Giovedì 10 giugno nelle sale cinematografiche italiane arriverà I Profumi di Madame Walberg, l’inebriante ed elegante commedia francese diretta da Grégory Magne con l’affascinante Emanuelle Devos e il travolgente Grégory Montel protagonisti di una storia che racconta un’amicizia tra due anime opposte ma che, insieme, diventano potenti (come un profumo).
Il film
Guillaume Favre (Grégory Montel) si è da poco separato e sta facendo di tutto per rispettare la condizione che la giudice tutelare gli ha imposto al fine di ottenere l’affido condiviso dell’adorata figlia Léa (Zéli Rixhon): trovare un appartamento più grande del monolocale in cui vive nel quale accoglierla. Non potendoselo permettere, è alla continua ricerca di incarichi come autista presso Elite driver, l’azienda specializzata in autovetture con conducente per clientela di alto profilo con cui collabora occasionalmente. Apprezzato per il suo carattere aperto, gioviale, sempre pronto al saluto e al sorriso, e tuttavia impenitente collezionista di multe per eccesso di velocità, grazie alla sua spigliatezza Guillaume riesce sempre a districarsi nei momenti difficili e, ancora una volta, a convincere il titolare Arsène a non interrompere la collaborazione e a concedergli un’ultima opportunità lavorativa. Ma l’incarico che quest’ultimo ha in serbo per lui non è dei più facili e si rivela ben presto una vera sfida anche per uno scaltro come Guillaume. Il carismatico chauffeur deve infatti accompagnare Madame Anne Walberg (Emmanuelle Devos), una signora (o signorina, come lei ama fin da subito puntualizzare), altezzosa e distaccata, molto esigente e puntigliosa e tanto criptica e misteriosa nell’atteggiamento, quanto nella professione.
Madame Walberg, infatti, è un “Naso”, una creatrice di profumi dal raffinato talento olfattivo, abituata a comportarsi da diva per aver ideato leggendarie fragranze. Una Maestra profumiera che ora, però, conduce una vita ermetica e solitaria, non ama parlare con gli altri ed è altrettanto reticente nel raccontare se stessa e le proprie emozioni. Un mondo nuovo, quello dei profumi, che Guillaume osserva con stupore e meraviglia, un po’ perché prestando attenzione agli odori gli vengono in mente i profumi della sua infanzia, come quello dell’erba appena tagliata dal tosaerba di suo padre, un po’ perché è sempre più affascinato dalla complessità del mestiere di “naso”, dalla capacità degli esperti di riuscire a identificare in uno spicchio di limone la sua provenienze, la sua qualità, la sua “essenza” profonda.
Ma per quanto l’aura misteriosa di Anne Walberg e il suo lavoro esercitino un’innegabile attrattiva per Guillaume, quest’ultimo non è disposto ad accettare le bizze e il comportamento irriconoscente della signora, al punto di voler rinunciare all’incarico. Ed è proprio questa sua bonaria franchezza e trasparenza, nonché il suo tenerle testa, a rendere invece la sua presenza indispensabile. Madame Walberg, infatti, esige che da quel momento in poi sia sempre e soltanto Guillaume ad accompagnarla. Sarà forse che Anne ha riscoperto con Guillaume “la nota del cuore” o forse perché, per deformazione personale, “annusa” in lui un talento che neanche immagina di avere?
Gli opposti si attraggono
I Profumi di Madame Walberg è un racconto di due opposti che si incontrano e si scontrano, si allontanano e rappacificano, ma al tempo si contaminano e si trasformano creando insieme un “bouquet floreale” nuovo e prezioso. La complicità tra Anne e Guillaume è una composizione che associa gli opposti: proprio come i profumi.
Grégory Magne racconta…
“Il film nasce da una situazione che tutti abbiamo vissuto: ero circondato da una folla di persone e un profumo familiare ha catturato la mia attenzione. Il mio primo istinto è stato cercare la persona che lo indossava, guardando le persone intorno a me con questo particolare filtro. Mi è venuto da chiedermi come potesse essere la vita di una persona con il senso dell’olfatto sviluppato rispetto a quello di una persona normale e come questa abilità potesse influenzare le sue relazioni sociali, le sue emozioni o il suo carattere. Tutto questo mi ha portato alla creazione di un personaggio e di una sfida per la scrittura e per la regia: catturare gli odori sullo schermo. È così che è nata Anne Walberg“.
“Il film narra dell’incontro tra due solitudini: quella di “un naso”, Anne Walberg, e quella del suo autista, Guillaume. Anne Walberg è una diva “dimenticata”. Fredda e distaccata al primo impatto e con una vena borghese che la fa sembrare altezzosa, la nostra profumiera in realtà è tutto il contrario, ma lo scudo ermetico con cui si protegge la porta ad avere difficoltà nel comunicare con gli altri. Guillaume sta attraversando un periodo difficile della sua vita, sta divorziando con la moglie e trattando per la custodia della figlia, ma socialmente, è quasi l’opposto. Si sente a suo agio in ogni contesto, non importa con chi stia parlando. Anne e Guillaume sono legati da un’amicizia importante, si sono aiutati a vicenda per ritrovare la fiducia in loro stessi“.