Brian Griffin
Jonnie Turpie, Digital Director, Maverick Television, Birmingham, England, 2003/2013
Jonnie Turpie, Digital Director, Società di produzione Maverick Television, Birmingham, Inghilterra
Pigment print
53 x 63 cm
© Brian Griffin

Il MAST presenta a Bologna la mostra fotografica Industria, Oggi

Brian Griffin Jonnie Turpie, Digital Director, Maverick Television, Birmingham, England, 2003/2013 Jonnie Turpie, Digital Director, Società di produzione Maverick Television, Birmingham, Inghilterra Pigment print 53 x 63 cm © Brian Griffin

Il MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) presenta da oggi al 6 settembre a Bologna Industria, Oggi, l’immagine dell’industria contemporanea negli scatti di ventiquattro artisti e fotografi moderni, proponendo una riflessione sulla rappresentazione del paesaggio industriale.

Vincent Fournier Kobian Robot #1 (Takanishi Laboratory), Waseda University, Tokyo, Japan, 2010/2013 Robot Kobian #1 (Laboratorio di Takanishi), Università Waseda, Tokyo, Giappone C-print 133 x 103 cm © Vincent Fournier

Vincent Fournier
Kobian Robot #1 (Takanishi Laboratory), Waseda University, Tokyo, Japan, 2010/2013
Robot Kobian #1 (Laboratorio di Takanishi), Università Waseda, Tokyo, Giappone
C-print
133 x 103 cm
© Vincent Fournier

La  mostra, proposta dal curatore della collezione di fotografia industriale di MAST Urs Stahel, espone le immagini di artisti che, perdutasi l’incisività della fotografia industriale in senso classico degli anni Sessanta e Settanta del Novecento,  si interessano oggi ai processi produttivi e al loro legame con la società, indagando sui rapporti di forza e sull’influenza dell’industria sull’uomo e la natura. Olivo Barbieri, per esempio, nella sua fotografia lunga sette metri raffigurante l’interno di uno stabilimento Ferrari, mostra come i capannoni siano ormai ambienti chiari, luminosi, arredati con grandi, verdi “piante da appartamento”, ma totalmente deserti; Henrik Spohler e Vincent Fournier ci guidano attraverso un mondo di dati e prodotti, un mondo sempre più invisibile in cui ormai solo i cartelli aiutano a orientarsi.

Carlo Valsecchi #0078 Dalmine, Bergamo, 2008/2013 C-print 228,5 x 180 cm © Carlo Valsecchi

Carlo Valsecchi
#0078 Dalmine, Bergamo, 2008/2013
C-print
228,5 x 180 cm
© Carlo Valsecchi

Carlo Valsecchi fotografa impianti produttivi contemporanei come fossero sculture a tuttotondo di una “industrial fiction”. Trevor Paglen sembrerebbe prediligere la pura fotografia del cielo, se le molte strisce bianche non indicassero la presenza di orbite satellitari e sistemi di sorveglianza militare a elevata tecnologia. Nell’opera dal titolo Tokamak Asdex Upgrade Interior 2, Thomas Struth si occupa della ricerca tecnologica del Max-Planck-Institut, mentre Vera Lutter, nelle sue scure immagini stenoscopiche, continua a incentrare il proprio lavoro sull’oppressione, l’imponenza degli impianti industriali, mentre Miyako Ishiuchi documenta la centenaria produzione della seta in Giappone.

Thomas Struth Tokamak Asdex Upgrade Interior 2, Max Planck IPP, Garching, 2009/2011 Interno del Tokamak Asdex Upgrade 2, Istituto Max Planck di Fisica del Plasma C-print © Thomas Struth

Thomas Struth
Tokamak Asdex Upgrade Interior 2, Max Planck IPP, Garching, 2009/2011
Interno del Tokamak Asdex Upgrade 2, Istituto Max Planck di Fisica del Plasma
C-print
© Thomas Struth

Anche nella nostra epoca postmoderna, postindustriale, altamente tecnologica, il possesso e l’uso dei mezzi di produzione e delle competenze creano molteplici disuguaglianze sociali. Se Jacqueline Hassink, Allan Sekula e Bruno Serralongue si occupano di interrogativi e differenze all’interno della società, Ad van Denderen e Jim Goldberg contrappongono alle bianche fabbriche vuote le variopinte, flemmatiche correnti migratorie. Ed Burtinsky mostra dove e come vengano riciclate le grandi navi da carico, mentre la fotografia di Sebastião Salgado ricorda che, accanto agli impianti automatizzati, esistono ancora aree del mondo in cui si produce sfruttando intensamente la forza lavoro.

Edward Burtynsky Shipbreaking #10, Chittagong, Bangladesh, 2000 Demolizione di navi #10 Digital C-print 157,5 ×132CM © Edward Burtynsky, courtesy Nicholas Metivier Gallery, Toronto/Gallerie Springer, Berlin

Edward Burtynsky
Shipbreaking #10, Chittagong, Bangladesh, 2000
Demolizione di navi #10
Digital C-print
157,5 ×132CM
© Edward Burtynsky, courtesy Nicholas Metivier Gallery, Toronto/Gallerie Springer, Berlin

Side event della mostra: il film-work dal titolo “…Stromness…”  realizzato nel 2005 da Simon Faithfull che mostra la stazione baleniera raggiunta nel 1917 dal noto esploratore Sir Ernest Shackleton, attualmente abbandonata, situata nella costa settentrionale della Georgia del Sud, e il film essay  The Forgotten Space di Allan Sekula e Noël Burch, documentario sul sistema, spesso obsoleto e fonte di gravi danni per il nostro pianeta, del trasporto per mare tramite containers, vincitore nel 2010 del Premio Speciale della Giuria Orizzonti alla Biennale del Cinema di Venezia.

Info: www.mast.org

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