Tratto dal romanzo Derrière La Haine (Dietro l’Odio) di Barbara Abel, giovedì 27 febbraio esce al cinema Doppio Sospetto, noir hitchcockiano al femminile diretto da Olivier Masset-Depasse. Il film, ricco di colpi di scena e capace di inchiodare il pubblico alla poltrona, è stato accolto con entusiasmo al Toronto Film festival e ha per protagonista una straordinaria Veerle Baetens.
Il film
All’inizio degli anni Sessanta, Alice (Veerle Baetens) e Céline (Anne Coesens) abitano in due case a schiera gemelle e sono legate da una grande amicizia, che le porta a condividere ogni cosa. Questa armonia perfetta si spezza il giorno in cui Alice assiste, impotente, alla morte accidentale di Maxime (Luan Adam), il figlio di Céline: accecata dal dolore, Céline rimprovera ad Alice di non aver fatto il possibile per salvare suo figlio e sembra meditare una sconvolgente vendetta.
Olivier Masset-Depasse racconta…
“Dal momento in cui ho finito di leggere il romanzo Derrière la Haine di Barbara Abel sapevo che ne avrei tratto un film. La storia aveva tutti gli ingredienti che stavo cercando: un soggetto profondamente umanistico trattato come un film di genere, una tragedia raccontata nella prospettiva di un thriller psicologico. Ho voluto spostare l’azione negli anni ’60 sia per la loro estetica fiammeggiante, capace di creare un intrigante contraltare all’azione dei protagonisti, sia per evitare una presenza troppo invadente della tecnologia. Prima e durante le riprese ho guardato in continuazione i film di Hitchcock e Douglas Sirk, ma anche di David Lynch, tutti grandi maestri a cui abbiamo provato a ispirarci. In molti dicono che il mio approccio al cinema ha un taglio americano, ma in realtà ho sempre puntato a unire la forza narrativa del cinema americano al realismo e alla complessità dei personaggi del cinema europeo“.
“Doppio Sospetto è basato sullo scontro tra due donne, due madri, due migliori amiche: Alice ha una mente molto attiva, Céline ha un’incredibile forza di volontà. Le loro famiglie sembrano specchiarsi l’una nell’altra, tanto più che vivono nella stessa villa bifamiliare, quindi in due case gemelle. Questa villa ha un ruolo molto importante nel film e non è stato facile trovarla, poiché ha una leggera asimmetria architettonica, che non si intuisce immediatamente ma che crea nello spettatore un senso di disagio e inquietudine. Un altro elemento fondamentale nel creare l’atmosfera complessiva del rapporto tra le due protagoniste è la musica: il compositore Fréderic Vercheval ha scritto una partitura straordinaria, che funziona nel film come una sorta di “quarta dimensione”, capace di esprimere in profondità quello che la storia, la regia e gli attori non possono raccontare“.