Oggi, per festeggiare la Giornata Mondiale del Bacio, abbiamo pensato di ricordare un film manifesto di questo straordinario gesto d’amore: Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. Un capolavoro immortale che vinse il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989 e l’Oscar per il Miglior Film Straniero l’anno successivo. Una poesia del cinema accompagnata dalla magica colonna sonora di Ennio Morricone.
Nuovo Cinema Paradiso, ovvero la magia in celluloide. In una sala cinematografica si ritrova il popolo di un’intera piazza, che piange e gioisce davanti a ombre sfuggenti, parole toccanti e baci appassionati. Un film corale dove il primo protagonista è il cinema stesso, che diventa uno specchio di emozioni per gli abitanti di un paesino siciliano dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il piccolo Totò (il bravo Salvatore Cascio) e il paterno Alfredo (un toccante Philippe Noiret) altro non sono che i suoi fedelissimi servitori, ammaliati dalla magia di celluloide: custodi della memoria di una intera nazione avviata verso la ricostruzione dopo la catastrofe bellica.
La loro amicizia, che dura una vita, è la coprotagonista del film, iniziata al cinema del paese gestito da Don Adelfio, che censura le scene dei baci prima della proiezione. Totò cerca di assistere di nascosto alle “prime” per vedere i fotogrammi rubati dal parroco; è così che incontra Alfredo, proiezionista analfabeta che, raccontandogli del cinema muto, di quando la voce si poteva solo immaginare, lo incanta, mentre lui, giorno dopo giorno, aspetta invano il ritorno del padre dal fronte.
Da qui, il film segue la crescita di Totò; le sue vicende sono raccordate dalle pellicole che mano mano vengono proiettate al Cinema Paradiso e che lui fa passare per la visione, diventato proiezionista dopo che Alfredo ha perso la vista in un incendio. Anche quando lascerà Giancaldo (l’immaginario paesino siciliano) si porterà dietro la capacità di sorprendere tipica del cinema, insieme ad un amore perduto. Tornerà a casa soltanto per la morte di Alfredo, che in eredità gli ha lasciato un filmato composto dal montaggio dei numerosi baci censurati dal prete tanti anni prima.
La sequenza dei baci, sulle note di Morricone, è uno dei momenti più belli del cinema italiano. Una sequenza che racchiude l’amore e la sensibilità di Alfredo e che esalta e rappresenta l’amore per il cinema di una volta. Un cinema che ogni volta che rivediamo ci fa innamorare, facendoci provare il brivido di un bacio infinito.