Inexorable

Inexorable, il thriller erotico di Fabrice Du Welz, tra menzogne, violenza e misteri

Presentato in concorso al Noir in festival 2021, da giovedì 20 aprile arriva direttamente in home video – distribuito, sia in Dvd che Blu-ray da Midnight Factory, con tanto di booklet di approfondimento – Inexorable, il thriller erotico diretto da Fabrice Du Welz che ha qui messo in scena un amore folle e malato attraverso una delle sue pellicole più crudeli. Il film vede all’opera Benoît Poelvoorde, Mélanie Doutey e Alba Gaïa Bellugi.

Il film

Marcel Bellmer (Benoît Poelvoorde) è uno scrittore egocentrico e mendace, che dopo aver pubblicato il suo ultimo romanzo di successo, fatica a trovare l’ispirazione per continuare a scrivere. L’uomo, insieme a sua moglie, una celebre editrice (Mélanie Doutey), e la loro figlia, decidono di trasferirsi nella grande abitazione di famiglia, ereditata di recente e sita in campagna. Ma la loro nuova vita vedrà l’arrivo di Gloria (Alba Gaïa Bellugi), una misteriosa ragazza, che irromper nelle loro esistenze, dando il via a una serie di eventi.

Fabrice Du Welz racconta…

“Mi piaceva inoltre l’idea di realizzare un thriller erotico che ricordasse i film che avevo adorato quando ero adolescente, ad esempio alcuni classici americani anni ’90, mescolandoli però al genere noir.Il personaggio di Gloria mi accompagna da diversi anni. Inexorable è il mio quarto film in cui c’è un personaggio femminile che si chiama Gloria, ma questa Gloria è la più terrificante di tutte e nello stesso tempo la più toccante, commovente. E’ un fantasma che si ripresenta ai vivi, l’incarnazione delle menzogne di Marcel, che ritornano indietro come un boomerang per far esplodere il castello di carta che l’uomo ha costruito. In tal senso Gloria è un personaggio cinematografico che forse abbiamo già visto, ma mi interessava raccontare l’intrusione nella vita di Marcel di questa giovane donna che manda in frantumi un ordine che sembrava avere una sua solidità”.

Inexorable HV

“La violenza è sempre presente in questa storia, perché si tratta di una storia di bugie, di violenza morale. Nella vita reale non ho nessuna fascinazione per la violenza, ma come filmmaker la rappresentazione della crudeltà umana è una cosa che esercita sempre su di me una certa attrazione, e poi mi interessa esplorare i rapporti fra gli esseri umani, specialmente fra uomini e donne, in particolare quelli violenti. Qui c’era qualcosa che doveva assolutamente scoppiare. La menzogna su cui si regge il film è gravissima, imperdonabile e quindi deve venire alla luce con prepotenza”.

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