Michael Shannon e Kevin Spacey sono Elvis & Nixon, il film – in sala dal 22 settembre – diretto da Liza Johnson basato sul vero incontro, avvenuto il 21 dicembre 1970, tra il cantante rock più importante di sempre e l’allora uomo politico più potente al mondo.
Nel 1970 Elvis Presley (Michael Shannon) si reca a Washington D.C. con l’obiettivo di convincere il presidente Richard Nixon (Kevin Spacey) a nominarlo agente federale sotto copertura. Presley si presenta senza preavviso alla porta della Casa Bianca con il suo amico Jerry Schilling (Alex Pettyfer) e persuade le guardie sbalordite a consegnare di persona una lettera a Nixon, con la quale richiede un incontro privato. I membri dello staff della Casa Bianca Egil “Bud” Krogh (Colin Hanks) e Dwight Chapin (Evan Peters) suggeriscono al presidente che un incontro con Elvis durante l’anno elettorale potrebbe far bene alle pubbliche relazioni, ma Nixon non sembra essere in vena di assecondare la richiesta del leggendario cantante rock.
Senza scoraggiarsi, Jerry e Sonny (Johnny Knoxville), il partner di Elvis, cercano di trovare un accordo con Krogh e Chapin: Elvis firmerà un autografo per Julie, la figlia di Nixon, in cambio dell’incontro con il Presidente. Prima di fare il suo ingresso trionfale, Presley viene istruito ampiamente sul protocollo della Casa Bianca, ma della cosa si disinteressa in fretta. Con sorpresa e stupore di tutti, i due simpatizzano, superando il reciproco disprezzo derivante dall’appartenenza a due culture differenti.
Per delineare la storia sono state fondamentali due testimonianze dell’incontro e degli eventi che lo resero possibile. Il libro di memorie Me and a Guy Named Elvis di Jerry Schilling, amico e confidente di lunga data di Presley, è stato una sorta di road map per gli autori. L’altro sono le note manoscritte prese durante la riunione dal consigliere di Nixon Egil “Bud” Krogh, pubblicate poi nel libro The Day Elvis Met Nixon.
Oggi viviamo una fusione quasi totale tra il mondo dello spettacolo e quello della politica: “suppongo che Nixon fosse famoso per non comprendere il mondo dei media– racconta Liza Johnson – ma oggi sembra così strano e antiquato”. Per Elvis l’incontro era molto importante e la lettera che scrisse a Nixon mostra aspetti del suo lato privato: “Elvis è una figura enorme e rappresenta cose diverse per molte persone, ma è raro che qualcuno si fermi a pensare a lui come persona. Negli anni ’50 rappresentava per i giovani l’incarnazione della controcultura del Rock ‘n’ Roll, come è accaduto che nel 1970 ha cercato così insistentemente il riconoscimento da parte dell’Establishment?”.
Molti dei fatti riportati nel film sono accaduti veramente durante il viaggio alla Casa Bianca, alcuni poco prima o subito dopo, o negli anni successivi. Gli autori hanno “compresso” alcune situazioni reali per dar vita a questa storia “in modo giocoso e ben lontano da un docu-drama – conclude la Johnson – facendo convivere la veridicità dei personaggi e le verità emotive insieme a i fatti noti. Credo che si avvicini più a un bromance storico”.
“Quando ho letto la sceneggiatura del film mi ha colpito il fatto che Nixon non capisse perché dovesse incontrare Elvis”.
Liza Johnson