Arriva oggi in esclusiva a Roma Finding Happiness (Vivere la Felicità), una pellicola che ha già avuto notevole successo e riconoscimenti in varie parti del mondo (dal Festival Internazionale del cinema e Trascendenza a Brasilia, all’International Film Festival for Peace in Indonesia e allo Spirit Film Festival a Tel Aviv). Realtà e finzione si intrecciano in questo docufilm nato da un’idea di Swami Kriyananda (deceduto nel 2013) e diretto da Ted Nicolau.
La giornalista Juliet Palmer (Elisabeth Rohm, già vista in American Hustle), una reporter specializzata in fatti di cronaca legati alla corruzione, riceve un insolito (e non gradito) incarico dal capo della rivista Profiles: dovrà visitare una comunità spirituale nel nord della California, dove, nel corso dei cinquanta anni della sua esistenza, sono state sviluppate soluzioni alternative ai problemi del mondo. Durante il soggiorno all’Ananda World Brotherhood Village, intervisterà il suo fondatore e incontrerà le persone che hanno fatto una scelta di vita insolita. Con una certa dose di scetticismo e un pizzico di curiosità, Juliet si lancia in un viaggio professionale e al tempo stesso personale, che le aprirà il cuore e le cambierà la vita.
Collasso economico, paralisi di governo, disastri climatici, violenza insensata, corruzione ovunque. Proteste, rabbia, disillusione, disperazione. Con alle spalle questo scenario, la giornalista Juliet Palmer affronta il suo viaggio ad Ananda. Juliet, come noi, parte con una sorta di sano scetticismo, con il quale è difficile non identificarsi. Ma questo viaggio e questa storia la introduce in una realtà che lei mai avrebbe immaginato.
Interamente girato nelle diverse comunità Ananda, realmente esistenti, in California, Italia e India, Finding Happiness segue Juliet nei suoi incontri con i residenti di Ananda, i veri residenti di Ananda che, interpretando se stessi senza copione, rispondono alle sue domande introducendola a una realtà che mai avrebbe pensato potesse esistere.
La storia ha inizio nel 1920 quando lo Yoga arriva negli Stati Uniti, nella figura di Paramhansa Yogananda, il cui libro Autobiografia di uno yogi è l’autobiografia più letta di tutti i tempi. La missione di Yogananda includeva due punti chiave che influenzarono fortemente un suo giovane discepolo, J. Donald Walters, più tardi conosciuto come Swami Kriyananda: il cambiamento inizia da dentro di noi; il nostro ambiente influenza grandemente la nostra ricerca della felicità.
Yogananda ebbe la visione di luoghi dove le persone avrebbero messo in pratica i loro più alti principi: li chiamò Colonie di Fratellanza Mondiale. Nel 1968, Swami Kriyananda fondò la prima di queste comunità nei pressi di Nevada City in California, sulle splendide colline della Sierra Nevada. Mentre Juliet conduce la sua ricerca ad Ananda, emerge un ritratto ispirante della comunità, costituita da un gruppo di uomini e donne che hanno fatto un viaggio personale dall’idealismo alla trasformazione interiore, sviluppando soluzioni per uno stile di vita sostenibile, armonioso ed interiormente appagante.
Nelle sue interviste, specialmente quelle con Swami Kriyananda, Juliet trova le risposte alla sua ricerca personale. La saggezza garbata di Swami Kriyananda l’aiuta a trovare quelle verità eterne che hanno il potere di trasformare la sua vita: “Questo film – spiegò Kriyananda – rappresenta il culmine di molti anni a servizio del mio Maestro. Non posso esprimere la felicità di questo risultato. Il film è così eloquente, così sufficiente. E’ la realizzazione di un sogno, portare la parola del Maestro nel mondo. Il film avrà un impatto globale. Ananda non sarà più semplicemente un luogo, sarà un ideale…”.
Vivere la Felicità è un film che scuote, che lascia il segno e che raccoglie la voglia di cambiare la propria vita in meglio. È un viaggio, un’esperienza, in grado di toccare e di far riflettere in questi tempi fatti di rabbia e di egoismo. Alla base delle microsocietà/comunità che si vedono nel docufilm, ci sono condivisione, ascolto, tolleranza e comprensione. Se venissero replicate in ogni angolo della terra, potrebbero davvero cambiare l’aspetto umano.
“Finding Happiness è molto più di un film. E’ un documento rivoluzionario che dimostra che la felicità non è un Utopia. Da vedere e rivedere fino a quando non capisci che il protagonista sei tu”
Giacomo Campiotti