Scritto e diretto da Jeff Nichols, è da oggi al cinema Loving, il film che racconta la storia di coraggio e impegno di Richard e Mildred Loving, interpretati da Joel Edgerton e Ruth Negga (candidata all’Oscar per questa interpretazione), coppia interrazziale che si innamora e si sposa nel 1958.
I due crescono a Central Point, piccolo centro della Virginia caratterizzato da un maggiore livello di integrazione razziale rispetto alle zone circostanti degli Stati Uniti meridionali. Ma è proprio dallo Stato della Virginia, che i due hanno scelto per mettere su casa e famiglia, che vengono incarcerati e poi esiliati. Richard, Mildred e i figli si trasferiscono nella città di Washington, D.C. Qui si sentono i benvenuti, grazie soprattutto al contributo dei parenti che li accolgono con calore, ma non riescono mai ad adeguarsi completamente alla realtà urbana di Washington. Spinta dal richiamo delle radici, Mildred decide di trovare una soluzione per fare ritorno in Virginia.
La sentenza “Loving contro Virginia” arriva fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti che, nel 1967, riafferma il diritto fondamentale al matrimonio. Richard e Mildred fanno ritorno a casa. A partire da allora, la loro storia d’amore diventa una fonte d’ispirazione per tutte le coppie del mondo.
Cronologia degli eventi relativi alla causa civile Loving contro Virginia
29 ottobre 1933 A Central Point, nello stato della Virginia, nasce Richard Perry Loving.
22 luglio 1939 A Central Point, nello stato della Virginia, nasce Mildred Delores Jeter.
2 giugno 1958 Richard e Mildred, in attesa di un figlio ma impossibilitati a sposarsi nello stato natío della Virginia, diventano marito e moglie a Washington, D.C., fanno ritorno nella loro comunità ben integrata di Central Point e si stabiliscono nella casa di famiglia di Mildred.
11 luglio 1958 Bernard Mahon, procuratore del Commonwealth della Virginia per Caroline County, ottiene un ordine di arresto per Richard e Mildred Loving.
12 luglio 1958 Alle 2:00 di mattina, lo sceriffo R. Garnett Brooks e i suoi assistenti irrompono nella camera da letto della giovane coppia per arrestarli; i Loving sono incarcerati a Bowling Green, dove Richard trascorre una notte in carcere prima di essere rilasciato dietro pagamento di una cauzione di 1.000 dollari.
13-17 luglio 1958 Lo sceriffo Brooks nega a Richard la possibilità di pagare la cauzione per Mildred, che trascorre cinque notti in carcere prima di essere rilasciata dietro pagamento di una cauzione di 1.000 dollari.
Ottobre 1958 Richard e Mildred Loving sono incriminati per violazione delle normative razziali della Virginia.
Gennaio 1959 Ai Loving viene consigliato di dichiararsi colpevoli. In seguito, i due coniugi vengono condannati a un anno di carcere dal giudice Leon Bazile, ma le sentenze sono sospese a condizione che i coniugi abbandonino “immediatamente Caroline County e lo stato della Virginia, e che non facciano ritorno insieme o contemporaneamente nella suddetta contea per un periodo di 25 anni”.
I Loving si trasferiscono a Washington, D.C. e vanno a vivere con Alex Byrd, cugino di Mildred, e con sua moglie Laura.
1963 Mildred scrive a Robert F. Kennedy, procuratore generale degli Stati Uniti, per chiedergli di intervenire in favore suo e di Richard. Kennedy risponde di non poterli aiutare personalmente, ma presenta il caso della coppia alla sezione di Washington dell’American Civil Liberties Union (ACLU)
A giugno, il caso Loving viene assegnato al procuratore ACLU Bernard Cohen; qualche mese dopo, Philip Hirschkop, avvocato esperto di diritti civili, prende carico del caso insieme al collega Cohen. Entrambi gli esperti legali accettano il caso lavorando pro bono.
A novembre, i due avvocati presentano una richiesta di annullamento della condanna e della sentenza dei Loving al giudice Bazile.
1964 Insieme ai tre figli, i coniugi Loving fanno ritorno in Virginia, vivendo in tutta segretezza in una fattoria della King & Queen County.
22 gennaio 1965 Il giudice Bazile rifiuta la mozione difendendo le leggi contro le unioni interrazziali della Virginia nella sua sentenza: “Nostro Signore ha creato la razza bianca, nera, gialla, malesiana e rossa e le ha messe in continenti diversi. Non esiste alcuna motivazione a favore di tali matrimonio che non vada contro la sua [decisione]. Il fatto che il signore Iddio abbia separato le razze dimostra che egli non desiderava che queste ultime si mescolassero tra di loro”.
7 marzo 1966 La Corte Suprema della Virginia conferma la condanna dei Loving, sentenziando tuttavia che la delibera che imponeva ai coniugi di lasciare lo stato per un periodo di 25 anni fosse un provvedimento eccessivo. Il caso viene rinviato ai tribunali statali per l’emissione di una nuova sentenza.
18 marzo 1966 In un numero della rivista Time Magazine viene pubblicato, in forma anonima, l’articolo The Crime of Being Married (il crimine del matrimonio), accompagnato dalle immagini in bianco e nero del fotografo Grey Villet, che ritraggono i Loving nella loro casa nella King & Queen County. L’articolo racconta della sentenza emessa qualche giorno prima commentando che “Loving vs. Virginia è destinato a diventare una pietra miliare dei diritti civili”.
Marzo 1966 Il caso Loving vs. Virginia va in appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
9 aprile 1967 La Corte Suprema ascolta le deposizioni orali del caso Loving v. Virginia, compresa quella di Bernard Cohen: “I Loving hanno il diritto di andare a dormire ogni sera con la certezza che, se non dovessero risvegliarsi il mattino seguente, i propri figli avrebbero il diritto di ereditare i loro beni. Hanno il diritto di vivere nella certezza che, se non dovessero risvegliarsi il mattino seguente, chi di loro fosse ancora in vita avrebbe il diritto ai sussidi statali”.
12 giugno 1967 La Corte Suprema emette la sentenza unanime che annulla tutte le leggi contro le unioni interrazziali poiché incostituzionali e non ottemperanti alle garanzie di uguaglianza sancite dal quattordicesimo emendamento, e Chief Justice Earl Warren redige la sentenza per conto della Corte Suprema: “Secondo quanto sancito dalla nostra costituzione, ciascun individuo gode della libertà di sposare o non sposare una persona di una razza diversa. Tale libertà non può essere violata dallo stato”.
Il 12 giugno di tutti gli anni ricorre il Loving Day, ricorrenza annuale che ricorda la sentenza della Corte Suprema.