Ol’ Blue Eyes, Frankie, Swoonatra. Questi solo alcuni dei suoi soprannomi. Ma il più celebre, The Voice, lo identifica meglio di tutti gli altri. Stiamo parlando di Frank Sinatra, nato a Hoboken (nel New Jersey) il 12 dicembre del 1915 e scomparso a West Hollywood, 14 maggio 1998, esattamente vent’anni fa. Carismatico, discusso, mai senza ombre ma sempre carico di un talento, la voce appunto, che l’ha fatto diventare uno degli artisti più prolifici di sempre. Cantante superbo, Sinatra fin da giovanissimo ha scritto la storia della musica grazie all’eterna giovinezza delle sue canzoni e grazie ad un fascino e una bravura che ha messo al servizio del pubblico per ben 63 anni di carriera.
Oltre allo spaventoso numero di 150 milioni di dischi venduti, va ricordato che Sinatra per tre decenni, a partire dagli anni Quaranta, è stato uno dei volti più noti del cinema statunitense, affermandosi nel musical ma dimostrando anche la sua versatilità come attore di commedie sofisticate, film d’azione, western e pellicole drammatiche. Un successo consacrato dalla vittoria, nel 1954, del Premio Oscar come Miglior Attore Non Protagonista per Da Qui All’Eternità di Fred Zinnemann.
Ma all’origine della sua storia c’è l’Italia: Frank è infatti figlio di padre siciliano (Antonio Martino) e di madre ligure (Natalia Delia Garavante). Come mai è nato in America? Perché i suoi genitori, a causa di un delitto d’onore compiuto dai Martino ad inizio Novecento, furono costretti ad emigrare per sfuggire alla giustizia italiana. Suo padre, in America, diventò Anthony Martin. Una volta nato, Francis Albert (questo il suo nome completo), capì subito di aver dentro di sé la passione per il canto. Tentò di intraprende mille mestieri senza mai sfondare e fu proprio questa mancanza di prospettive che lo spinse a proporsi come cantante, trasformando la sua arte in un lavoro.
Dopo gli inizi, negli anni ’30 fu notato e in breve tempo diventò un teen idol. L’arrivo al cinema si concretizza negli anni Quaranta. Dopo un paio di film minori, nel 1944 è protagonista al cinema con la commedia musicale Higher and Higher e l’anno dopo è in Due Marinai e una Ragazza, accanto a Gene Kelly, che gli insegnerà a ballare. Seguirono altri titoli e si arrivò al 1950, anno in cui la scadenza del contratto cinematografico con Louis B. Mayer venne a fargli mancare una parte consistente del suo reddito. La sua carriera sembrava già al capolinea.
A salvarlo però è la sua voce. E una volta rimessosi in carreggiata, Sinatra bussò ancora alla porta del cinema, usando ogni possibile mezzo per ottenere il ruolo del soldato Angelo Maggio nel film di Fred Zinnemann, uno dei più celebri registi dell’epoca, in Da Qui All’Eternità del 1953, accanto a Deborah Kerr, Burt Lancaster e Montgomery Clift, accontentandosi di una paga di soli mille dollari alla settimana.
Pur nella polemica (la stampa insinuò che venne scritturato grazie al contributo di John Roselli, famoso mafioso italo-americano), questa pellicola per Sinatra segnò il grande ritorno alla celebrità, grazie al già citato Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Il successo cinematografico gli fece ottenere un nuovo contratto con l’agenzia William Morris, e rilanciò definitivamente la sua carriera di cantante. Nel 1955 sfiorò il secondo Oscar grazie alla nomination per l’intensa interpretazione di un drogato in L’Uomo dal Braccio d’Oro di Otto Preminger in cui era protagonista con Kim Novak.
In Alta Società (1956) Sinatra in compagnia di Grace Kelly e Bing Crosby interpreta l’intrigante Mike Connors giornalista incaricato di seguire un matrimonio per conto della stampa, mentre un anno dopo arriva un altro grande successo con Pal Joey, in cui recita al fianco di Rita Hayworth e ancora Kim Novak e canta The Lady Is a Tramp, che divenne un classico del suo repertorio. Altro film da citare è Colpo Grosso (1960) che lo vede insieme a tutti i membri del suo famoso ‘clan’, tra cui Dean Martin e Sammy Davis Jr.
È stata proprio intorno alla metà degli anni cinquanta, parallelamente alla sua rifiorita carriera cinematografica, che Sinatra registra alcuni dei brani considerati punte di diamante della sua carriera di cantante. Il meglio della sua creazione artistica, quei meravigliosi anni Cinquanta che lo fecero diventare una Leggenda ineguagliabile.
“Devi amare la vita, perché la morte è una scocciatura”
Frank Sinatra