Dalla scorsa settimana, tutti i giovedì sera su Rai Uno va in onda È Arrivata la Felicità, la fiction in dodici episodi scritta da Ivan Cotroneo e diretta da Riccardo Milani e Francesco Vicario che ha come protagonisti principali Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi.
La vicenda è incentrata su Angelica (Claudia Pandolfi), donna vedova e madre di due gemelle che sta per risposarsi con il facoltoso Vittorio (Paolo Mazzarelli). Un giorno incontra Orlando (Claudio Santamaria), l’architetto che ha avuto l’incarico di ristrutturare la nuova casa e che è stato appena lasciato dalla moglie con due figli. Dopo uno scontro iniziale e diverse complicazioni tra i due nascerà l’amore.
Oltre alla coppia principale, nel maxi cast della fiction – che comprende tra gli altri anche Ninetto Davoli, Lunetta Savino, Miriam Catania e Edwige Fenech – c’è anche Paolo Mazzarelli, volto molto conosciuto dal pubblico televisivo per aver preso parte a fiction di successo come Rossella, Camera Cafè, e Medicina Generale. Attore poliedrico, al cinema ha lavorato con grandi registi: da Mario Martone in Noi Credevamo (2009) a Michele Placido in Vallanzasca – Gli Angeli del Male (2010), da Paolo Sorrentino nel film da Oscar La Grande Bellezza fino ad arrivare a Renato De Maria, nel recente Italian Gangster presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti.
Nonostante la sua bravura nel recitare sia sul grande che sul piccolo schermo, Paolo Mazzarelli nasce come attore teatrale ed è proprio il teatro che rappresenta la sua più grande passione. Per parlare della sua esperienza in questa nuova fiction targata Rai, lo abbiamo intervistato.
Perché hai deciso di fare l’attore?
Sognare di fare l’attore è qualcosa che, a vent’anni, capita a molti. Io ci ho provato. Poi ho avuto la fortuna di incontrare dei buoni compagni e dei buoni maestri lungo il cammino. Se non avessi incontrato gli uni e gli altri, oggi non farei questo mestiere. Da qualche anno in particolare il grosso delle mie energie va al lavoro teatrale che svolgo con la mia compagnia, la Compagnia MusellaMazzarelli. Insieme a Lino Musella, scriviamo, interpretiamo e mettiamo in scena i nostri testi. Senza nulla togliere ai lavori che faccio solo come attore – sia quelli televisivi che quelli teatrali – è questa la parte più affascinante (e anche più faticosa) del mio percorso.
In queste settimane ti stiamo vedendo nella fiction È Arrivata la Felicità diretta da Milani e Vicario. Quali sono i motivi che ti hanno spinto a dire di sì?
Più che altro, non c’era alcun motivo di dire no. La serie è scritta da Ivan Cotroneo che ha dato vita ad alcune delle cose migliori della storia recente della televisione italiana. E’ diretta da Riccardo Milani e Francesco Vicario che sono due fantastici registi. E i miei colleghi (Pandolfi, Santamaria e tutti gli altri) sono attori e persone eccezionali. Sinceramente non c’erano ragioni per avere dubbi.
Interpreti Vittorio Raimondi, ci presenti il tuo personaggio?
Vittorio è il compagno e promesso sposo di Angelica, il personaggio interpretato da Claudia Pandolfi. È un uomo ricco, amabile (spero) e molto innamorato, che crede che la vita – e la felicità – si possano programmare e costruire. Solo che, come diceva John Lennon, “la vita sono quelle cose che ti capitano mentre sei intento ad organizzarti la vita”, e quindi va a finire che tutti i piani di Vittorio ed Angelica vengono messi in crisi dagli eventi, e quello che dovrebbe essere un futuro di ordine e tranquillità si rivela essere molto più movimentato e imprevedibile del previsto. Succede così nella vita e, giustamente, anche nella serie.
Come ti sei preparato per questo ruolo? C’è qualcosa che ti accomuna e qualcosa che ti differenzia da questo personaggio?
Direi che siamo piuttosto lontani. Vittorio è alla perenne ricerca di una prospettiva piacevole, rassicurante, ordinata. Non dico che non ci sia anche in me (come in tutti) questa ricerca. Ma io credo di essere mosso soprattutto da uno spirito più avventuriero, forse infantile, caotico. Non so se sia una cosa positiva. Diciamo che di solito mi metto in difficoltà da solo, e non aspetto che sia la vita a farlo. Lui invece esce dai suoi binari solo quando gli eventi lo prendono a sportellate.
È Arrivata la Felicità è senza dubbio una fiction di qualità, che spicca tra le altre che abbiamo visto su Rai Uno. Sei d’accordo? Quale può essere la sua forza?
Come sempre la qualità è merce rara, ed anche i prodotti ben scritti non sono così facili da trovare, ne in RAI ne altrove. Quando un prodotto (fiction, film, o spettacolo teatrale) è ben scritto, tutto il resto viene da sé. I personaggi sono credibili e sorprendenti, gli argomenti sono interessanti, la trama è avvincente, gli attori funzionano, ma tutto nasce dalla scrittura.
La vera protagonista è la felicità: cos’è per te? Quando “arriva la felicità” secondo te?
Non lo so. Forse la felicità sono quei rarissimi momenti in cui per un istante riesco a percepire che razza di miracolo sia esistere, stare al mondo, esserci.
Cosa vorresti rimanesse al pubblico di questa fiction?
Dei momenti piacevoli, ma anche emozionanti e, perché no, stimolanti. Una storia può stimolare chi la segue a mettere in moto delle dinamiche positive nella propria vita. Si ride tanto nella serie, è vero. È (per fortuna!) una commedia. Ma si toccano anche argomenti delicati e complessi. Quindi spero possa divertire e stimolare, ecco.
Prossimamente dove ti vedremo invece?
A teatro. Iniziamo il primo novembre le prove del nuovo spettacolo della mia compagnia, che si intitola Strategie Fatali. È prodotto da Marche Teatro e debutterà al Teatro Sperimentale di Ancona il 25 novembre, poi saremo a Napoli, a Firenze, in Puglia.
Intervista di Giulia Farneti