Dopo essere stato presentato alla 76. Mostra del Cinema di Venezia – nella sezione Venezia Classici Documentari – giovedì 31 ottobre arriva in sala Fulci For Fake, il documentario realizzato da Simone Scafidi sul regista Lucio Fulci, colui che oggi viene considerato un maestro, dopo che per anni la sua è stata sottovaluta, rimossa e ignorata. Erano i primi anni ’90. Oggi invece, più il tempo trascorre, più il culto di Lucio Fulci si ingigantisce, invece di affievolirsi.
Fulci For Fake
La cornice del film vede Nicola (Nicola Nocella), un attore di successo, accettare di interpretare Lucio Fulci in un biopic dedicato al regista. L’attore inizia un viaggio alla scoperta di Fulci uomo, così da poterlo interpretare nel migliore dei modi. Incontrerà le figlie, gli amici, i collaboratori del regista, e gli studiosi più profondi dell’opera di Fulci. Avrà accesso a materiali inediti e mai visti. Nicola, diviso tra la preparazione del film e lo studio del personaggio, si interrogherà a fondo sulla vera natura di un uomo che, già in vita, aveva riscritto la propria biografia. Una biografia in cui il mito, la creazione, la leggenda hanno riscritto una vita esaltante quanto drammatica.
Un uomo, un enigma
Si tratta del primo biopic su Lucio Fulci. Un film che indaga l’uomo e i suoi film attraverso testimonianze (di amici, collaboratori e, per la prima volta, delle figlie Antonella e Camilla) materiali inediti: filmati, fotografie, registrazioni audio. Il risultato è che ancora oggi Lucio Fulci è un enigma. Il suo cinema, nonostante abbia conosciuto grandi momenti di successo (da Zanna Bianca a Zombi 2, vera hit al momento della sua uscita nelle sale statunitensi), ha iniziato a emergere in tutta la sua potenza solo dopo la morte del regista. I suoi film, paradossalmente, paiono diventare via via più sorprendenti nel tempo. Il mistero di Fulci è legato anche alla sua vita personale. Il regista ha parlato raramente di sé nelle interviste. Ma ha raccontato la sua esistenza nei suoi film, che sono un mosaico di tutto ciò che di travolgente e di tragico ha affrontato nel suo percorso umano.
Simone Scafidi racconta…
“Ho scelto questo titolo non solo per riecheggiare F For Fake, l’ultimo film di quell’Orson Welles con cui, negli anni ’50, Fulci lavorò sul set di L’uomo, la bestia e la virtù di Steno, ma anche perché la falsificazione, l’invenzione sono forme di estro, sono chiavi per reinterpretare una vita. Nel girare questo film ho capito subito che dovevo inseguire l’uomo, sapendo che il mito avrebbe trionfato sulla realtà. Nel cinema di Fulci, si nasconde Fulci stesso: la sua vita è stata segnata dalla coesistenza di anime diverse, di film inconciliabili, di genio e di lotta per la sopravvivenza. Tutti elementi che li hanno resi capaci di resistere al tempo. Facendoli diventare più belli e, soprattutto, più inafferrabili“.