La migliore squadra degli X-Men mai assemblata combatte una guerra in due epoche diverse per la sopravvivenza della specie in X-Men: Giorni di un Futuro Passato da domani al cinema, con un giorno d’anticipo rispetto agli USA. Gli amatissimi personaggi della trilogia originale di X-Men uniscono le loro forze con le loro versioni più giovani del passato, che abbiamo visto in X-Men: L’inizio, con l’obiettivo di modificare un importante evento storico, combattendo una battaglia epica in grado di salvare il nostro futuro.
Il regista Bryan Singer torna nelle vesti di regista, per approfondire la sua visione dell’universo degli X-Men. E’ una storia dura e provocatoria, sostenuta da personaggi molto complessi. Singer ha rimesso assieme il cast dei film originali sugli X-Men: Hugh Jackman (che per la settima volta in 14 anni interpreta Wolverine), Patrick Stewart, Ian McKellen e Halle Berry dalla trilogia originale; dal prequel ci sono Jennifer Lawrence, James McAvoy, Michael Fassbender e Nicholas Hoult.
“La ragione principale per cui volevo tornare nell’universo degli X-Men”, conferma Singer, “non era solo il cast straordinario e le ambizioni della storia, ma anche il modo in cui affronta cose che non erano state mostrate nei film degli X-Men fino a questo punto, come i viaggi nel tempo, e che invece hanno rivestito un ruolo importante nei fumetti per tanti anni. Credo che ogni film abbia bisogno di trovare qualcosa di nuovo e posso garantirvi che in quest’ultimo ci sono molte novità”.
La storia del film si ispira al fumetto Giorni di un futuro passato, scritto da Chris Claremont, che appare nel film in un cameo. “Credo sia un’ottima idea collocare il passato all’inizio degli anni settanta, quando il mondo stava vivendo un’epoca di profondi cambiamenti e confusione – sostiene il fumettista – e non c’è dubbio che sia una scelta cronologicamente perfetta, considerando che X-Men: L’inizio era ambientato negli anni sessanta”.
“Il mio approccio è stato di dar vita a un vocabolario visivo da cui attingere delle idee. Il passato è caldo, granuloso e un po’ incerto, mentre il futuro è più freddo, dark e impressionante”
-Brian Salinger-