Affascinante e intelligente, coraggioso e capace. Giovedì 6 maggio 2021 è il 60° compleanno di uno degli attori e registi (nonché produttori) più bravi, versatili ed importanti degli ultimi 30 anni di cinema: George Clooney. Nessuno come lui: oltre a vincere due statuette, ha infatti ottenuto le candidature agli Oscar in più categorie che ogni altra persona nella storia del cinema (Migliore Attore, Migliore Attore non Protagonista, Migliore Regia, Migliore Sceneggiatura Originale, Migliore Sceneggiatura non Originale e Miglior Film). Nel 2015 gli è stato conferito un Golden Globe alla Carriera.
La gavetta, la tv, il successo
È stata lunga la gavetta di George Clooney. Dai primi esordi sul piccolo schermo (nella miniserie Colorado, 1978), al successo televisivo ottenuto con E.R. Medici In Prima Linea – serie andata in onda dal 1994 al 1999 – sono passati infatti quasi vent’anni. Eppure, dopo i primi passi anche sul grande schermo (nel 1987 debutta ne La Scuola Degli Orrori di Bill Froehlich), è stato proprio il ruolo del pediatra Douglas “Doug” Ross ha far svoltare la sua carriera. Dopo Dal Tramonto All’Alba (1996, di Robert Rodríguez, che ritroveremo…), lo vediamo prima al fianco di Michelle Pfeiffer nel romantico Un Giorno…Per Caso (1996, di Michael Hoffman) e poi vestire addirittura i panni di Batman nel Batman & Robin di Joel Schumacher (1997), e affiancare Nicole Kidman nel thriller d’azione The Peacemaker di Mimi Leder (sempre 1997).
La collaborazione con Steven Soderbergh e i Fratelli Coen
Nel 1998, con Out Of Sight (dal romanzo di Elmore Leonard) ha inizio la sua lunga collaborazione con il regista Steven Soderbergh con cui girerà in seguito la saga di Ocean’s… – …Eleven Fate Il Vostro Gioco (2001, remake di Colpo Grosso del 1960), …Twelve (2004), …Thirteen (2007) – il fantascientifico Solaris (2002, remake della pellicola del 1972 di Andrej Tarkovskij) e Intrigo a Berlino (2006). Più legati alla commedia, a tratti esilarante, sono invece i film in cui George Clooney è stato diretto dai Fratelli Coen (con Joel dietro la macchina da presa): da Fratello Dove Sei? (2000) a Prima Ti Sposo Poi Ti Rovino (2003), da Burn After Reading – A Prova Di Spia (2008) al più recente Ave, Cesare! (2016). Più per ragazzi sono invece due titoli, entrambi diretti da Robert Rodriguez: Spy Kids (2001) e il sequel Spy Kids 3D: Game Over (2003).
Bravo in ogni genere
Capace di interpretare qualsiasi ruolo e genere cinematografico, George Clooney come attore è stato protagonista in pellicole belliche – La Sottile Linea Rossa di Terrence Malick (1998, ambientato nella Seconda Guerra Mondiale) e Three Kings di David O. Russell (1999, sulla Guerra del Golfo) – o cariche di adrenalina – La Tempesta Perfetta di Wolfgang Petersen (2000, da una storia vera) – commedie – Welcome to Collinwood di Anthony Russo e Joe Russo (2002, remake de I Soliti Ignoti di Mario Monicelli) – anche grottesche – L’Uomo Che Fissa Le Capre di Grant Heslov (2009) – in thriller d’azione – The American di Anton Corbijn (2010) e Money Monster di Jodie Foster (2016) – tra fantascienza – Gravity di Alfonso Cuarón (2013) – e fantastico – Tomorrowland – Il Mondo di Domani di Brad Bird (2015). Ma è stato soprattutto nel cinema più drammatico che è stato apprezzato, vincitore dell’Oscar (da Non Protagonista) nell’impegnato Syriana di Stephen Gaghan (2005), e nominato come Protagonista nel film d’inchiesta Michael Clayton di Tony Gilroy (2007), nel Tra Le Nuvole di Jason Reitman (2009), e nel Paradiso Amaro di Alexander Payne (2011).
Il George Clooney regista
Bravo anche come regista, nel 2002 George Clooney debutta anche dietro la macchina da presa in Confessioni Di Una Mente Pericolosa, film basato sull’autobiografia omonima del conduttore televisivo Chuck Barris entrato nella CIA. Ambientato nell’America del maccartismo è Good Night, And Good Luck (2005, candidato all’Oscar per la Miglior Regia, girato in uno splendido bianco/nero), mentre In Amore Niente Regole (2007) è una pellicola parzialmente basata sulla storia dei Duluth Eskimos (ex squadra di football americano). Basato sul lavoro teatrale Farragut North di Beau Willimon è invece Le Idi Di Marzo (2011, nominato all’Oscar per la Miglior Sceneggiatura Non Originale). Ispirato alla task force militare organizzata dagli Alleati durante la Seconda guerra mondiale per proteggere i beni culturali e le opere d’arte nelle zone di guerra (Monuments, Fine Arts, and Archives) è invece Monuments Men (2014, Clooney è affiancato sul set da Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Bob Balaban, Hugh Bonneville e Cate Blanchett). Solo nelle vesti di regista è Suburbicon (2017, con Matt Damon e Julianne Moore), una denuncia alla borghesia xenofoba statunitense nell’America del 1959, nella tranquilla città-modello di Suburbicon. Infine del 2020 (uscito su Netflix) è The Midnight Sky, film proiettato in futuro mondo post-apocalittico del 2049. Per la tv, nel 2019 ha invece diretto, prodotto ed interpretato la miniserie antimilitarista Catch-22.
Le cause umanitarie
Grande sostenitore del Primo emendamento, George Clooney è da sempre impegnato in cause umanitarie. Nel 2006, assieme al padre Nick, si è recato in Africa in Darfur, regione colpita dalla siccità, per girare il documentario Journey to Darfur (il suo impegno per aiutare questo Paese lo ha portato a parlare di fronte al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite). Un anno dopo, 2007, insieme a Brad Pitt, Matt Damon, Don Cheadle e Jerry Weintraub ha fondato Not On Our Watch, un’organizzazione che ha lo scopo di tenere viva l’attenzione e raccogliere risorse per fermare e prevenire le atrocità di massa in questa regione. Dopo aver ricevuto il Peace Summit Award (2007), nel 2008, Clooney è stato nominato ambasciatore di pace delle Nazioni Unite, una delle otto persone scelte dalle Nazioni Unite che si impegnano per la pace nel mondo. Nel 2010, dopo aver coprodotto il telethon Hope for Haiti Now! (oltre 66 milioni di dollari raccolti, un record!), Clooney, insieme alle Nazioni Unite, l’Università di Harvard e Google, ha lanciato il progetto The Satellite Sentinel, nel tentativo di monitorare la violenza e la violazione dei diritti umani tra il Sud ed il Nord del Sudan. Indimenticabile ciò che ha fatto nel marzo 2012, quando è stato arrestato per aver preso parte ad una delegazione che ha pacificamente manifestato davanti all’Ambasciata Sudanese a Washington, D.C., richiamando l’attenzione mondiale sulla violazione dei diritti umani che venivano commessi in Sudan. Oltre la fama e il successo, oltre gli Oscar: sono questi i suoi premi più belli.