Ispirato da un’idea della cineasta franco-islandese Solveigh Anspach, da giovedì 23 giugno è nelle nostre sale I Giovani Amanti, il melodramma diretto da Carine Tardieu con protagonisti Fanny Ardant e Melvil Poupaud. Si tratta di un racconto pieno di speranza verso le possibilità insperate che la vita può offrire a qualunque età per essere felici, proprio a dispetto dell’età.
Il film
I destini di Shauna (Fanny Ardant) e Pierre (Melvil Poupaud) si sono incrociati a Lione nel 2006 in un ospedale. Lei era l’amica della donna ricoverata, lui il medico che si occupava della paziente che resta subito molto colpito dal fascino della donna. Si ritrovano 15 anni più tardi e si raccontano le loro storie e i dolori privati. Pierre è sposato e ha due figli ed è molto più giovane di Shauna, un architetto in pensione che cerca di aiutare la figlia nella sua vita incasinata. Dopo l’incontro nella campagna irlandese, la passione corre sui binari, sulla linea Parigi-Lione-Parigi. I due iniziano una relazione, piena di incertezze sul loro futuro e su quella delle loro famiglie.
Carine Tardieu racconta…
“Il personaggio di Shauna non può essere ridotto a un donna e basta. Shauna è la somma di tutte quelle donne che hanno avuto l’audacia di non sacrificare la propria carriera per la vita personale e che abbiamo l’ambizione di vivere tutte le passioni contemporaneamente. L’idea che l’amore può irrompere nelle nostre vite a qualsiasi età mi tocca davvero nel profondo. Più invecchio, più ho l’impressione di potermi liberare di tanti limiti che mi sono imposta da adolescente o da giovane adulta. L’idea che possiamo ripartire da noi stessi anche alla fine della vita, che ci restano ancora tante cose da scoprire, da superare, da provare per la prima volta, la sento mia. E poi, attraverso i vari personaggi, questa storia tocca anche altri temi che sento vicini: il rapporto tra figlio e genitore, i rapporti di amicizia, la solitudine, il coraggio di continuare a vivere nonostante i nostri dubbi esistenziali. Questo film è senza dubbio un melodramma il cui messaggio è, secondo me, che non bisogna mai cadere così in basso da non potersi più rialzare“.