Dopo il debutto di Torino lo scorso febbraio e dopo le date di Roma, Genova, Brindisi, Bari e Fano, arriva da stasera al 17 maggio al Teatro Strehler di Milano Carmen, lo spettacolo di Enzo Moscato adattato e diretto da Mario Martone. Inserito nel programma del Piccolo Teatro nel “semestre Expo” e nella rassegna “Expo in città 2015”, Carmen vede protagonisti Iaia Forte e Roberto De Francesco: un testo nuovo, rivisto, che approda a temi contemporanei in una sintesi di tradizioni e culture antiche e nuove.
Una volta, almeno in Italia, lo si chiamava “delitto passionale”, oggi si preferisce dire “femminicidio” per indicare la causa della morte di Carmen, la sigaraia troppo passionale e troppo libera per un uomo d’ordine e ligio alle convenzioni sociali quale Don José. Nato sotto forma di novella da un’esperienza personale vissuta in Spagna dal giovane Prosper Merimée (1803-1870), il racconto vide la luce nella sua prima edizione a stampa nel 1845, ma divenne universalmente celebre trent’anni dopo, nel 1875, quando Georges Bizet, con l’aiuto dei librettisti Henri Meilhac e Ludovic Halévy, ne trasse l’opera lirica che ancora oggi è una delle più rappresentate sui palcoscenici di tutto il mondo.
È ispirandosi a questi precedenti che il regista Mario Martone e il pianista Mario Tronco hanno trovato materia per lavorare per la prima volta insieme, dando vita a quello che amano definire «uno spettacolo nuovo, di teatro e di musica, di poesia e di ritmo».
È particolarmente mediterranea la Carmen di Martone. È l’incrocio di umori e musiche della tradizione gitana a cui hanno attinto Mérimée e Bizet trasmigra dalla Spagna dell’Ottocento a un altro luogo fatale di incrocio tra culture diverse, oggi più che mai: Napoli. La forma dello spettacolo attinge infatti alla sceneggiata come alla zarzuela, in segreto omaggio al grande autore partenopeo di teatro popolare con musiche, Raffaele Viviani, di cui Mario Martone realizzò una memorabile messa in scena de I Dieci Comandamenti.
Enzo Moscato, già autore di folgoranti rivisitazioni di miti del passato, reinventa la Carmen a Napoli, mentre l’Orchestra di Piazza Vittorio (che ha già affrontato una fortunata rielaborazione dell’opera di Bizet), la apre al mondo attraverso la contaminazione tra musiche e canti di paesi lontani. Protagonista è Iaia Forte, che per Martone ha recentemente recitato nello splendido Il Giovane Favoloso. Martone ha descritto così il personaggio di Carmen: “amica, musa e donna capace di stare al centro di molti incroci, quali saranno quelli della banda mista di napoletani e di immigrati che popoleranno il palcoscenico”.
Riguardo a Enzo Moscato, Martone ha detto che si tratta della “voce più lirica del teatro italiano del nostro tempo», impegnato a riscrivere i testi di questa favola mediterranea, «alla luce della più agguerrita e innovativa cultura europea contemporanea, oltre che della sua personalissima indole partenopea». Infine, sulla musica di Mario Tronco il regista ha dichiarato: “risaltano le zone della partitura di forte ispirazione popolare, mettendo a nudo la composizione originaria, rendendola il più semplice possibile, fino ad arrivare al centro dell’emozione».
Dopo le date di Milano, lo spettacolo dal 20 al 24 maggio approderà al Teatro Il Rossetti di Trieste.