Gerard Butler torna a vestire i panni di Mike Banning in Attacco al Potere 2, il sequel del campione di incassi Attacco al Potere – Olympus Has Fallen. In questo thriller, diretto da Babak Najafi, tornano anche Aaron Eckhart e Morgan Freeman.
A Lahore, in Pakistan, è in corso una sontuosa festa di nozze ‒ il padre della sposa è Aamir Barkawi (Alon Moni Aboutboul), un trafficante di armi fra i più ricercati al mondo. In un solo colpo un drone uccide gli invitati del matrimonio – fra cui la figlia di Barkawi; quest’ultimo riesce a salvarsi e, insieme ai suoi figli, giura vendetta. Due anni dopo a Washington, Mike Banning (Gerard Butler) e sua moglie Leah (Radha Mitchell), uniti più che mai, attendono con impazienza l’imminente arrivo del loro primo figlio.
Banning però continua a lavorare come agente dei servizi segreti assegnato a Benjamin Asher (Aaron Eckhart) ed è sempre in allerta. Quando il Primo Ministro inglese muore all’improvviso, il compito di Banning è quello di organizzare, insieme al capo dei servizi segreti Lynne Jacobs (Angela Bassett), i preparativi per accompagnare il presidente ai funerali di stato che si terranno a Londra nella cattedrale di Saint Paul. Un evento a cui parteciperanno tutti i potenti del mondo.
Attacco al Potere 2 riprende i personaggi del primo Olympus Has Fallen due anni dopo. Il presidente degli Stati Uniti Benjamin Asher è al suo secondo mandato e Mike continua a essere l’agente incaricato della sua protezione. Il rapporto di fiducia tra i due personaggi principali, spiega il produttore Les Weldon, è una componente essenziale che si è consolidata: “devono far fronte a una situazione estrema, e vedremo di più del loro modo di interagire: i momenti di debolezza e fragilità, il loro modo di sostenersi l’un l’altro per superare gli ostacoli e sopravvivere”.
Per il produttore, per fare il sequel era necessario fare un salto indietro: “non volevamo fare di nuovo la stessa cosa: dal momento che il primo film era incentrato sulla Casa Bianca e dintorni, l’idea era di creare un’apertura: abbiamo voluto ampliare la portata del secondo film in modo che fosse un’esperienza più forte per il pubblico”.
“Sapevamo che al pubblico sarebbe piaciuto vedere riuniti Banning e Asher per un viaggio – continua Weldon – questa idea ha letteralmente aperto i parametri della nostra storia: il nucleo del film sono i personaggi, soprattutto quelli che gli spettatori hanno amato e che volevano rivedere ancora”.
Per Angela Bassett, “quello che ha incontrato il favore del pubblico, rendendo il primo film un grande successo, è stata l’idea del bene che sconfigge il male e di un uomo che da solo salva la situazione, ed è questo che abbiamo voluto riprendere. E in questo caso la posta in gioco è ancora più alta”.
Da sottolineare come sempre la prova di Morgan Freeman, che racconta così l’evoluzione del suo personaggio: “rispetto al primo film, quando Trumbull era Presidente della Camera, il vicepresidente è morto. Per lui quindi la carica di vicepresidente è una promozione e quando a Londra scoppia il putiferio, tocca a lui prendere le decisioni importanti”.