Nella sezione Venezia Classici, oggi alla Mostra del Cinema verranno presentati due documentari su due figure eccezionali del cinema: Ermanno Olmi e Lorenza Mazzetti. Iniziamo a parlarvi del primo, intitolato E Venne L’Uomo – Un Dialogo con Ermanno Olmi diretto da Alessandro Bignami.
La carriera di Ermanno Olmi parla da sola: Leone d’Oro alla Carriera nel 2008, Palma d’Oro per L’Albero Degli Zoccoli nel 1978, Leone d’Oro nel 1988 per La Leggenda del Santo Bevitore. Da oltre cinquant’anni Olmi racconta la realtà con il rigore di un cineasta che si sente e si vuole sempre sentire agli esordi. Nel film, nel dialogo con il critico Federico Pontiggia riflette sulla sua poetica, sui valori umani, sulla volontà umanistica e sulle aspirazioni solidali che la delineano, restituendo un cinema fatto di silenzi, capace con la forza della coerenza e dell’originalità di staccarsi dal rumore di fondo dell’audiovisivo contemporaneo. E Venne l’Uomo è la testimonianza lucida e sincera, appassionata e profonda, commossa e divertita di un saggio, il Maestro Olmi, che per immagini, suoni e poesia continua ad alimentare il suo percorso autoriale, il nostro immaginario esistenziale e il comune desiderio di conoscere l’Uomo.
Federico Pontiggia lo descrive così: “l’ultimo dei grandi vecchi, il primo dei grandi giovani del cinema italiano. Ermanno Olmi ha il rigore, il nitore e la curiosità di rinnovarsi e stupirsi a ogni film, senza abbandonare la sottile linea rossa della sua poetica: l’umanesimo. Incontrarlo, mettersi in ascolto, significa conoscere e riconoscere un cantore del silenzio per immagini e suoni, un profeta laico che ha fatto dei film le sue parabole, degli spettatori i suoi compagni. Guardando i suoi film, possiamo cambiare anche noi”.
Il secondo è Perché Sono un Genio! Lorenza Mazzetti, film diretto da Stefano Della Casa e Francesco Frisari. Il “genio” di Lorenza Mazzetti è lo sguardo fiabesco e profondo con cui vive e racconta la sua storia straordinaria, e le tante opere che da questa nascono. Adottata da bambina dalla famiglia Einstein, che verrà poi sterminata dalle SS davanti ai suoi occhi, nei primi anni cinquanta va a Londra per dimenticare. Riesce a entrare nella celebre Slade School of Fine Art chiedendo di essere ammessa “Perché sono un genio!”: non sapeva che altro dire.
Ruba una cinepresa, si inventa regista e gira K, un film sulla persona che sente più vicina, Kafka. Fonda il Free Cinema e rivoluziona il cinema inglese con Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson. Torna in Italia, ritrova la gemella Paola e ricorda la tragedia rimossa, scrive così Il Cielo Cade, il diario divertente e tragico di una bambina che racconta il fascismo, la guerra e quanto le è successo. Nel film incontriamo questa donna con la libertà dell’infanzia sempre addosso, fra ricordi, animazioni dei suoi quadri, vita d’oggi e gli amici e i testimoni della sua storia.
“La vita di Lorenza Mazzetti è la storia del Novecento – spiegano Stefano Della Casa e Francesco Frisari – ma è anche lo sguardo di una ragazza sul Novecento. Abbiamo girato il film mettendola in primo piano: la protagonista è lei, i comprimari portano il nome di Bernardo Bertolucci, David Grieco e Malcolm McDowell, i registi sono al servizio dell’oggetto del film”.