Dal 19 luglio al 7 settembre, all’interno dei Giardini della Filarmonica Romana, in Via Flaminia 118 a Roma, si svolgerà la XXV Edizione de I Solisti del Teatro, La storica rassegna, diretta da Carmen Pignataro, celebra quest’anno un prestigioso traguardo, quello dei 25 anni; ogni anno è stato vissuto come un nuovo respiro di creatività, funzionale a delineare nuovi percorsi culturali e a consolidare il Festival come un privilegiato punto di osservazione del mutamento dell’arte e della società. Si comincia stasera con Pierino e il Lupo, uno spettacolo a cura di Daniele Muratore e Arianna Mattioli con Antonello Fassari e Lorenzo Lavia (foto copertina).
I Solisti si proporranno al pubblico con un variegato programma che unirà la passione per il teatro, l’attenzione alle tematiche sociali e quel pizzico di sana follia che da sempre caratterizzano la rassegna. “Sana follia sì, ma anche caparbietà e determinazione: senza la ferma volontà delle Compagnie di arricchire la programmazione con la loro presenza, il Festival non avrebbe ragione d’essere – racconta Carmen Pignataro – nel corso degli anni, infatti, le Istituzioni hanno fatto sentire sempre meno la loro voce lasciando un’eco che può colmarsi solo con L’Arte. Un grazie ad Annalisa Scafi e Piera Degli Esposti, ideatrici insieme a me del Festival, agli artisti, agli amici, a tutti quelli che saliranno sul palco per la prima volta, alle maestranze, al mio staff”.
In ricordo di Maria Pia Fusco
Venerdì 20 luglio andrà in scena Il Caffè è Sempre Una Buona Idea, lo spettacolo dedicato alla compianta critica Maria Pia Fusco nato da un’idea della figlia Camilla Fusco, diretto da Alessandro Carvaruso ed interpretato da Gianfranco Teodoro, Alessandra De Pascalis e la stessa Camilla Fusco. “Il caffè è sempre una buona idea”, questa la frase che più rappresenta Maria Pia Fusco. Quanti caffè per tenersi un pò su durante i viaggi estenuanti, per affrontare le notti a scrivere pezzi su cosa e su chi, a recensire questo o quello. Il caffè, compagno d’avventura, il caffè, desiderio fugace, fino all’ultimo giorno. E tanti pezzi abbiamo letto di questa giornalista che ha descritto la storia del cinema italiano e non, per vari decenni; ma dietro quella penna, poi quella macchina da scrivere e poi quel computer, una donna, una mamma. Dopo la sua morte Camilla apre i suoi diari, dove trova, non solo i sentimenti mai espressi di Maria Pia Fusco, non solo le parole che si guardava bene dal condividere, ma soprattutto le linee guida per interpretare tutta la vita che le resta da vivere. Un regalo postumo di una figlia ad una madre che continua a sostenerla, anche adesso che non c’è più, attraverso la forma a lei più congeniale: la scrittura. Verba volant, scripta manent. Maria Pia Fusco lo sapeva bene.
Tutto il programma qui: www.teatro91.com