Domenica 26 aprile 2020 è l’80° compleanno di un grandissimo, Giorgio Moroder, compositore di alcune delle più celebri colonne sonore di tutti tempi, un genio assoluto capace di legare come pochi altri musica e cinema. Per festeggiarlo vi riproponiamo un’intervista che questo artista ha rilasciato pochi anni fa dove ripercorre la sua carriera di musicista, l’esperienza nel campo della cinematografia e i numerosi riconoscimenti ricevuti. Il maestro Moroder svela insomma cosa rende una musica degna del premio Oscar.
Che senso avrebbero i film preferiti senza il racconto musicale? Si può immaginare il cinema senza la musica? Sicuramente non ci riuscirebbe chi ha fatto delle colonne sonore il proprio mestiere, partendo da molto lontano…
Ho incominciato a interessarmi dalla musica quando avevo più o meno 15 anni, suonavo un po’ alla chitarra, ascoltavo Elvis Presley e i cantanti inglesi cantanti americani gruppi americani e soprattutto mi è piaciuto un pezzo di Paul Anka che si chiamava Diana che poi ho incominciato a cantare… Ho fatto il musicista in estate nelle Dolomiti a Ortisei Val Gardena e mi sono detto “perché non fai il compositore?” siccome pensavo già di avere certe idee, forse anche un po’ di qualità, ho incominciato a Berlino, i primi successi li ho avuti lì e poi a Monaco. Da Monaco poi con i cantanti come Donna Summer son passato in America.
Giorgio Moroder è nato in Alto Adige il 26 aprile 1940 e, dopo anni di gavetta, si afferma come musicista e compositore. È ormai conosciuto in tutto il mondo anche per il suo contributo nella realizzazione di colonne sonore, ma quello per il cinema non si può dire che sia stato un amore a prima vista…
Io non sono mai stato interessato particolarmente alla musica per le colonne sonore per il film fino quando fino a quando Alan Parker, il regista inglese m’ha chiesto se volevo fare un pezzo per la colonna sonora per il film Midnight Express che in Italia si chiamava Fuga di Mezzanotte, perché a lui piaceva la canzone che avevo fatto con Donna Summer, I Feel Love. Dice guarda dammi un pezzo su quel genere lì, c’è una scena all’inizio del film dove il ragazzo scappa. Voleva qualcosa di dinamico, qualcosa che dava il senso della velocità, il ragazzo che scappa appunto.
È proprio grazie alla musica composta per Fuga di Mezzanotte che Giorgio Moroder riceve nel 1979 il suo primo premio Oscar.
Non avevo mai pensato di vincerlo, ho sperato di riceverlo, quando ho sentito il nome mi ricordo all’inizio non c’ho creduto però ero lì mi sono alzato, sono andato su poi ho sbattuto anche contro una luce tanto ero nervoso ed emozionato e quando poi Raquel Welch e Dean Martin mi hanno dato la statua..è stata una cosa incredibile.
Moroder ci prende gusto a salire su quel palco… Nel 1984 si aggiudica l’Oscar alla miglior canzone con il brano What a Feeling tratto dal film Flashdance e nel 1987 con la canzone Take my Breath Away da Top Gun.
L’ispirazione viene quando ti siedi al pianoforte o al synthesizer, vedi il trailer del film, provi due tre volte, poi incidi per esempio un piccolo demo, te lo ascolti il giorno dopo, vedi se funziona o no quindi direi che è un lavoro vero e proprio più che ispirazione. Per vincere l’Oscar ci sono parecchi diciamo “problemi” o delle cose che devi superare: uno è il film, deve decisamente essere buono e la musica che fai deve essere buona, anche l’anno in cui il film esce è molto importante…perché se la concorrenza è troppo grande non hai alcuna possibilità di vincere. Io sono stato un po’ fortunato con Midnight Express perché era una colonna sonora del tutto nuova basata sul synthesizer che prima non c’era quindi la gente e gli Academy erano anche sorpresi di come ha funzionato bene questa musica elettronica col film.
Nel corso degli anni, il successo di Giorgio Moroder non fa che crescere. Il maestro si afferma, infatti, come uno dei compositori più innovativi nel campo della musica disco ed elettronica.. Sembrerebbe essergli rimasto un unico desiderio da realizzare nella sua carriera…
Ho fatto dei generi musicali differenti perché mi è sempre piaciuta la musica, è un lavoro che mi piace e che è diventato un hobby, nei primi anni facevo un po’ di bubblegum, poi ho fatto delle canzoni tedesche perché abitavo Monaco e a Berlino, poi ho incominciato negli anni 70 con la musica disco con Donna Summer, ho fatto dei pezzi rock, poi ho fatto colonne sonore per una decina di film, ho fatto anche una canzone religiosa che si chiama paternoster… Incido dei pezzi nuovi, infatti ho inciso un pezzo con una cantante inglese molto molto brava Karen Harding, è una canzone molto ballabile con una bella melodia e con una voce straordinaria. L’ultima cosa che vorrei fare prima di ritirarmi, prima di andare in pensione sarebbe un musical (…) non ho alcuna idea di quale musical vorrei fare però se qualcuno mi proponesse una buona idea, sarei sicuramente interessato.