A distanza di poco più di un anno, la serie web e tv Una Mamma Imperfetta torna su internet. Un successo strepitoso nato da un’idea di Ivan Cotroneo, regista, sceneggiatore, scrittore. Dalla sua penna sono nate anche altre brillanti serie tv, come Tutti Pazzi per Amore e Una Grande Famiglia. Per festeggiare il trionfo della mamma imperfetta e spegnere con un sorriso la prima candelina, lo abbiamo intervistato.
Una Mamma Imperfetta, un anno dopo il debutto: se lo aspettava un simile successo di pubblico e di critica?
No, non me lo aspettavo assolutamente. In particolare il fatto che la serie abbia riscosso così tanto interesse all’estero mi ha sorpreso. Ma la cosa che mi ha più colpito è stata la comunità di spettatori affezionati che si è creata intorno al concetto dell’imperfezione. Stabilire un dialogo con loro è stato ricco, entusiasmante.
Sono previsti nuovi sviluppi?
Stiamo lavorando a nuovi sviluppi di Una Mamma Imperfetta, anche in forme diverse da quelle della serie chiusa. Insieme al ritorno, progettiamo una serie di incursioni a sorpresa del mondo degli imperfetti….
Nel creare i personaggi della sue serie web-tv, ha avuto qualche fonte di ispirazione? Ad esempio racconti e aneddoti di sue amiche e conoscenti…!
La prima fonte di ispirazione è stata mia madre, che ha cresciuto due figli e ha lavorato tutta la vita, stando sempre in faticoso ma allegro equilibrio. Poi, tutti i miei amici e le amiche le cui vite sono cambiate da quando hanno messo su famiglia e fatto figli. Francesca Cima, la produttrice della serie con Nicola Giuliano e Carlotta Calori, è stata una grande procacciatrice di racconti. Osservarla barcamenarsi giorno per giorno fra famiglia e riunioni di lavoro mi ha aiutato molto.
Emancipazione femminile, difficile equilibrio tra casa, figli, lavoro e partner. Cosa pensa della donna di oggi? Tra un selfie e un tweet, crede che si stia delineando sempre una Mamma Social?
Credo che stiamo diventando tutti più social, che è una cosa che mi interessa e mi piace, quando è strumento di condivisione di una esperienza. Delle mamme di oggi penso quello che forse si intuisce dalla serie: che ancora combattono contro gli stereotipi di una società maschilista. Basta pensare a quante volte nelle pubblicità le vediamo cucinare, mettere in tavola, aspettare il rientro del marito: retaggi di una tradizione di decenni fa. Se sono riuscito a parlare di questo, nella serie, sono contento.
Il popolo femminile si è ritrovato nelle avventure delle protagoniste-eroine e la sua scrittura è stata capace di legare la realtà quotidiana al genere della commedia cinematografica. Trova che nella vita complicata di oggi si possa sempre trovare qualcosa che ci faccia sorridere?
In generale trovo che l’ironia sia un’arma molto potente, anche di difesa. E che l’autoironia sia uno strumento di salvezza. Questo non vuol dire che si possa o si debba mettere tutto in commedia. A me forse viene più facile raccontare l’assurdità di certi pregiudizi, specie quelli che riguardano il genere e l’identità sessuale, sia in chiave ironica che in chiave drammatica.
In un momento così delicato, anche nel campo dell’arte e del cinema in cui le risorse scarseggiano, quando conta avere l’idea giusta?
Le idee sono la chiave di tutto, il punto è che – fortunatamente – non sai mai prima cosa sia un’idea giusta. Puoi solo lavorare a un’idea in cui credi, e sperare che quello a cui stai lavorando non interessi solo te; questo non per cercare il successo, ma per cercare la condivisione, che per me è importante. Io scrivo e racconto storie per comunicare con gli altri.
Secondo lei il futuro del cinema è il web?
Credo che il web sia una piattaforma importante, e che lo diventerà ancora di più, proprio per l’esplorazione di nuovi mondi e nuove idee. Consente un’agilità che altri mezzi non hanno.
Per chiudere, può anticiparci i suoi prossimi progetti?
Sto lavorando con Francesca Marciano e Maria Sole Tognazzi alla sceneggiatura del prossimo film di Maria Sole, dopo Viaggio Sola che abbiamo scritto insieme. Io tornerò sul set all’inizio dell’anno prossimo per realizzare un film che racconta di adolescenti, ricerca della felicità e bullismo, tratto da un racconto che ho scritto, Un Bacio, che sto sceneggiando con Monica Rametta. E nel frattempo, siccome la mamma imperfetta mi ha fatto scoprire come sia importante la risposta diretta che si può avere dal web, spero di fare qualche avventura via rete con un progetto nuovo.
Intervista di Giacomo Aricò