Tra una settimana – venerdì 27 agosto – nelle sale cinematografiche statunitensi arriverà The Beatles: Get Back, la docu-serie in tre parti diretta da Peter Jackson che racconta – attingendo ad oltre 60 ore di filmati inediti – il calore, il cameratismo e il genio creativo che il più emblematico quartetto della musica ci ha lasciato in eredità. La serie, che dal 25 novembre sarà disponibile anche in Italia sulla piattaforma digitale Disney+, include inoltre, per la prima volta nella sua interezza, l’ultima esibizione della band a Savile Row, a Londra.
La docu-serie
The Beatles: Get Back dell’acclamato regista Peter Jackson è un’esperienza cinematografica unica che porta il pubblico indietro nel tempo alle sessioni di registrazione private dei Beatles, in un momento cruciale della storia della musica, mostrando il calore, lo spirito di squadra e il genio creativo che hanno definito l’eredità dell’iconico quartetto. Girato nel gennaio del 1969 e realizzato grazie a oltre 60 ore di filmati inediti (registrati da Michael Lindsay-Hogg) e più di 150 ore di registrazioni audio mai ascoltate, straordinariamente restaurate, The Beatles: Get Back è la storia di quando John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr hanno pianificato la loro prima esibizione dal vivo dopo oltre due anni e registra la scrittura e le prove di 14 nuove canzoni, originariamente destinate a essere pubblicate in un album live di accompagnamento. Il film include, per la prima volta in versione integrale, l’ultima esibizione dal vivo dei Beatles come gruppo, l’indimenticabile concerto sul tetto di Savile Row, a Londra, così come altre canzoni e composizioni classiche incluse negli ultimi due album della band, Abbey Road e Let It Be.
Peter Jackson racconta…
“Vedrete i Beatles come mai avete fatto prima. Penso che il pubblico sarà sorpreso da questa serie, per due motivi. Il primo è che sarà molto più intimo di quello che immaginano, perché siamo tutti abituati a documentari musicali in stile MTV, molto incentrati sulla musica e con un tono molto pop. Invece la musica non è al centro di questo film. Stranamente, in primo piano c’è quello che succede dietro la musica. Non è una sequenza di videoclip: ci sono più conversazioni tra i Beatles che canzoni. L’altra cosa che credo sorprenderà il pubblico è quanto sia divertente“.