Candidato al Premio Oscar come Miglior Film d’Animazione, sarà al cinema da giovedì 23 giugno La Canzone del Mare, l’opera in 2D scritta e diretta da Tomm Moore.
La Canzone del Mare racconta la storia di Ben e della sua sorellina Saoirse – l’ultima bambina foca – che si avventura in un viaggio fantastico attraverso un mondo sbiadito di antiche leggende e magia nel tentativo di ritornare nella sua casa vicino al mare. Il film prende l’ispirazione dalla mitologia delle Selkies del folklore irlandese, che vivono come foche in acqua, ma acquisiscono sembianze umane sulla terra.
Vi presentiamo ora un estratto dell’intervista rilasciata dal regista Tomm Moore.
Vista una simile enfasi sui temi e il folklore irlandesi, La Canzone del Mare potrebbe essere considerato una continuazione del suo primo film, The Secret of Kells?
La Canzone del Mare è nato da alcune idee che ho coltivato durante la realizzazione di Kells ed è stato sviluppato con molti membri dello stesso team artistico, per cui è per molti versi un follow-up spirituale piuttosto che un vero e proprio sequel o qualcosa di simile. Si ha una sensazione simile, poiché lo stile artistico è di nuovo handmade, animazione in 2D e la musica è ancora quella di Bruno Coulais e Kila. Anche la storia si basa su folklore e leggende irlandesi, ma questa volta ho preferito concentrarmi su un pubblico più giovane, e ho cercato di fare un film più personale sulla base dei miei ricordi di bambino in Irlanda nel 1980. Ho lavorato duro questa volta per realizzare un film che si rivolgesse ad una larga fascia di pubblico. Sono sicuro che sia gli adulti che gli adolescenti apprezzeranno le grafiche, la musica e la storia, ma volevo fare un film come Il Libro della Giungla o Il Mio Vicino Totoro che i minori possono sicuramente ammirare ma che ritorna poi ancora una volta che saranno cresciuti.
Qual è stata l’ispirazione per la storia de La Canzone del Mare?
Il direttore artistico di The Secret of Kells, Ross Stewart, mi ha prestato un libro intitolato Il Popolo del Mare, che era una raccolta di vecchi storie irlandesi e scozzesi sulle foche-esseri umani. Ho iniziato a pensare a come perdiamo molto di più di semplici storie quando perdiamo il nostro folklore, si perde anche il rispetto per l’equilibrio della natura e le antiche tradizioni. E ho iniziato anche a pensare a quando queste vecchie credenze hanno cominciato a morire. Ho immaginato che sarebbe potuto essere stato quando ero un bambino, più o meno dell’età di mio figlio, di circa 10 anni, ho cominciato quindi a sognare la storia, intrecciando le varie influenze e le idee derivanti da quel viaggio sulla costa occidentale con la mia nostalgia per l’Irlanda prima della crescita economica del periodo della “Tigre Celtica”.
Temi nazionali sembrano sempre centrali nel suo lavoro. Come mai?
Questo è l’unico punto di vista che sento di poter portare al mezzo-animazione. Non escludo di riuscire a fare una commedia ambientata nello spazio o qualcosa di simile, ma per ora sto esplorando la cultura in cui sono cresciuto, sto cercando di offrire non solo ai bambini irlandesi, ma ai bambini di tutto il mondo uno spaccato sulle nostre storie e leggende e offrire un’alternativa ai film di animazione americani che dominano i nostri schermi. Sono sempre stato incuriosito da film come quelli di Hayao Miyazaki, che offrono uno spaccato su una cultura sconosciuta ma che comunica temi universali. Spero che La Canzone del Mare o The Secret of Kells siano in grado di offrire qualcosa di simile.
Potrebbe descrivere le influenze visive presenti nel film?
Un pittore che ho ammirato molto è stato il pittore irlandese di paesaggi, Paul Henry, e ci dobbiamo ritenere fortunati per il contributo che ha dato il mio vecchio amico Ross Stewart al primo concept focalizzato soprattutto sul paesaggio irlandese. Il direttore artistico Adrien Merigeau ha inoltre apportato non solo il suo stile personale ma anche tutte le sue influenze dal mondo dell’arte, e le sue esperienze con la fotografia e l’illustrazione. Abbiamo unito i nostri approcci nel momento in cui abbiamo sviluppato lo stile, e incluso alcune nuove ricerche nelle sculture di pietra pre-celtiche. Questi segni distintivi hanno Adrien alcuni artisti moderni come Klee e Kandinsky e Jean Michel Basquiat, che ha incorporato nel suo stile.