É stato presentato ieri a Roma Questione di Karma, la nuova commedia di Edoardo Falcone con protagonisti Fabio De Luigi ed Elio Germano e con Isabella Ragonese, Philippe Leroy, Daniela Virgilio, Valentina Cenni, Massimo De Lorenzo, Corrado Solari, Eros Pagni. Il film vede anche la partecipazione di Stefania Sandrelli.
Giacomo (Fabio De Luigi) è lo stravagante erede di una dinastia di industriali: la sua è una vita segnata dalla scomparsa del padre quando era molto piccolo e, più che interessarsi all’azienda, preferisce occuparsi delle sue mille passioni.
L’incontro con un eccentrico esoterista francese (Philippe Leroy), però, cambia le sue prospettive: lo studioso infatti afferma di aver individuato l’uomo in cui si è reincarnato suo padre. Trattasi di tal Mario Pitagora (Elio Germano), un uomo tutt’altro che spirituale, interessato solo ai soldi e indebitato con mezza città. Questo incontro apparentemente assurdo cambierà la vita di entrambi.
“Sarebbe bello poter sistemare le cose lasciate in sospeso con una persona che non c’è più. Riannodare i fili della memoria, colmare i vuoti. Questione di Karma nasce da quest’idea”. Parole del regista Edoardo Falcone che ha voluto “indagare quel costante senso di perdita che accompagna le nostre vite e con il quale tutti dobbiamo, prima o poi, fare i conti”.
I protagonisti della storia sono due: un uomo che non vuole crescere (De Luigi), orfano da quando era bambino, che pur di recuperare il rapporto con quel padre che non c’è più, si affida ad un’antica credenza indiana; un simpatico cialtrone (Germano), pieno di debiti e belle speranze, che, suo malgrado, si ritrova ad essere la “reincarnazione” di quel padre. Un’anima pura e un opportunista – due mondi totalmente opposti – che, grazie a quello strano incontro, avranno forse la possibilità di rinascere e diventare persone migliori.
Questione di Karma, per Falcone, “pur partendo da un assunto quasi metafisico, in realtà vuole essere solo una commedia umana, nel vero senso della parola”. Al centro la necessità di raccontare l’essere umano, “quel microcosmo unico nel suo genere, semplice e complesso, dove ogni giorno si alternano senza soluzione di continuità piccole miserie a improvvisi slanci di generosità”.
Il regista, proseguendo il discorso iniziato con Se Dio Vuole, ha nuovamente affrontato un tema universale, in questo caso il tempo che passa, “la necessità di trasformarsi per continuare a vivere, l’eterno bisogno di amare e sentirsi amati”.
L’obiettivo di Edoardo Falcone era fare una commedia “rigorosa e sganciata dai cliché, che cercasse spazio e verità per personaggi e situazioni. Volevo divertire il pubblico, ma anche di offrire spunti di riflessione. La scommessa è stata quella di realizzare una storia divertente che avesse una sua profondità dove i personaggi fossero reali e non soltanto “macchiette” e maschere finalizzate a strappare una risata”.
“Il grande protagonista del film è il tempo che passa e ci trasforma”.
Edoardo Falcone