Un maestro di cinema, Franco Zeffirelli, raccontato dalla regia di Anselma Dell’Olio. Mercoledì 7 settembre alla 79. Mostra del Cinema di Venezia – nella sezione Venezia Classici – verrà presentato Franco Zeffirelli, Conformista Ribelle, il documentario che racconta i momenti decisivi, i punti di svolta e le montagne russe di una brillante, movimentata carriera internazionale e la rocambolesca esistenza di un grande artista italiano. Il film uscirà nelle sale lunedì 24 ottobre 2022.
Il documentario
Dalle sue origini come figlio di N.N. alla conquista di una grande fama internazionale come regista, art director, pittore, ideatore di cinema, teatro e opera lirica. Attraverso interviste originali e d’epoca con alcune delle star più acclamate che l’hanno conosciuto, ammirato e amato e con familiari, amici e collaboratori più stretti, questo coinvolgente racconto rende giustizia alla persona e all’artista Franco Zeffirelli – non solo “il maestro” – in tutte le sue multiformi e anche opposte sfaccettature. Il suo carattere composito si manifesta nella sua vasta produzione artistica, ma anche nelle sue scelte politiche, nella sua spiritualità e nell’amore per il mistero, nelle amicizie e nelle leggendarie polemiche con critici avversari. Questo scontro offre un ritratto a tutto tondo, con alti e bassi continui, di un artista che ha promosso e onorato la cultura italiana, la più alta e la più popolare, nelle grandi capitali mondiali per molti decenni.
Tra gli intervistati: Giancarlo Antognoni, Adriana Asti, Urbano Barberini, Roberto Bolle, Fabio Canessa, Valerio Cappelli, Marina Cicogna, Sinéad Cusack, Caterina D’Amico, Tommaso D’Amico, Plácido Domingo, Titti Giuliani Foti, Raimonda Gaetani, Marco Gandini, Massimo Ghini, Giancarlo Giannini, Vittorio Grigolo, Jeremy Irons, Maurizio Millenotti, Andrea Minuz, Dario Nardella, Daniel Oren, Francesco Papa, Gianni Quaranta, Riccardo Tozzi, Luca Verdone.
Anselma Dell’Olio racconta…
“Regista di film, prosa e opere liriche di fama internazionale. È la prima volta che un’opera cinematografica indaga sulle molte, variegate e anche opposte sfaccettature professionali, culturali e caratteriali di Franco Zeffirelli. Mi interessavano le differenze poco note tra il vasto, singolare incanto che suscitava il suo nome nelle grandi capitali culturali mondiali e il baffo moscio con il quale era trattato in Italia. Con la sola eccezione delle sue opere liriche, per le quali nel suo paese ha avuto una minima parte degli onori, del rispetto, della gloria e della venerazione che lo circondavano all’estero. Ma ancor di più mi interessava la vita interiore di un omosessuale cattolico convinto, discreto ma senza mai nascondersi, in un’epoca assai meno liberale di quella presente”.