Presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma – dove ha vinto il Premio del Pubblico – giovedì 3 giugno arriva nei nostri cinema Estate ’85, il nuovo film scritto e diretto da François Ozon basato sul romanzo Danza Sulla Mia Tomba di Aidan Chambers. Protagonisti della pellicola sono Félix Lefebvre, Benjamin Voisin, Philippine Velge, Valeria Bruni-Tedeschi, Melvil Poupaud e Isabelle Nanty.
Il film
Nel corso dell’estate del 1985, l’estate dei suoi sedici anni, mentre si trova in vacanza in una cittadina balneare sulle coste della Normandia, Alexis (Félix Lefebvre) viene salvato eroicamente dall’annegamento dal diciottenne David (Benjamin Voisin). Alexis ha appena incontrato l’amico dei suoi sogni. Ma questo sogno durerà più a lungo di una sola estate, l’estate dell’85?
François Ozon
Lasciamo ora spazio ad un estratto dell’intervista rilasciata dal regista François Ozon.
Il film si ispira al romanzo di Aidan Chambers, Danza Sulla Mia Tomba…
Ho letto il libro nel 1985, quando avevo diciassette anni, e mi è piaciuto moltissimo. Mi è sembrato che si riferisse proprio a me. Il romanzo è giocoso e inventivo. Contiene disegni, trafiletti di giornale, diversi punti di vista. Mi sono divertito così tanto, nel leggerlo, che quando ho iniziato a fare cortometraggi ho pensato, “Se un giorno girerò un lungometraggio, il primo sarà un adattamento di questo romanzo”.
E 35 anni dopo…
Ci sono riuscito. Avevo dimenticato lo stile da album dei ritagli del romanzo, che mi era anche sembrato molto cinematografico. E mi sono ricordato che quando a diciott’anni avevo fatto una prima stesura della sceneggiatura insieme ad un amico, mi ero concentrato soltanto sulla storia d’amore e avevo invece rimosso tutto ciò che allora mi era sembrato secondario, come ad esempio le figure dell’assistente sociale, del professore e dei genitori, l’ebraismo ed i flashback. Forse a quell’epoca non ero in grado di gestire tutti questi diversi elementi. I film vengono realizzati nel momento preciso in cui devono esserlo. Questa storia evidentemente aveva bisogno che io maturassi perché fossi in grado di raccontarla. Alla fine, sono rimasto fedele alla struttura narrativa del romanzo. Ho trasferito la storia in Francia e l’ho ambientata nel periodo in cui io avevo letto il libro per la prima volta. Così, il film racchiude sia la verità presente nel libro che i miei ricordi delle sensazioni provate quando l’ho letto.
E il titolo del film?
Il titolo originale del libro è molto bello, Balla sulla mia tomba, ma quel titolo avrebbe tolto la suspance della trama del film, che a differenza del libro non rivela fin dall’inizio tutto quello che e successo. Quindi ho voluto collegare il titolo a quando lessi il libro e uscì la canzone In Between Days dei Cure, la canzone di apertura del film. Questa canzone davvero è al cuore degli anni ’80, e al tempo stesso resta una canzone senza tempo. È una canzone all’apparenza estremamente gioiosa, ma fondamentalmente malinconica. Rispecchia bene il personaggio di Alex, la sua entusiasta scoperta della vita, ma anche il suo lato oscuro. Quindi, 1985. Che è anche l’anno della morte di Rock Hudson, e l’anno in cui l’AIDS compare improvvisamente nella vita quotidiana di tutti. È l’ultimo anno dell’innocenza e della spensieratezza, dell’epoca in cui era ancora possibile ignorare questa malattia, non preoccuparsene.
Il film, prima ancora di essere una storia di amore omosessuale è semplicemente una storia d’amore.
Sono rimasto fedele al libro, che non presenta mai l’essere gay come un problema, non lo rende mai una difficoltà, ha un approccio, rispetto all’epoca in cui è stato scritto, molto evoluto e moderno. Alex e David si amano, e il fatto che siano due ragazzi non ha importanza. È il film che avrei desiderato vedere quando ero ancora un ragazzo ma nei film degli anni ’80 le storie che parlano di amori omosessuali vengono presentate con toni molto cupi e dolorosi, anche prima dell’arrivo dell’Aids. Volevo utilizzare, girando il film, i codici del genere dei film per ragazzi. Ho ripreso la storia d’amore fra i ragazzi in modo molto classico, senza ironia, per rendere questa storia una storia d’amore universale.