Dallo scrittore-regista Jim Jarmusch, da giovedì 13 giugno è al cinema I Morti Non Muoiono, una commedia horror con un cast stellare formato da attori abituali di Jarmusch (Bill Murray, Adam Driver, Chloë Sevigny, Tilda Swinton, Iggy Pop, Steve Buscemi, Tom Waits) e nuovi arrivati (Selena Gomez, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Carol Kane) con uno sguardo turbolento, triste e satirico sulle abitudini e i desideri degli americani alla fine del mondo – uno stato della nazione ironicamente terrificante, affrontato con originale cinematografia.
Il film
Nella tranquilla cittadina di Centreville, qualcosa non va come dovrebbe. La luna splende grande e bassa nel cielo, le ore di luce del giorno diventano imprevedibili e gli animali iniziano a mostrare comportamenti insoliti. Nessuno sa bene perché. Le notizie che circolano sono spaventose e gli scienziati sono preoccupati. Ma nessuno prevede la conseguenza più strana e più pericolosa che inizierà presto a tormentare Centerville: I morti non muoiono – escono dalle loro tombe e iniziano a nutrirsi di esseri viventi, e gli abitanti della cittadina dovranno combattere per la loro sopravvivenza.
Una metafora del nostro tempo
Con questo film Jim Jarmusch presenta la sua visione unica sull’apocalisse degli zombie, intrisa del tono impassibile e della delicata commedia che lo hanno reso una voce iconica nel cinema indipendente attraverso i decenni. Questa pellicola è un affare di famiglia – uno spaccato di vita opportuno e talvolta intenso che arriva ad un punto cruciale della storia americana, quando sembra che i tempi in cui viviamo ci divorino vivi. Nelle mani di questo scrittore-regista, I Morti Non Muoiono è sia un raccapricciante bagno di sangue che una buffa metafora delle attuali inclinazioni dell’America.
Gli zombie per Jarmusch
Jarmusch ha scelto così di apporre il suo timbro creativo su un argomento che è diventato onnipresente nella cultura popolare: gli zombie – solo nel 2014 sono usciti almeno 55 film o serie TV sul tema. “Mentre i vampiri sono creature seducenti, gli zombie di per sé, essendo subumani, non sono così interessanti“- spiega il regista – ogni storia di zombie, tuttavia, lo diventa quando in qualche modo rappresenta una metafora, nel modo in cui descrive il conformismo umano o qualche altra tendenza – entità che camminano senza anima“.
Le influenze
Diversi sono i modelli a cui Jarmusch si è ispirato, tra i quali i classici dell’horror come L’Isola degli Zombies del 1932, con Bela Lugosi nei panni del maestro voodoo haitiano Murder Legendre che trasforma una giovane donna in una morta vivente, in quello che è stato considerato il primo film sugli zombie. E inoltre a Ho Camminato Con Uno Zombie, il b-movie del 1943 di Jacques Tourneur dove appaiono degli zombie schiavi su una remota isola caraibica a cui manca la forza di volontà per fare qualcosa per sé stessi – un inquietante riflesso della vita umana durante una guerra mondiale, a cui fa eco il fatalista messaggio del vicolo cieco dell’umanità in I Morti Non Muoiono.
L’ispirazione di George Romero
Ma è La Notte Dei Morti Viventi di George Romero del 1968 che ha ispirato maggiormente Jarmusch durante la scrittura e la realizzazione del suo ultimo lungometraggio. Gli attenti spettatori di I Morti Non Muoiono noteranno numerosi riferimenti e cenni al classico dell’horror americano a basso costo, che ha assunto una vita propria nel corso degli anni, passando dall’essere film indipendenti low-budget come allegoria sociale per la guerra in Vietnam o le lotte per i Diritti Civili, in una metafora del tardo capitalismo e del consumismo. L’originale in bianco e nero, realizzato con $ 114K, ha segnato anche la prima volta che gli zombie si nutrono di carne umana sullo schermo, con terrificanti implicazioni socio-politiche. I tempi tumultuosi ci stanno divorando ancora una volta.
“La Notte Dei Morti Viventi è un film geniale realizzato con restrizioni incredibili, e lo citiamo con molti piccoli dettagli e riferimenti che l’attento spettatore saprà riconoscere – afferma Jim Jarmusch – nel nostro film, come ne L’Alba Dei Morti Viventi, il sequel di Romero de La Notte Dei Morti Viventi, gli zombie tornano nei luoghi e verso le cose di cui erano ossessionati da esseri viventi, rimanendo attaccati a ciò a cui erano interessati da vivi. Mi affascinava l’idea degli esseri umani rianimati che si comportano come organismi unicellulari, che si nutrono come cannibali di carne o cervelli, e che non hanno alcuna reale volontà oltre a questo“.
Il futuro sono i giovani
Bilanciando la commedia leggera con un potente messaggio sulla difficile situazione dei giovani e dei diversi, Jim Jarmusch nutre un palpabile affetto per i personaggi più giovani di I Morti Non Muoiono. “Amo gli adolescenti, e mi preoccupo per loro – i giovani ci hanno guidato culturalmente nella musica, nello stile e nella moda, come nel caso di Mary Shelley per Frankenstein, o la metà di ciò che Mozart ha scritto, o il lavoro di Rimbaud, uno dei più grandi poeti di sempre – ha detto in conclusione Jarmusch – gli adolescenti di solito passano un periodo buio, quindi ho voluto porre questi tre adolescenti di razza mista in una struttura di detenzione. Non li vediamo mai trasformarsi in zombie – per me rappresentano la nostra speranza per il futuro“.