Questa sera andrà in onda su Rai Uno una nuova puntata di Una Grande Famiglia, la fiction – prodotta da Rai Fiction e Cross Production – diretta da Riccardo Donna che ogni settimana tiene incollati alla tv milioni di spettatori e che quest’anno è giunta alla terza stagione. Protagonista della serie è una benestante famiglia di industriali lombardi, i Rengoni: è attorno alle loro vicende che ruota tutta la storia. Ad interpretare i protagonisti un cast stellare con tanti attori del nostro cinema: da Stefania Sandrelli a Gianni Cavina, da Stefania Rocca ad Alessandro Gassmann, da Lino Guanciale a Sonia Bergamasco. E poi ancora Giorgio Marchesi, Sarah Felberbaum, Cesare Bocci, Piera Degli Esposti, Primo Reggiani e le due ultime new entry, Isabella Ferrari e Giampaolo Morelli.
Nel cast, troviamo anche una giovanissima ma bravissima attrice russa: Irena Goloubeva. Classe 1990, dopo la scuola Jenny Tamburi, riesce subito a farsi spazio nel mondo del cinema italiano con L’Innocenza di Clara e della fiction con L’Isola, andata in onda sulla Rai. Cameralook.it ha deciso di intervistarla.
Fai parte del cast di una delle fiction rai più seguite. Ci racconti perché hai detto sì a questa fiction?
Perché avrei dovuto dire di no? Seguivo la serie nelle precedenti stagioni. Spesso mi sono trovata commossa in alcune scene e divertita in altre. È una serie che ti prende, ti emoziona, ti spaventa. Ci scaturisce tante emozioni. Quando ho saputo del provino ero davvero felice, e quando ho scoperto che ero stata presa per il ruolo di Arianna ancora di più. Quando si sta dinnanzi a una serie così grande e bella, speri tanto che siano loro ad accettarti e dirti un bel grande “Sì!”. E per fortuna è quello che è successo.
Cosa rappresenta per te la famiglia?
Ho un rapporto particolare con questa parola. La mia famiglia è composta principalmente da me e da mia madre. E da Yuna, la mia micetta! Quando io penso alla parola “Famiglia” mi viene in mente un gruzzoletto di persone che stanno sempre vicine, che mangiano insieme a tavola, che scherzano, litigano, parlano, si confrontano, sempre restando uniti. La famiglia è tutto quello che puoi avere di più prezioso. Persone care che ti ameranno incondizionatamente e per sempre. È un amore grande e puro che va al di là dei legami di sangue. La famiglia può essere anche un animale, o una persona alla quale tieni tantissimo. Qualcuno che ti fa sentire protetta quando ce l’hai vicino, che ti faccia sentire a casa ovunque ti trova.
Interpreti Arianna, una ragazza omosessuale. Come ti sei preparata per questo ruolo?
Più che affrontare la sua sessualità, mi sono concentrata sul carattere e sulla persona di Arianna. In base al copione e a quello che mi veniva richiesto di fare, mi sono fatta un’idea di come lei fosse. È una ragazza attiva, pratica sport, è ordinata, studia arte, sa rispondere per le rime, le piace divertirsi, non ha paura di mostrarsi per quello che è: ho solamente cercato di tirare fuori di più questi miei lati. Volevo dare l’idea di una ragazza che all’inizio è aggressiva, che sta sulla difensiva, ma poi comunque cerca di trovare, con i suoi modi goffi e talvolta troppo forti, una sorta di sintonia. Arianna non è compresa, perché non sa ben gestire i suoi modi di fare e talvolta, quando vuole fare del bene, viene comunque interpretata male.
Secondo te come viene vista l’omosessualità in Italia? E in Russia?
Penso che in Italia siamo molto aperti da questo punto di vista. Sicuramente ci sono ancora tante persone chiuse che non accettano questo amore. Essere omosessuali non è una cosa brutta, una malattia o una stranezza. È solo una grande forma di amore e di coraggio nei propri confronti. E le persone che non riescono ad accettare questo sentimento, è perché hanno delle paure infondate dentro di sé. Non seguo molto le vicende in Russia, anche perché mi considero italiana. Ho letto in modo vago qualche notizia, e ho visto che c’è molta chiusura. Una cosa che io non comprendo e non accetto.
Cosa significa per una giovane attrice come te affiancare grandi attori a cominciare da Stefania Sandrelli a Gianni Cavina, da Stefania Rocca a Sonia Bergamasco, da Alessandro Gassmann a Cesare Bocci?
Sicuramente aumenta la mia autostima di attrice. Purtroppo non ho avuto modo di affiancarmi con tutti questi grandi attori durante la serie. Sono stata però molto vicina a Cesare Bocci, che nella serie interpreta mio padre. Con Cesare ho avuto la fortuna di conoscere una persona eccezionale, sempre pronta a darmi dei consigli, a spronarmi e a credere in me. È bellissimo vedere l’umanità di questi attori, perché ci dobbiamo ricordare che dietro all’immagine di un’artista di successo, c’è comunque una persona.
Qual è la tua formazione cinematografica?
Dopo aver fatto teatro per diversi anni, ho frequentato la scuola cinematografica Jenny Tamburi. Mi ha dato un grande slancio, perché mi ha fatto diventare più sicura ad affrontare alcuni provini e pronta a gestire il set. Recitare davanti ad una telecamera non è affatto semplice, non basta avere la memoria delle battute: devi stare attenta alla posizione, alla luce, allo sguardo. Tutte cose che si imparano lavorando sul posto, ma se si fa una buona scuola si è già avvantaggiati.
Nuovi progetti?
In autunno uscirà Grand Hotel, una serie ambientata nei primi anni del ‘900 con regia di Luca Ribuoli, alla quale ho avuto il piacere di partecipare nel ruolo di Nina, una cameriera buffa, chiusa nel suo mondo. Affiancata da tanti giovani attori, tra la quale i due protagonisti Valentina Bellè ed Eugenio Franceschini. E poi ho ricominciato teatro e quindi ho diversi spettacoli in progetto alla quale sto lavorando!
Intervista di Giulia Farneti