Sarà da domani nelle sale Il Vangelo Secondo Mattei, l’opera prima di Antonio Andrisani e Pascal Zullino: un film esilarante ed ironicamente drammatico che mette insieme, con un tocco lieve ma mai superficiale, ecologia, grande storia del cinema e l’energia dirompente della grande commedia all’italiana. Nel cast ci sono: Flavio Bucci, Ludovica Modugno, gli stessi Andrisani e Zullino, Antonio Stornaiolo, Riccardo Zinna, Andrea Osvart, Gianni Ferreri, Marco Caldoro, Mimmo Calopresti, Gigi Angiulli e Enrique Irazoqui (che nel ’64 vestì i panni del Gesù di Pasolini).
Un cinico regista ed il suo assistente ritornano in Basilicata, loro terra d’origine, in cerca di riscatto. Giunti all’età di 50 anni e falliti nelle loro ambizioni artistiche decidono di cavalcare il dissenso sulle estrazioni petrolifere per mettere in piedi uno sgangherato film d’inchiesta dal titolo Il Vangelo Secondo Mattei e che si intreccerà con la vita di Pier Paolo Pasolini, autore dell’incompiuto romanzo Petrolio e del capolavoro cinematografico Il Vangelo Secondo Matteo, girato in Basilicata nel 1964.
I due, spinti da ragioni di “marketing” più che estetiche, scelgono come protagonista del loro film un anziano materano, Franco (Flavio Bucci), settantenne che da ragazzino, appunto, partecipò come comparsa nel film di Pasolini. Per l’anziano Franco, che dovrà interpretare nientemeno che il ruolo di Gesù, questa è la tanto attesa occasione del riscatto anche se la moglie non la pensa esattamente allo stesso modo. Ma il tema scottante trattato dal loro film, il petrolio, ed il rapporto con la terra cominciano a dare fastidio a qualcuno.
Lasciamo spazio alle note di regia di Antonio Andrisani e Pascal Zullino:
“Vangelo Secondo Mattei non è un film sul petrolio e tanto meno sul cinema o meglio, non solo. È soprattutto un film sui sogni e sul loro fallimento. In questo senso lo si potrebbe definire un film esistenzialista. Come sappiamo la Letteratura esistenzialista paga un grande debito al genere Noir e non a caso nel film vi è una sottotrama noir che aleggia sul destino dei personaggi. I sogni che si infrangono, il tentativo di riscatto che si risolve in uno sforzo vano. Anche tutti i personaggi del nostro film cercano un riscatto, forse il film stesso con la sua produzione indipendente e temeraria è un tentativo di riscatto su un cinema mainstream”.
“Il destino dei nostri eroi, indistintamente tutti, è il fallimento, frutto degli eventi ma anche della loro incapacità, o come nel caso del Regista della mancanza di talento. Franco Gravela, il protagonista assoluto del film, non coronerà il sogno di fare l’attore fuori tempo massimo ma acquisirà in questo percorso bizzarro e candido alcune consapevolezze che riguardano il petrolio e il suo territorio. Consapevolezze confuse e disordinate a causa del suo livello culturale e se vogliamo anche del suo equilibrio mentale non ordinario ma che si radicano profondamente in lui”.
“Il sogno del cinema si trasforma in una sorta di presa di posizione etico/politica che seppur lo porterà all’isolamento forse alla follia consoliderà la sua dignità di essere umano Il petrolio in Basilicata è una realtà. Questa piccola Regione costituisce uno dei più grandi giacimenti petroliferi d’Europa. La cronaca recente ha dimostrato che intorno alle estrazioni ci sono molte ombre che minacciano il territorio dal punto di vista ambientale . Il film non offre facili slogan propagandistici ma un invito speriamo il meno moralistico possibile a prendere consapevolezza del problema, a conoscerlo Il Vangelo Secondo Mattei ha la struttura di una favola. Non a caso quella di Pinocchio viene spesso citata nelle immagini e nelle parole”.
“Gravela è un anziano Pinocchio, ingenuo ma dispettoso che viene circuito dal gatto e dalla volpe (i due registi) utilizzato e “imprigionato” da Mangiafuoco (il Senatore) e finisce nelle fauci di una balena (l’ospizio). Al posto del saggio grillo parlante, una moglie che non aspetta altro di diventare o meglio illudersi di diventare una piccolo borghese. E qui arriviamo a Pasolini che vedeva in questa aspirazione al livellamento, il degrado della nostra Società. Pasolini, veniamo a lui. A Matera, città nella quale si svolge il nostro film, il Poeta Regista nel 1964 ha girato Il Vangelo secondo Matteo. Giocando sul titolo del film di Pasolini ovviamente è venuto fuori quello del nostro. L’opportunità di sostituire il nome dell’Apostolo con il cognome dell’uomo che meglio ha incarnato le vicende del petrolio nel nostro Paese era troppo ghiotta. Ma non solo, Pasolini, altro uomo predestinato alla violenza e alla caduta, come sappiamo, stava scrivendo nell’ultima fase della propria vita il romanzo Petrolio, rimasto incompiuto”.
“La leggenda vuole che questa investigazione sugli intrighi legati alle “sette sorelle” che costituivano una parte del romanzo lo abbia reso ancor più scomodo di quanto fosse sempre stato. A tal punto da pensare al complotto. Quello di Mattei fu senza dubbio più chiaro e complicato e gli costò la vita. Pasolini dunque viene evocato nel nostro film sia per il rapporto cinematografico stretto con Matera ma anche per il suo romanzo. Si potrebbe quasi pensare che sia più vicino a noi lucani quindi più per l’oro nero che per la sua opera filmica”.