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Il miracolo della vita in Io Sono Mateusz, il film del polacco Maciej Pieprzyca

Uscirà nella sale italiane il 12 marzo 2015 Io Sono Mateusz, film polacco scritto e diretto da Maciej Pieprzyca, trionfatore nei maggiori Festival in giro per il mondo. La pellicola, basata su una storia vera, ha vinto infatti tutti i principali riconoscimenti ai Polish Film Awards 2014, e diversi premi al 36° Festival des Films du Monde di Montreal e al 49° International Film Festival di Chicago.

Io Sono Mateusz è un film basato su una storia vera. È la storia di un uomo affetto da paralisi celebrale, che fin dalla sua infanzia viene riconosciuto come una persona disabile incapace di avere contatti con il mondo esterno. Dopo venticinque anni si scopre, fortuitamente, che Mateusz è mentalmente “normale” ed intelligente.

Il film è una cronistoria della sua vita raccontata come sua retrospettiva, attraverso la quale Mateusz si lascia conoscere nella sua vita quotidiana, esprimendo i pensieri, i sentimenti, le emozioni, le difficoltà rimaste rinchiuse per anni in un corpo incapace di esprimerli. Ripercorriamo la sua infanzia vissuta nella Polonia degli anni 80’, compresa tra l’amore dei genitori, che istintivamente credono che lui comprenda e reagisca ai loro stimoli e quanti, a partire dai medici, lo dichiarano ufficialmente un “vegetale”.

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La voce del pensiero di Mateusz ci racconta gli sforzi spesi nel tentativo di farsi capire, alternati a momenti di grande intensità, legati alla sua passione per le stelle, per la vita che scorre fuori dalla sua finestra, all’affetto per la famiglia, alla sensibilità per il corpo femminile, che regala più di un sorriso allo spettatore, divertito dalla sua simpatia.

Io Sono Mateusz è una storia intensa e molto toccante ma non triste, giustamente affiancata a My Left Foot (con Daniel Day-Lewis) e a Le Scaphandre et le Papillon (con Mathieu Amalric) benché l’opera di Pieprzyca abbia una propria intenzione ed un proprio respiro. È un film sull’ottimismo, sul potere sorprendente della forza d’animo, quella che ha motivato e sostenuto Mateusz in tanti anni di silenzio e che lo ha reso capace di combattere le barriere apparentemente insormontabili della disabilità fisica. Mateusz insegna a non arrendersi mai; convinto che “andrà tutto bene”, non smette mai di credere che la vita è preziosa e comunque bellissima.

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Il film di Maciej Pieprzyc è ispirato alla vera storia di Przemek (questo è il vero nome del personaggio dalla cui vita è nata l’idea del film), affetto da una paralisi celebrale dalla nascita che è tutt’ora ricoverato in una clinica per disabili mentali. Nonostante il suo corpo fosse costretto nei limiti imposti dalla disabilità fisica, la sua mente, come si è poi scoperto, è sempre stata quella di una persona intelligente. Considerato un ritardato per 25 anni, alla fine si è compreso che il limite, in realtà, era delle persone intorno a lui, che non conoscevano il modo per aiutarlo a comunicare.

Per il regista questa storia “offre soprattutto l’occasione per porre questioni esistenziali riguardo la vita, la morte, la fede, l’amore, la normalità e la comprensione. La vita non offre momenti di tristezza o di gioia privi di ambiguità, è più che altro uno stato di bilico costante fra questi due sentimenti, fra un funerale e un matrimonio”.

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Il linguaggio del film è caratteristico e documentato, tanto che molte  scene sono state girate in una clinica reale per disabili mentali e alcuni ruoli sono stati interpretati da veri pazienti . Così per l’autore del film la vita è “tragica insieme comica ed il film stesso è volutamente tragicomico: con l’obiettivo di raccontare l’ambivalenza che ognuno di noi è chiamato a vivere e, possibilmente, ad amare”.

“Questo film è una storia universale con un messaggio positivo. Non arrendersi mai, affrontare i limiti e gli ostacoli e trarre piacere dalla vita così com’è. La felicità può essere trovata nei modi più strani e in momenti inattesi”

Maciej Pieprzyca

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