Hugh Jackman è protagonista del thriller drammatico The Front Runner – Il Vizio Del Potere nel ruolo del carismatico politico Gary Hart. Il film, da oggi al cinema, è stato diretto da Jason Reitman che si è basato sul libro All The Truth Is Out: The Week Politics Went Tabloid di Matt Bai. Nel cast ci sono anche Vera Farmiga, J.K. Simmons e Alfred Molina.
Il film
The Front Runner racconta gli ultimi giorni in cui la promettente carriera di Gary Hart (Hugh Jackman) venne stravolta. Hart era convinto delle sue idee per riportare l’America alla grandezza e alla leadership mondiale, mentre la stampa annunciava a gran voce di voler rivelare il suo lato personale. Quando il Miami Herald riceve una soffiata anonima sulla presunta relazione extraconiugale di Hart, le cose diventano più che personali. Un appostamento notturno davanti la casa di Hart a Washington D.C., rivela la presenza di una giovane e sconosciuta donna.
Hart, che ha sempre condannato la curiosità verso gli aspetti privati nella politica, continua imperterrito con il suo lavoro. I mezzi di informazione vanno in delirio quando si scopre che la donna risponde al nome di Donna Rice (Sara Paxton), una modella di Miami con cui Hart aveva folleggiato su una barca chiamata Monkey Business. Mentre il manager della campagna elettorale di Hart, Bill Dixon (J.K. Simmons) fatica a contenere i danni e la moglie di Hart, Lee (Vera Farmiga) è alle prese con le sue complicate reazioni, Hart prova a rimanere fuori dalla mischia, fin quando la stessa mischia finisce per inghiottirlo.
La storia
Nella primavera del 1987, nelle fila del partito Democratico emerse un chiaro ed innegabile favorito nella corsa alla candidatura presidenziale: il Senatore del Colorado Gary Hart – il cui brillante e carismatico idealismo, oltre al puro fattore passionale, sembrava seriamente destinato alla massima carica della Casa Bianca, per scrivere un nuovo capitolo della storia americana. In aprile, Hart aveva creato il vuoto tra i suoi avversari. Tre settimane più tardi, dopo una spettacolare caduta in disgrazia, era fuori per sempre dalla corsa alle presidenziali. The Front Runner – Il Vizio Del Potere, di Jason Reitman esplora il momento della caduta improvvisa di Hart, come momento spartiacque della nazione. In questo singolare momento, il pubblico e il privato, politica e celebrità, giornalismo e gossip, nuove strutture di potere e vecchi squilibri di potere, ideali alti e difetti molto umani sembravano fondersi e combinarsi – disegnando un nuovo panorama tumultuoso con il quale tutti noi stiamo ancora facendo i conti.
Nonostante il futuro di Hart andato a rotoli per colpa delle voci di un tradimento, The Front Runner non chiede se ciò fosse vero o meno. Piuttosto offre una vista panoramica della miriade di reazioni indignate di quello che avrebbe significato per l’America. Con un ritmo da crime thriller, il film diventa una sorta di procedura politica, durante la quale una telecamera instancabilmente mobile quanto bilanciata, riprende l’impatto ad ampio raggio della supposta relazione extraconiugale di Hart, sui giovani idealisti dello staff della sua campagna, sul giornalismo e più in generale sulla società dell’epoca.
Pubblico e privato si mischiano
Reitman ritiene che il film sia un’opportunità per fare cronaca, nel modo più dettagliato e aderente alla realtà possibile, in totale accordo con quello che stava succedendo in quel momento sociale elettrico – l’ultimo prima che internet cambiasse tutto, prima che le linee tra la politica, i media e l’intrattenimento sfocasse fino a non essere più distinta. Come in uno specchio del 2019, la storia riflette le origini dei nostri dubbi verso coloro per cui la verità ha un suo peso, il cui potere va protetto, le cui storie devono essere riportate e quali debolezze siamo disposti o non disposti ad accettare nei nostri leader.
Dal 1987 a oggi
Il regista spiega: “quello è stato il momento in cui la terra sfuggiva velocemente sotto i piedi di chiunque e poi, il mondo divenne un luogo diverso. Nel 1987, andava in onda A Current Affair, il primo spettacolo di notizie di gossip, si cominciavano ad usare i camion con i satelliti per le trasmissioni video, la CNN dava ai suoi reporter telefoni satellitari per la prima volta, si impose la prima generazione di reporter cresciuti con il mito di Woodward e Bernstein e c’erano nuove forze femminili che avrebbero cambiato il mondo del lavoro. Tutte queste cose stavano succedendo nello stesso momento e tutte insieme, crearono le condizioni che sfuggirono all’attenzione di Hart”. Poi aggiunge: “quello era anche il momento che stiamo vivendo ancora oggi – quello in cui ci poniamo grandi domande su cosa i media debbano focalizzare la loro attenzione, su quale sia il comportamento corretto delle persone di potere, di cosa succede quando si è una ‘talpa’ e di quale sia il nostro diritto di conoscere le vite private di altri”.
Argomenti di distrazione
Reitman è stato spinto a raccontare questa storia in modo vibrante e cinematografico, che potesse collegare il passato al presente senza per questo dover esprimere un giudizio al riguardo. La forma del film è diventata parte della sua funzione, grazie al particolare uso di punti di vista multipli, di iperrealismo e l’accavallarsi delle conversazioni ad amplificare il tema centrale. “Volevo che lo stile del film chiedesse costantemente al pubblico di decidere cosa fosse più importante da tenere in considerazione – spiega – Il punto non è dire che non dovremmo mai parlare delle debolezze personali dei politici, quanto piuttosto domandarsi: di cos’è che non stiamo parlando quando quanto successo viene discusso ovunque? Quali sono le domande che non facciamo? C’è così tanta carne al fuoco che il film offre regolarmente allo spettatore la scelta: vuoi vedere il lato a o il lato b? Il film riesce a farlo fino all’ultima scena, quando ci si chiede: dove vuoi posare lo sguardo? Cos’è più importante per questi personaggi e anche per te, o forse sono la stessa cosa?”.