Vent’anni dopo Scimmie Come Noi (titolo italiano di Le château des singes), Jean-François Laguionie torna (questa volta in co-regia con Xavier Picard) sul “suo” pianeta delle scimmie antropomorfe. Giovedì 16 settembre uscirà infatti nelle sale Il Viaggio Del Principe, il sequel indiretto del film Scimmie Come Noi, ambientato nello stesso universo e con il personaggio del principe, ma in una storia autonoma.
Il film
Un vecchio principe si arena sulla spiaggia di un paese sconosciuto. Il giovane Tom, lo scopre. Il naufrago è accolto dai suoi genitori, scienziati banditi per aver affermato che esistono altri popoli (altre civiltà scimmiesche), e scopre pian piano una sontuosa città dotata di tecnologie ai suoi occhi molto avanzate come l’elettricità e il lavoro in fabbrica. Ma presto scopre i limiti di questa città ideale, i cui abitanti sono convinti di essere gli unici esseri civili al mondo. Intanto la coppia di ricercatori sogna di convincere l’Accademia della veridicità del loro
tesi precedentemente rifiutata.
Jean-François Laguionie racconta…
“In questo racconto compaiono, sotto forma di diario di viaggio, da un lato la storia del Principe, dall’altro quello che scopriamo attraverso noi stessi. Gli sguardi non sono gli stessi ed a volte possono essere contraddittori. Abbiamo scelto la fine del XIX secolo, un’epoca in cui mai nella storia l’uomo si è sentito così superiore alla natura e a chi, secondo loro, non aveva raggiunto lo stesso livello di evoluzione. È il regno del progresso, delle scoperte industriali, dell’elettricità radiante e delle mostre coloniali dove i “selvaggi” venivano presentati in gabbie simili a quelle del Giardino di piante. Il Principe rievoca un’altra epoca nella storia delle scimmie (il Rinascimento). Un tempo in cui le arti e la poesia erano importanti quanto la guerra“.
Xavier Picard racconta…
“Voglio che il pubblico – adulti, bambini, scimmie e altri congeneri – condivida il nostro Viaggio divertendosi ma anche osservando, come in uno specchio, il riflesso della nostra vita oggi. Phèdre lo diceva in questi termini: “Il merito della favola è duplice: suscita risate e da lezioni di prudenza“! Buon viaggio!“.