Dal 29 giugno al 31 luglio 2021, il MO.CA Centro per le nuove culture di Brescia (Palazzo Martinengo Colleoni, via Moretto 78) ospita la mostra Federico Fellini | Dietro le Quinte. L’iniziativa è parte della quarta edizione del Brescia Photo Festival, in corso fino 17 ottobre 2021, curata da Renato Corsini e promossa dal Comune di Brescia e da Fondazione Brescia Musei con la collaborazione di MaCof – Centro della fotografia italiana. Il tema di quest’anno, Patrimoni, si collega alle celebrazioni per il ritorno a Brescia della Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue in bronzo di epoca romana, portavoce del valore culturale e identitario del patrimonio della città, dopo due anni di restauro a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
La rassegna – in linea con l’argomento scelto per il Brescia Photo Festival – ricorda un patrimonio autenticamente italiano come Federico Fellini e documenta il lato meno conosciuto del grande regista. L’esposizione, curata da Renato Corsini, presenta infatti cinquanta fotografie, perlopiù vintage, che propongono al visitatore l’immagine di un Fellini più privato, colto nei momenti di pausa delle riprese di un film o in quelli che precedono un intervento in pubblico, comunque distante da quella ufficiale legata al ruolo di regista.
Il percorso si snoda attraverso gli splendidi ritratti in sequenza di Sandro Becchetti, dove è possibile intuire il talento di un uomo che fa dello sguardo e della mimica due momenti imprescindibili del proprio modo di esprimersi, le fotografie di scena di Tazio Secchiaroli, il paparazzo per antonomasia della Dolce Vita romana, e quelle dell’Agenzia Dufoto, in cui si nota la sua capacità di gestire il backstage dei capolavori che ha saputo creare.
Particolarmente curiosi sono gli scatti degli incontri informali e casuali che Fellini ebbe con Vittorio De Sica, con Roberto Rossellini, con Andy Warhol, con Alberto Sordi o con semplici avventori dei bar di Roma, che testimoniano una quotidianità alla quale basta la sua presenza per diventare straordinaria. Completano la mostra alcune locandine dei suoi film più famosi.