentando solo di distruggerla. Carla (Catherine Spaak) è una donna ancora bellissima, un’ex magistrato che inizia a manifestare i primi sintomi di Alzheimer ma con una travolgente voglia di vivere. Valerio e Carla sono due anime tormentate, che trovano in un’inaspettata amicizia la forza di confrontarsi con i dolori e i segreti del proprio passato. Sono entrambi legati ad Anneke (Veruschka), una misteriosa donna. Un viaggio di due persone anagraficamente tanto lontane, eppure così vicine nelle emozioni più dolorose che le condurrà a scoprire un nuovo modo di amare.

Enrico Iannaccone racconta…

Il disturbo bipolare da cui è affetto il personaggio di Valerio rappresenta il perno instabile su cui ruota una girandola di rapporti e sentimenti contrastanti, a loro volta condizionati da dolori e incertezze. Se da un lato egli ci sembra essere il protagonista, considerata la sua collocazione all’interno dello svolgimento narrativo, dall’altro, con il susseguirsi degli eventi, ci appare come una figura in balìa di se stessa, destinata unicamente a osservare gli eventi esterni con occhi velati da un dolore personale troppo forte. Gli effetti delle sue azioni, d’altronde, rispondono a dinamiche interiori di involontario (ma forse inevitabile) auto ed eterolesionismo. La malattia che lo affligge fa di lui un individuo in costante lotta con sé e col mondo, capace al contempo di grandi slanci di forza superomistica e di vertiginosi crolli umorali. In lui convivono marmoree certezze e indissolubili dubbi, i cui ruoli, a seconda della condizione psichica del momento, tendono a confondersi spesso“.

Antonio Folletto (©Dorotea Tasca)

Antonio Folletto (©Dorotea Tasca)

La fine del rapporto con la ex moglie è per lui tanto un motivo di profonda rabbia quanto di incontenibile sofferenza, trattandosi dell’ennesima ed inevitabile circostanza in cui a farla da padrona è stata la sua patologia. Aver rifiutato la proposta di aiuto della donna – oltre a una netta disparità d’intenti nei riguardi dell’eventuale costruzione di una famiglia – è ciò che lo ha reso ancor più solo, dato il conseguente e giustificato allontanamento di lei. Il quadro psicologico di Valerio ci appare ancor più chiaro dopo l’incontro con Carla. Il suo bisogno di dare e ricevere affetto rappresenta forse la più ardua delle lotte, essendo egli frenato e soffocato da un malessere che impone alla violenza di sbarazzarsi del dolore”.

Di tutt’altro segno è l’animo di Carla che, nonostante l’età avanzata e le evidenti e progressive carenze neurologiche, ci appare da subito come una donna forte e dallo spiccato umorismo. La dolcezza e la gentilezza d’animo sono l’asse di questo personaggio, in grado di affrontare la vita e le sue naturali avversità con una leggerezza tutt’altro che inconsapevole della realtà dei fatti. Una levità che sconvolge ulteriormente Anneke, la misteriosa donna che ha deciso di incontrare dopo tanti anni. La psicologia di questo personaggio ombroso si manifesta progressivamente nel corso della storia. L’equilibrio manifestato da Anneke, una maestra di yoga attenta e affezionata al suo “paziente” Valerio, manifesta la sua precarietà con lo svolgersi di una narrazione che fa dello svelamento la sua principale caratteristica. Ella ci appare come una donna pacifica e forte al contempo, capace di leggere il dolore del suo giovane amico cercando di aiutarlo, spingendolo ad affrancarsi dalla sua vita fatta di eccessi alcoliciEppure, con l’arrivo di Carla, il comportamento di Anneke sembra mutare. La sua profonda umanità è ciò che fa di lei una persona parzialmente contraddittoria nel momento in cui è costretta a fare i conti, tramite l’anziana signora italiana che ha deciso di farle visita, con se stessa, con il suo passato e con le sue nuove convinzioni”.

Catherine Spaak (©Dorotea Tasca)

Catherine Spaak (©Dorotea Tasca)

Il sincero affetto che unisce Valerio e Carla trova le sue radici profonde nel condiviso senso di incomprensione verso e da parte degli “altri”, incapaci di relazionarsi con l’amara realtà della malattia. Per questo motivo, nonostante la significativa differenza d’età, tra i due personaggi si instaura un rapporto così schietto e spontaneo da risultare corrotto all’altrui giudizio, sempre pronto a condannare, vincolare e modificare la vita dei terzi secondo la propria egoistica visione dei fatti. La funzione dei flashback è infatti quella di mostrare i dolorosi ricordi che, con azione propulsiva, spingono e motivano scelte e comportamenti dei personaggi, inclini al superamento degli errori passati per andare incontro a un futuro costruito con responsabilità e maggior senno. Seppur, troppo spesso, questa maturità non rappresenta altro che l’ennesimo, debole scudo dietro il quale ci si nasconde nel tentativo di dare un senso all’assurdità delle inevitabili lotte quotidiane contro i feroci fantasmi del passato e del futuro“.

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