El Pepe, una Vida Suprema di Emir Kusturica e A Tramway in Jerusalem di Amos Gitai. Due grandi film di due grandi registi che oggi verranno presentati, entrambi Fuori Concorso, alla 75. Mostra del Cinema di Venezia.
El Pepe, una Vida Suprema
Il film di Kusturica sull’ultimo presidente dell’Uruguay, esamina ciò che rende la storia di José “Pepe” Mujica diversa da qualsiasi altra: un uomo umile che è diventato presidente della sua nazione restando fedele a quello che crede e abbracciando, nello stesso tempo, il cambiamento. È la storia di un attivista politico e di un guerrigliero della sinistra latinoamericana. Orgoglioso del proprio passato, ma senza adagiarsi sugli allori, è un uomo che osa sognare un futuro migliore. In una serie di interviste, Kusturica scava nella eredità di Mujica. Il film esplora la relazione che si forma tra Kusturica e El Pepe, tra due spiriti affini che discutono il senso della vita da un punto di vista politico, filosofico, estetico e poetico. Mujica ricorda diversi momenti della propria vita: come è iniziato il suo attivismo politico, il tempo trascorso in prigione, fino al suo attuale ruolo di leader globale iconoclasta. Con grande maestria e bellezza, Kusturica ricrea il viaggio di una vita, soffermandosi su alcuni momenti fondamentali della presidenza di Mujica.
Il regista ha affermato: “realizzare un’utopia richiede un fondamentale cambio di coscienza. Con la sua vita e l’esempio personale, José Mujica dà la speranza di poter raggiungere degli ideali. L’amore di Mujica per la vita e la natura è al centro della sua ideologia. Colpito da lui e dal suo lavoro, triste per non aver avuto un tale presidente, ho fatto questo film per celebrare virtù e utopia“.
A Tramway in Jerusalem
A Tramway in Jerusalem di Amos Gitai è una sitcom che mescola storie e situazioni umane nel contesto della società israelo-palestinese del 2018. A Gerusalemme, il tram collega diversi quartieri, da est a ovest, registrandone varietà e differenze. Il film raccoglie un mosaico di esseri umani di questa città che è anche il centro spirituale delle tre grandi religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo e islam. Osserviamo la vita quotidiana di questo paesaggio umano, una serie di incontri che avvengono sulla linea rossa della tramvia, dai quartieri palestinesi di Shuafat e Beit Hanina di Gerusalemme est fino a Mount Herzl a Gerusalemme ovest. Questa commedia a tema ispeziona con humor situazioni brevi e momenti della vita quotidiana di alcuni passeggeri. Per noi – il cineasta, il visitatore durante il viaggio – la realtà umana di Gerusalemme è una giustapposizione di frammenti di vita, di conflitti e di riconciliazione che nel film si rendono visibili. Come se volessimo proiettare la vita quotidiana e la sua inerzia contro la demagogia che mira a distillare l’odio. Speriamo per il meglio.
Il regista ha dichiarato: “il film è una metafora ottimista e ironica della città divisa di Gerusalemme in cui noi, israeliani, palestinesi e altri, cerchiamo di simulare la vita nel microcosmo della “scatola di sardine” di un tram, negli utopistici giorni futuri. Dopo i giorni attuali di conflitto e violenza, come potrà ognuno accettare l’esistenza dell’altro, le sue differenze e le dispute, Senza Uccidere?”.