Domenica 10 settembre, alle ore 21, all’interno dell’ antico Anfiteatro I Soldati – lungo lago Anguillara Sabazia si terrà la prima nazionale di Mondo Sciascia – Il Potere è Altrove, lo spettacolo dedicato a Leonardo Sciascia con Paola Lorenzoni, Fabrizio Catalano, Nicola Buffa accompagnati dal suono della cornamusa di Oscar Bonelli. Regia e drammaturgia sono di Fabrizio Catalano, nipote di Sciascia.
Vi presentiamo lo spettacolo attraverso le parole del nipote-regista Fabrizio Catalano.
“Il potere è altrove. Con questa affermazione – secca, lapidaria – Leonardo Sciascia chiuse, nel lontano 1983, la propria esperienza parlamentare. In poco meno di quattro anni, aveva potuto constatare che le decisioni più importanti, per il Paese e per i suoi cittadini, venivano solo formalmente prese alla Camera dei Deputati o nel Senato della Repubblica. Altrove, lontano da quelli che sono considerati i luoghi in cui si amministra il potere, forze occulte, nocive, impalpabili, segnavano e segnano – allora come ora – il destino dell’Italia“.
“Atroce realtà, che lo scrittore aveva già denunciato, fin dalle sue prime pubblicazioni. Ancor oggi, a ventisette anni dalla morte di Sciascia, l’Italia è una nazione attanagliata da mille problemi: ignavia, inconsapevolezza, disoccupazione, corruzione, collusione tra mafia e politica; e soprattutto una dilagante, inarrestabile, micidiale mancanza di idee“.
“Sono pochi, indubbiamente, in una società come la nostra, gli uomini come Leonardo Sciascia. Un uomo che aveva fatto dell’integrità, e dell’amore per la libertà e la giustizia, le sue bandiere. Un uomo mai dalla parte del potere, ma sempre schierato con la Ragione. Un uomo giusto; ma anche un padre ed un nonno, per certi versi, come tanti altri“.
Proprio su questo duplice binario si snoda lo spettacolo Mondo Sciascia: Il Potere è Altrove: le parole del grande scrittore, tratte da alcuni dei suoi più illuminanti romanzi, dai suoi saggi, dai suoi controversi interventi su riviste e quotidiani, risuonano nella sala, recitati da un’attrice, Paola Lorenzoni, commentati dal suono della cornamusa di Oscar Bonelli, e legati dal filo dei ricordi di Fabrizio Catalano.
“Uno spettacolo, dunque, caratterizzato da una struttura inconsueta, volta a scardinare gli stilemi del teatro tradizionale, mescolando finzione, lettura, dibattito, e che assume spesso toni colloquiali, addirittura confidenziali. Uno spettacolo che ci aiuta a riflettere, adatto anche agli studenti, che ci stimola ad immaginare – tutti assieme – delle soluzioni per la nostra Italia, per le nostre società, apparentemente ricche, ma sempre più malate“.